Incriminazione ceo Rocca in Argentina fa deragliare Tenaris
Si allarga lo scandalo corruzione in Argentina che coinvolge Tenaris. Il gigante dei prodotti tubolari ha detto ieri sera che è arrivata l’incriminazione in Argentina del ceo e presidente di Tenaris, Paolo Rocca con l’accusa di tangenti pagate dal gruppo Techint nel 2008 per ottenere contratti dal governo della ex presidente Cristina Fernandez Kirchner.
Il titolo Tenaris è arrivato a cedere oltre il 9% in avvio per poi attestarsi a un calo del 7% circa a 10,9 euro.
Claudio Bonadio, che sovrintende alle indagini sullo scandalo corruzione noto come caso “Notebooks”, ha accusato il presidente e ceo di Tenaris, che è anche azionista di maggioranza del gruppo, intimandolo a non lasciare il paese.
Dalla stampa argentina emerge che su Rocca pende l’accusa di aver pagato tangenti con le autorità che avrebbero congelato beni per 4 miliardi di pesos. Il ceo e presidente di Tenaris su difende affermando di non essere coinvolto in tali pagamenti. Né li ho autorizzati né ne ero a conoscenza”, sono le parole di Rocca al quotidiano argentino Perfil.
Il consiglio di amministrazione di Tenaris ha confermato il pieno supporto al suo presidente e amministratore delegato. Rocca continuerà ad assolvere le proprie funzioni.
“Notizia negativa per Tenaris con molti investitori internazionali che potrebbero essere forzati a vendere l’azione in virtù del presunto coinvolgimento di Paolo Rocca nello scandalo corruzione anche se la compagnia direttamente coinvolta è Ternium che non è consolidata nel perimetro di Tenaris”, rimarca oggi Fidentiis che ha rating hold sul titolo con valutazione nel range 15-16 euro.