Il 2018 è iniziato con un autentico boom delle IPO in Europa
Nonostante l’incertezza sull’esito del divorzio tra Regno Unito e Unione europea, la potenziale guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, nonché le attese di rialzo dei tassi d’interesse, il mercato europeo delle IPO conferma un solido dinamismo. I numeri registrati da “IPO Watch Europe” di PwC sulle IPO (Offerta pubblica iniziale) finalizzate nel Vecchio Continente nel primo trimestre 2018 sono infatti davvero importanti e inducono a un deciso ottimismo: la raccolta nei primi tre mesi dell’anno è stata più che doppia (+172%) rispetto a quella del primo trimestre 2017. Per la precisione, le 67 IPO europee hanno raccolto 12,5 miliardi di euro rispetto ai 4,6 miliardi raccolti dalle 54 IPO dei primi tre mesi del 2017.
“Il primo trimestre del 2018 ha registrato maggiore volatilità e correzioni significative sui mercati finanziari a livello globale – è il commento di Mara Biscaro, Director Capital Markets & Accounting Advisory di PwC – Le IPO in Europa si sono tuttavia dimostrate resilienti, con gli investitori alla ricerca di rendimenti e pronti a investire in aziende con modelli di business convincenti e solidi fondamentali”.
Le Piazze e i settori più dinamici
Dalla ricerca emerge anche che la Borsa di Londra si è confermata la più attiva, nonostante un calo nella raccolta delle 16 IPO finalizzate – per un valore complessivo di 1,3 miliardi sterline – rispetto alle 20 IPO del primo trimestre 2017 per 1,8 miliardi. Quanto a Deutsche Boerse, ha registrato la raccolta maggiore nel primo trimestre con 5,8 miliardi di euro, pari al 46% della raccolta totale europea, grazie all’IPO di Siemens’Healthineers (3,7 miliardi) e quella di DWS (1,3 miliardi).
Borsa Italiana invece ha registrato sei IPO sul segmento AIM Italia, per una raccolta di 856 milioni di euro, in crescita rispetto ai 142 milioni raccolti dalle quattro IPO sull’AIM Italia del primo trimestre 2017.
Il settore più attivo, infine, è stato quello finanziario, che rappresenta il 39% della raccolta europea, seguito dal settore healthcare (36%). Mentre per quanto riguarda le dimensioni delle operazioni, il report sottolinea come le cinque maggiori IPO in Europa siano state finalizzate nella parte inferiore della forchetta di prezzo, a conferma dell’elevate prudenza degli investitori.
“Per quanto concerne il mercato italiano, è confermata la forza del segmento AIM nell’attrarre aziende di medie-piccole dimensioni, con significative prospettive di crescita. Purtroppo, invece, l’importante quotazione di NTV sul mercato principale è stata interrotta proprio sul rush finale, a seguito dell’offerta di acquisto da parte del fondo Usa Global Infrastructures Partners di circa 2 miliardi di euro”, commenta Biscaro. Che conclude: “La pipeline delle società che potrebbero sbarcare sul listino milanese nei prossimi mesi rimane importante”.