Notizie Notizie Italia Il crowdfunding arriva a Piazza Affari: CrowdFundMe debutta su Aim Italia  

Il crowdfunding arriva a Piazza Affari: CrowdFundMe debutta su Aim Italia  

25 Marzo 2019 13:10

 

Prima assoluta a Piazza Affari che spalanca le porte di Palazzo Mezzanotte alla prima piattaforma di equity crowdfunding. Si tratta di CrowdFundMe, portale di equity crowdfunding con una forte attenzione alla selezione di potenziali startup e alle Pmi innovative alla ricerca di fondi per la loro crescita, sbarcata oggi ufficialmente sull’Aim Italia (mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese). Con questo debutto sale a 117 il numero delle aziende quotate sul listino delle Pmi. Il mercato ha accolto positivamente CrowdFundMe: il titolo guadagna il 3% a 9,27 euro.

UNIRE LA FINANZA TRADIZIONALE AL FINTECH

In fase di collocamento, CrowdFundMe S.p.A. ha raccolto 2,8 milioni di Euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 30,05% con una capitalizzazione pari a circa 13,3 milioni di euro. “Questo passo ci conferma come l’accesso al mercato rappresenti uno strumento importante a supporto dei progetti di sviluppo e innovazione. Crediamo che la quotazione sia per CrowdFundMe un’ulteriore opportunità per continuare quel percorso intrapreso con l’obiettivo di unire la finanza tradizionale al fintech”, commenta Barbara Lunghi, Responsabile Primary Markets di Borsa Italiana.

UN’EQUITY STORY CHE FARÀ STORIA

“La nostra è un’equity story che farà storia – ha detto Tommaso Baldissera, presidente di CrowdFundMe, nel corso della cerimonia di debutto – . Iniziando solo pochi anni fa con una società fintech che offre una piattaforma innovativa di equity crowdfunding abbiamo finanziato la crescita con equity trovato anche tramite la nostra piattaforma. I 126 soci di allora ci hanno seguito per approdare oggi in Borsa con una raccolta che ci permetterà di implementare la strategia di consolidamento della nostra posizione di leadership in termini di campagne lanciate, ormai più di sessanta e di sviluppo del mercato secondario per le quote acquisite tramite il crowdfunding”. La nostra IPO sarà indubbiamente da esempio per tutti i nostri clienti che vogliono crescere”, conclude Baldissera.

ALCUNI NUMERI 

Dal 2013, anno di fondazione della società, e fino al 15 novembre 2018, CrowdFundMe ha registrato un totale di investimenti raccolti pari a 11.580.000 euro, 41 campagne chiuse con successo e 5.470 investimenti da parte della community. Numeri che le permettono di posizionarsi tra i leader di mercato in Italia in termini di campagne lanciate e numero di investitori per campagna. La strategia di crescita punta al consolidamento della propria posizione di leadership sul mercato grazie all’aumento delle campagne lanciate da Pmi e alla continua implementazione della piattaforma tecnologia che, da novembre 2018, è la prima in Italia a permettere agli investitori di beneficiare del servizio di rubricazione quote grazie ad un accordo siglato tra CrowdFundMe e Directa SIM.

SETTORE SOTTO LA LENTE 

In attesa dello sbarco in Borsa, nei giorni scorsi la società guidata da Tommaso Baldissera, ha fatto il punto sulle novità del settore dell’equity crowdfunding sostenuto da governo e Parlamento. L’ultima legge finanziaria del 2019 ha stabilito la possibilità per i portali di collocare, a partire da quest’anno, anche i mini-bond delle Pmi. Le opportunità sono numerose con l’apertura di un mercato da 1,3 miliardi di euro. Gli investitori avranno a disposizione un ulteriore strumento per diversificare i propri portafogli. Il governo, inoltre, ha varato l’aumento delle detrazioni fiscali per chi investe in startup e PMI innovative dal 30% al 40%.

Inoltre lo scorso 19 marzo la Consob ha ufficialmente aperto le consultazioni, che hanno al centro proprio i portali di equity crowdfunding, per regolamentare le «offerte iniziali e gli scambi di cripto-attività» (come, ad esempio, le operazioni relative ai Bitcoin). L’Autorità segnala che «il fenomeno di rapida evoluzione e diffusione delle Initial Coin Offering (ICO)» è di particolare rilievo «in quanto sia le offerte primarie di cripto-attività (o token) sia le cripto-attività stesse possono presentare significativi elementi di similitudine con le offerte pubbliche di strumenti/prodotti finanziari».