I titoli di oggi a Piazza Affari: occhi puntati su Mediobanca, Stellantis e Tim
Tentativo di rimbalzo in Europa, con tutti i principali listini del Vecchio Continente che, dopo le vendite di settimana scorsa, si muovono oggi sopra il livello di parità. In questo contesto, l’indice EuroStoxx50 mostra un progresso del +1,2%, il Dax di Francoforte +0,4%, mentre il nostro listino principale, l’indice Ftse Mib, si trova al momento in rialzo dello 0,73% a quota 27.500 punti.
Tra le storie più interessanti per la seduta odierna a Piazza Affari troviamo Mediobanca, Stellantis e Tim:
Mediobanca balza (+3,6%) dopo l’assemblea del Cda
A Piazza Affari buon andamento per Mediobanca che al momento si trova in rialzo del +3,6% a quota 10,9 euro ad azione.
Gli acquisti di oggi arrivano in scia alla all’assemblea degli azionisti, che questo fine si è riunito per deliberare il futuro del Consiglio direttivo della società. In tal senso, l’assemblea ha votato a favore della lista presentata dal management (Nagel) per il rinnovo del Cda con il voto favorevole del 40.4% del capitale totale, superando così la lista presentata da Delfin alla quale è andato il 32.1% del capitale.
Come conseguenza del voto, la lista presentata dal management ha ottenuto 12 posti in consiglio, mentre 2 posti sono assegnati alla lista di Delfin e 1 a quella di Assogestioni. Questo risultato secondo gli analisti di Equita, “conferma la continuità e stabilità di governance, che riteniamo essere un elemento a supporto per la valutazione di Mediobanca”.
In tal senso, “la vittoria della lista del management permetterà di concentrarsi ulteriormente sull’attuazione del piano industriale, che prevede una politica di remunerazione degli azionisti attraente (€3.7bn di remunerazione complessiva in 3Y/2024-26, pari al 41% della market cap, di cui € 1bn da riacquisto azioni proprie), evitando che il management stesso venga defocalizzato da conflitti legati alla governance”, commenta Equita a margine dell’assemblea.
Intanto, il Ceo Nagel ha affermato che Mediobanca non venderà la partecipazione in Generali a meno che non ci siano alternative migliori, alternative comunque non facili da trovare secondo Equita.
Infine, nell’assemblea il Cda ha approvato la distribuzione del dividendo ordinario di € 0.85ps (yield 8%, con stacco il 20 novembre) e ha autorizzato anche l’acquisto di azioni proprie fino al 2% del capitale (e la cancellazione delle azioni acquisite).
Intanto, gli analisti di Equita mantengono un rating “Buy” su Mediobanca con un prezzo obiettivo a 14,7 euro ad azione.
Stellantis in balia degli scioperi
A Milano, torna sottopressione il titolo Stellantis che si muove in calo dello 0,37% a quota 17,2 euro. Nel fine settimana, il colosso automobilistico ha raggiunto un accordo provvisorio con il sindacato United Auto Workers. Gli scioperi della United Auto Workers, salvo sorprese, si sono quindi conclusi dopo circa sei settimane di scioperi che hanno sospeso il lavoro per oltre 14 mila lavoratori (16% del totale in Nord America) negli stabilimenti di assemblaggio in Michigan e Ohio.
Tuttavia, nelle ultime ore Stellantis sta affrontando uno sciopero nazionale dei proprio lavoratori in Canada. In particolare, questa mattina il sindacato canadese Unifor ha indetto uno sciopero nazionale di oltre 8.200 lavoratori dell’auto, dopo che le parti non sono riuscite a raggiungere un nuovo accordo entro le 23:59 di ieri sera.
Per valutare gli impatti di questi scioperi sul gruppo, dobbiamo tener presente che negli Stati Uniti i dipendenti rappresentano circa il 35% del costo del lavoro del gruppo (in nord America Stellantis ha il 33% dei dipendenti includendo Canada e Messico).
Investitori in attesa dei conti
Intanto, gli operatori sono in attesa dei conti del 3° trimestre di Stellantis, risultati che saranno presentati nel primo pomeriggio di domani. Secondo le stime riportate da Bloomberg, Stellantis dovrebbe archiviare il terzo trimestre di quest’anno con ricavi pari a 43,3 miliardi di euro (vs 42,1 miliardi di euro realizzati nel 3° trimestre del 2022), con le stime che sono state riviste al rialzo nelle ultime settimane.
Nel periodo compreso tra luglio e settembre, il colosso automobilistico è atteso registrare un utile per azione (EPS) di 1,34 euro; mentre per il 4° trimestre gli analisti si aspettano un EPS in aumento a 1,37 euro.
Stellantis verso i massimi del 2018
Il titolo Stellantis da inizio anno mostra un guadagno di oltre il 30%, oltre il +190% dai minimi del 2022.
Peggiora il quadro grafico di breve periodo, con il titolo che dopo aver ritestato i massimi di periodo sopra 16,5 euro, ha invertito la tendenza. In caso di debolezza, i prossimi livelli di supporto che potrebbero sorreggere e respingere i prezzi si trovano prima a quota 16,5 euro, livello da cui transita la media mobile esponenziale a 50 periodi (linea blu), e poi verso la quota psicologica dei 15 euro, livello da cui transita la media di lungo periodo a 200 giorni (linea arancione).
In caso di acquisti, le aree di resistenza da monitorare sono prima a quota 18,6 euro, e poi l’area dei 19,3 euro. Da questo punto di vista se Stellantis dovesse rompere al rialzo e con volumi di contrattazione in aumento l’area dei 19 euro, il prossimo target di medio periodo è quota 20 euro, prezzi del 2018.
Tim in calo dopo offerta a sorpresa
A Milano, ancora debolezza per il titolo Tim che venerdì a mercati chiusi ha ricevuto a sorpresa una proposta alternativa a quella vincolante del fondo Usa KKR dello scorso 15 ottobre. Un “piano alternativo” messo in piedi dal fondatore di Merlyn Advisors Alessandro Barnaba, ex di JP Morgan, e da Stefano Siragusa, ex vicedirettore generale di Tim.
La proposta in questione è stata chiamata “TimValue”, ma è stata subito bocciata dalla società e dal governo, con quest’ultimo che ha sollevato non pochi dubbi di fattibilità tra gli analisti.
Intanto, il titolo Tim con le vendite di settimana scorsa ha bucato al ribasso il principale livello di supporto, ora principale resistenza a quota 0,244 euro, area di prezzo che aveva respinto i prezzi a maggio, a giugno e ad agosto di quest’anno.
In tal senso, in caso di ulteriori vendite sul titolo, i prossimi supporti che potrebbero sorreggere le quotazioni si trovano prima a quota 0,225 euro e poi verso quota psicologica a 0,20 euro ad azione, prezzi di dicembre 2022.
La fase di debolezza su Tim è segnalata anche dalla posizione dei prezzi al di sotto delle principali medie mobili a 50 (linea blu) e 200 giorni (linea arancione).