Notizie I titoli di oggi a Piazza Affari: occhi puntati sulle banche dopo il verdetto Moody’s e stacco dividendi

I titoli di oggi a Piazza Affari: occhi puntati sulle banche dopo il verdetto Moody’s e stacco dividendi

20 Novembre 2023 12:30

Mantiene un’intonazione sostanzialmente positiva Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che dopo un’avvio sopra la parità, al momento si trova leggermente al di sotto di esso (dopo lo stacco dei dividendi), mantenendosi comunque al di sopra dei 29.400 punti. L’ottimismo è guidato dalle prospettive sui tassi di interesse, con gli investitori che scontano ormai un’ulteriore pausa nel rialzo dei tassi, anche alla luce degli ultimi dati in deciso rallentamento sull’inflazione.

Oggi, il comparto bancario festeggia il verdetto di Moody’s, che venerdì ha migliorato le prospettive sul rating italiano portando l’outlook da “negativo” a “stabile”, confermando però il rating “Baa3” (gradino più basso dell’investment grade). Tra le motivazioni che hanno spinto Moody’s a procedere con il miglioramento delle prospettive troviamo proprio “la forza del settore bancario italiano che è migliorata significativamente”.

Ma non solo, oggi è il giorno in cui ben nove società di Piazza Affari hanno staccato il dividendo, tra le quali diverse banche del Ftse Mib:

  • Banca Mediolanum (0,28 euro, acconto 2023);
  • Banca Ifis (1,20 euro);
  • Intesa Sanpaolo (0,1440 euro, acconto 2023);
  • Mediobanca (0,85 euro);
  • Poste Italiane (0,237 euro, acconto 2023);
  • Eni (0,23 euro seconda tranche 2023);
  • Recordati (0,57 euro, acconto 2023)
  • Terna (0,1146 euro, acconto 2023).

In questo contesto, occhi puntati sul comparto bancario, con i principali titoli del comparto in positivo. Banca Mps si trova tra i best performer del listino principale con un rialzo di quasi il 1,38%, seguita da Bper Banca (+1,46%), Unicredit (+1%). Da monitorare Intesa Sanpaolo in calo di quasi il 4% e Banca Mediolanum in calo di quasi il 3%, entrambe dopo lo stacco del dividendo.

Il verdetto di Moody’s ha avuto i suoi effetti anche sul comparto obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano che è sceso al 4,32%, livello più basso da settembre (-14% dai massimi di metà ottobre sopra il 5%).

Si allentano le tensioni anche sullo spread BTp-Bund, che è sceso sotto 173 punti base (-18% dai massimi di periodo sopra 210 bp).

Banca Mps spedita sopra la resistenza

A Piazza Affari, continua la fase di positività per Banca Monte dei Paschi di Siena, che con il progresso della scorsa ottava (+12%) ha portato il proprio bilancio da inizio anno ad un rialzo di quasi il 60%. Il titolo in Borsa ha beneficiato dei conti trimestrali ma anche della recente promozione da parte di Deutsche Bank che ha portato il suo giudizio sulla banca a “buy” da “hold”. In particolare, Mps ha chiuso i primi 9 mesi del 2023 con un margine di interesse a quota 1,69 miliardi di euro, in aumento di oltre il 62% rispetto al medesimo periodo del 2022. Bene i ricavi del gruppo che sono saliti a quota 2,8 miliardi di euro (+23% rispetto allo stesso periodo del 2022).

Dal punto di vista tecnico, il titolo Mps settimana scorsa ha rotto al rialzo (e con volumi di contrattazione in aumento) l’area di resistenza, ora principale supporto, a quota psicologica dei 3 euro ad azione. Nel dettaglio, il titolo prima ha rotto l’area di resistenza a quota 2,8 euro (area di prezzo il cui test aveva respinto i prezzi ad agosto e a settembre), per poi violare al rialzo anche quota 3 euro ad azioni, tornando così sui livelli di settembre 2022.

Ora il titolo quota 3,08 euro e in caso di prosecuzione degli acquisti i successivi livelli di resistenza al rialzo si trovano prima a quota 3,5 euro e poi verso i 4 euro. Al contrario sarà fondamentale la tenuta proprio di quota 3 euro, in quanto un suo eventuale cedimento potrebbe riportare i prezzi verso i 2,5 euro, livello da cui transita anche diversi supporti dinamici (medie mobili).

La fase di positività di Banca Mps (+58% da inizio anno) è evidente anche dalla posizione dei prezzi al di sopra delle principali medie mobili, con i prezzi al di sopra anche della trendline rialzista (linea trattegiata blu) costruita dai minimi dello scorso anno e la posizione long dei principali indicatori di direzione (es. Parabolic Sar). Intanto, dal punto di vista dell’analisi algoritmica, l’oscillatore di momentum Rsi si trova ancora in ipercomprato (a 80).

Unicredit sui massimi dal 2016, +90% da inizio anno

Occhi puntati anche su Unicredit, che continua la seduta di oggi continua la sua cavalcata al rialzo, portando il bilancio da inizio anno ad un progresso del 90%. Gli acquisti di oggi sono spinti anche dalla revisione al rialzo del prezzo obiettivo da parte di Berenberg, che ha alzato il target price da 31 a 34 euro, confermando la raccomandazione “Buy”. Secondo gli analisti di Berenberg “la banca si sta muovendo nella giusta direzione” ed è “ben posizionata per salvaguardare la sua redditività e continuare a creare valore per i suoi azionisti“, commentano gli analisti, secondo i quali “la valutazione del titolo resta interessante“.

Come vediamo dal grafico settimanale (qui sotto), Unicredit, dopo aver consolidato tra febbraio e settembre dello scorso anno l’area di supporto compresa tra gli 8 e gli 11 euro, si è incanalato in un vigoroso trend rialzista, rompendo al rialzo diversi e importanti livelli di resistenza. In particolare, i livelli il cui breakout hanno dato forza al rally di Unicredit sono prima l’area degli 11 euro e poi quota 15 euro ad azione. Ma non solo, il colosso guidato da Orcel, nelle ultime settimane, ha beneficiato anche del superamento dell’area di resistenza (ora principale supporto) a quota 20 euro e poi 23 euro ad azione.

Andamento su time frame settimanale di Unicredit. Fonte TradingView

E così il titolo aggiorna nuovi massimi da inizio anno, riportandosi con la candela di oggi (+1%) su livelli che non si vedevano dal gennaio del 2016. Ora il titolo quota 25,3 euro e in caso di proseguimento degli acquisti i successivi livelli di resistenza sono poco sopra a quota 26 euro, mentre al ribasso sarà da monitorare la tenuta di area 23 euro.

A conferma della forza rialzista, Unicredit si trova distante oltre il 100% dalla media mobile principale a 200 periodi (linea arancione) e ancora molto distante da quella a 50 periodi (linea blu).

Bper Banca rompe la barriera dei 3 euro

Andamento sostenuto anche per un altro titolo finanziario del Ftse Mib: Bper Banca che settimana scorsa ha rotto al rialzo l’importante livello di resistenza a quota 3 euro, tornando così sui livelli del 2017. Il titolo beneficia, come gli altri del comparto, dei recenti conti trimestrali e della revisione ottimista sul rating italiano da parte di Moody’s.

Dal punto di vista tecnico, Bper Banca dopo aver violato la scorsa settimana l’area di resistenza a quota 3,2 euro (linea rossa orizzontale), sta ora consolidando da ormai 4 sedute l’area dei 3,5 euro ad azione. Ecco che da questo punto di vista, il breakout deciso dell’area dei 3,6 euro potrebbe spingere rapidamente il titolo verso la successiva resistenza a 3,8 euro.

Al contrario, al ribasso sarà fondamentale monitorare la tenuta dell’area supportiva a quota 3,2 euro e poi l’area psicologica dei 3 euro.

Andamento da inizio anno di Bper Banca. Fonte TradingView

La tendenza di Bper è rialzista, con il titolo che da inizio anno mostra un progresso di quasi l’83%, con il titolo che si trova ampiamente al di sopra delle medie mobili principali a 50 (linea blu) e 200 periodi (linea arancione), con la posizione long dei principali indicatori di direzione (Parabolic Sar).