Immatricolazioni auto giù anche a giugno, CSP non vede ripresa nel II semestre
Ancora un mese in rosso per il mercato auto italiano. A giugno, secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni di autovetture sono state 171.626 con una contrazione del 2,1% su giugno 2018, mentre il bilancio del primo semestre chiude a quota 1.082.197 con un calo del 3,5%.
Fiat Chrysler Automobiles immatricola a giugno quasi 38.600 vetture, portando le registrazioni nel primo semestre a quasi 266.800, pari al 24,7% di quota.
A giugno sono in declino sia il canale dei privati che quello delle società che perdono rispettivamente -4% e -10,9% su base tendenziale, mentre nel progressivo da inizio anno 2019 si registra un modesto +0,8% per i privati e -21,4% per le società. Nel mese di giugno tengono, invece, le immatricolazioni a società di noleggio con +12,5%. Tra le tipologie di alimentazione, rimarca Federauto, continuano a cedere volumi in modo massiccio il diesel (-22%) e il metano (-28,7%), con la rappresentatività del diesel che a giugno è scesa al 41,7% mentre tra gennaio e giugno la perdita di immatricolato ha superato le 141.000 unità (-23,5%), con una quota di mercato del 42,6%. Specularmente crescono i veicoli a benzina (+27,4%), ibridi (+19,4%), gpl (+2,6) ed elettrici (+231,4%). A livello di carrozzeria, nel primo semestre sono in flessione tutte le tipologie, ad eccezione di suv e fuoristrada che crescono del +7,1%.
Negli ultimi tre giorni del mese è stato immatricolato circa il 45,6% del totale mercato (nei due mesi precedenti la percentuale era stata intorno al 38%), mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni Dataforce, hanno rappresentato il 14,2% dei volumi di vendita mensili.
“Considerando che nel confronto con giugno dello scorso anno va conteggiato un giorno lavorativo in meno, l’immatricolato fotografa una situazione di stagnazione confermata dal consuntivo del primo semestre – quello che tradizionalmente dovrebbe esprimere i numeri migliori – in territorio negativo, ipotecando le performance del 2019 che appare sempre di più come un anno di transizione”, dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
Secondo il Centro Studi Promotor (CSP) non ci sono le condizioni per una ripresa nel secondo semestre. Dall’inchiesta congiunturale mensile sul mercato dell’auto condotta dal CSP a fine giugno emerge infatti che il 48% dei concessionari si attende domanda in calo nei prossimi mesi, mentre per il 50% le vendite si manterranno stabili sui bassi livelli attuali. Ne consegue che le immatricolazioni, che avevano toccato quota 1.910.564 nel 2018, dovrebbero attestarsi a fine anno a 1.835.000: un livello inferiore al massimo ante-crisi del 2007 di ben il 26,4%. E ciò mentre i livelli ante-crisi sono stati già da tempo raggiunti dagli altri grandi mercati europei.