I tre titoli di oggi a Piazza Affari: focus su Leonardo, Unipol e Campari
Fino a qui seduta all’insegna della debolezza a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che, in scia alla debolezza generalizzata su tutti i principali listini europei, mostra un calo dello 0,66% a quota 28.450 punti.
La debolezza della seduta odierna arriva in scia alle dichiarazioni “falco” di Jerome Powell, che nel suo intervento di ieri, ha riacceso i fari sulla possibilità che la Fed non abbia fatto abbastanza per riportare la crescita dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%.
Ecco che da questo punto di vista, il Presidente della Fed ha raffreddato le speranze degli investitori che il ciclo rialzista sui tassi abbia raggiunto il picco.
Intanto, a Piazza Affari gli investitori continuano a monitorare i conti trimestrali delle big di Milano, e in particolare ieri a mercati chiusi sono stati pubblicati i risultati del 3° trimestre di Azimut, Banca Mediolanum, Inwit, Leonardo, Pirelli, Prysmian e Unipol.
Oggi sono in calendario i risultati di Interpump Group.
Tra i titoli da monitorare per la seduta di oggi troviamo Leonardo e Unipol dopo i conti trimestrali presentati ieri. Da seguire anche Campari e Cnh Industrial che al momento sono i worst performer del Ftse Mib.
Leonardo balza (+2,8%) dopo i conti
A Milano, andamento sostenuto per Leonardo, che mostra un rialzo di oltre il 2,5% (a 14,6 euro), trovandosi così in cima al listino principale di Piazza Affari. Gli acquisti di oggi arrivano in scia ai conti trimestrali presentati ieri dalla società.
In particolare, il gruppo ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi per 10,27 miliardi di euro, con una crescita di quasi il 5% rispetto a quanto realizzato nel medesimo periodo dello scorso anno (9,8 miliardi di euro). L’aumento dei ricavi è stato reso possibile grazie anche “alla significativa ripresa delle Aerostrutture (+32% rispetto ai primi nove mesi del 2022) ed all’andamento dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza“.
Nei nove mesi, Leonardo ha acquisito ordini per 13,3 miliardi di euro, portando così il portafoglio degli ordini a fine settembre a poco più di 40 miliardi di euro.
L’Ebitda (Margine Operativo lordo) sempre nei nove mesi si è attestato a quota 644 milioni di euro, e riflette la solida performance dei business del Gruppo presentando una crescita rispetto ai primi nove mesi del 2022 (+4,0% sul dato Reported, +6,3% sul dato Rettificato), e questo grazie ai maggiori volumi registrati in particolare in Elicotteri e nella componente Europea dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza.
Alla luce dei risultati, la società guidata dall’A.d Cingolani ha confermato le Guidance (stime finanziarie) per l’intero anno. nDa questo punto di vista, il board della società prevede ricavi a fine 2023 compresi tra i 15 e i 15,6 miliardi di euro. Stimata in aumento anche la redditività, con un Ebitda compreso tra 1,26 e 1,31 miliardi di euro.
Leonardo torna sui livelli del 2017
Dal punto di vista tecnico, continua la cavalcata rialzista di Leonardo che con la seduta in verde di oggi potrebbe chiudere sopra l’area di resistenza a 14,5 euro, prezzi del lontano 2017.
Se così fosse i successivi livelli di resistenza che potrebbero respingere le quotazioni si trovano verso la quota psicologica dei 15 euro ad azione.
Al contrario, i livelli di supporto più importanti si trovano a quota 14 euro, livello da cui transita anche la media mobile a 50 periodi (linea blu). Da inizio anno, Leonardo mostra un progresso di oltre l’80%, +101% rispetto i prezzi di un anno fa, con il titolo che si trova il 24% al di sopra della media mobile a 200 periodi (linea arancione).
Unipol chiude 9 mesi con utile di € 769 mln
Buon andamento oggi anche per il titolo Unipol che al momento mostra un progresso dell’1% dopo i conti trimestrali presentati ieri. Nel dettaglio, il gruppo ha chiuso i primi nove mesi di quest’anno con un utile netto consolidato di 769 milioni di euro, in deciso aumento rispetto agli 854 mln di euro messi a segno nel medesimo periodo dello scorso anno.
Bene la raccolta diretta assicurativa, che nei primi nove mesi del 2023 si è attestata a 10.570 milioni di euro al lordo delle cessioni in riassicurazione, con un aumento del 7,5% (9.834 milioni di euro registrati al 30 settembre 2022). In tal senso, si segnala un aumento di quasi il 13% della raccolta del ramo Vita (4,5 miliardi di euro), mentre i Danni si attestano a 6,1 miliardi di raccolta.
Campari continua la fase di debolezza
Tra i titoli più penalizzati nella seduta di oggi troviamo Campari, che mostra un calo di oltre il 3,5% trovandosi così a 10,5 euro ad azione. Gli investitori non sono stati soddisfatti dai conti trimestrali presentati a fine ottobre dal gruppo della famiglia Garavoglia.
Nel dettaglio, la società dell’iconica bevanda rossa ha chiuso il terzo trimestre con risultati sotto le attese degli analisti, con ricavi a 743,5 milioni di euro, in calo dell’1% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno e sotto le attese (775 milioni di euro).
Inoltre, il titolo è stato penalizzato dalla revisione al ribasso del target price da parte di alcuni analisti. Ad esempio, Goldman Sachs ha abbassato il prezzo obiettivo su Campari da 11,1 euro a 10,2 euro per azione, riducendo al tempo stesso anche le stime sull’utile per azione nel periodo 2023-2025.
In ogni caso, guardando al consensus su Bloomberg, vediamo come la view degli analisti sul titolo rimane ancora positiva, con la stessa società che si dice fiduciosa sulla crescita futura. Da questo punto di vista, il 41% degli analisti che seguono il titolo ha una visione rialzista su Campari, in 12 dicono dicono di mantenere il titolo in portafoglio (“Hold”), mentre solo in 2 dicono “Sell” sul titolo.
Il prezzo obiettivo medio a 12 mesi è a quota 11,6 euro, il che implicherebbe un rendimento potenziale del 10,5% rispetto i prezzi attuali.
Come vediamo dal grafico qui sotto, da luglio di quest’anno è peggiorato il quadro grafico di Campari che dai massimi di periodo vicino a quota 13 euro (doppio massimo), ha già perso il 19%. Il titolo ha bucato al ribasso i livelli di supporto (ora principali resistenze) a quota 12,15 euro e 11,5 euro, rompendo al ribasso anche il supporto dinamico offerto dalla principale media mobile a 200 periodi (linea arancione).
Il titolo si è incanalato in un canale ribassista ben evidente dalla trendline ribassista (linea tratteggiata blu) costruita dai massimi di periodo.
In ogni caso da inizio anno il titolo si trova comunque il positivo di oltre il 10%.
Occhi puntati anche su Prysmian (in calo di oltre il 4%) e Moncler in calo di oltre il 3%.