I titoli di oggi a Piazza Affari: focus su Enel, Moncler e Leonardo
Seduta debole a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che dopo circa tre ore dall’avvio delle contrattazioni mostra un timido ribasso dello 0,14%, mantenendosi comunque sopra l’area dei 29.000 punti.
Nella giornata di oggi l’attenzione degli operatori resta sull’agenda macroeconomica, con la pubblicazione di alcuni dati rilevanti come gli indici Pmi di novembre (preliminari) delle principali economie europee. Ma non solo, occhi puntati anche sulle Banche centrali, con le decisione sui tassi di Turchia, Svezia e Sudafrica; ma anche alcuni discorsi dei banchieri centrali, oltre che la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Bce.
Ricordiamo che oggi saranno assenti gli operatori statunitensi in quanto Wall Street rimarrà chiusa in occasione del giorno del Ringraziamento.
Per la seduta odierna occhi puntati su Leonardo, Enel e Moncler, ecco i motivi:
Enel rompe i 6,3 euro e rivede i prezzi di aprile 2022
Seduta sulla parità per Enel, in seguito alla pubblicazione di ieri del rapporto sulle “strategie dell’azienda nel periodo 2024-2026″. In tal senso, nel nuovo piano industriale, Enel prevede un’accelerazione nello sviluppo delle energie rinnovabili, con focus anche sul taglio dei costi e numerosi investimenti.
Secondo il rapporto, entro il 2027 Enel, previa autorizzazione delle autorità, chiuderà tutti i suoi impianti a carbone. Il Gruppo guidato da Cattaneo ha confermato ulteriormente il suo obiettivo nel voler raggiungere le zero emissioni entro il 2040, riducendo le proprie emissioni dirette e indirette in linea con gli accordi di Parigi. Nel nuovo piano Enel ha pianificato investimenti totali lordi pari a circa 35,8 miliardi di euro attraverso maggiori investimenti nelle reti.
In seguito alla pubblicazione del nuovo piano al 2026, gli analisti di Equita confermano una view positiva su Enel con un rating “Buy” e un prezzo obiettivo a quota 6,9 euro ad azione.
“Riteniamo che il piano Enel sia coerente con il nuovo scenario di mercato (caratterizzato da tassi più elevati e maggiore volatilità), più visibile sui driver di crescita e più attraenti sulla politica di dividendo”, commenta Equita.
In particolare, secondo Equita i principali elementi positivi che emergono dal nuovo piano industriale sono:
- L’aumento del dividendo per azione (Dividend Per Share) che nel 2024 crescerà rispetto ai 43 centesimi di euro minimi garantiti, “grazie anche alle cessioni e ai minori investimenti attesi“. “Con un target di 70% payout sul mid-point della guidance, il DPS 2024 sarà di €46c (vs €43c atteso) con un yield del 7.2%”. Per il 2026 la guidance indica un dividendo per azione di €0,5 (Vs €0,46 atteso) con uno yield del 7.8%.
- La rischiosità complessiva del business verrà ridotta grazie a maggiori investimenti in Europa (75% del totale vs 55% precedente); al maggiore focus sui networks, con un +30% degli investimenti dedicati al settore (+47% in Italia); alla crescita più contenuta delle Renewables (+14 GW nel periodo o 4-5GW annui) di cui una parte rilevante verrà condivisa in partnership con operatori terzi; e grazie anche al focus sulla riduzione costi (€1.2bn in arco piano) attraverso l’ottimizzazione dei processi e delle attività di approvvigionamento.
- Il costo del debito è previsto in discesa nonostante l’aumento dei tassi di interesse.
Dal punto di vista grafico, con il rialzo della seduta di venerdì scorso (17 novembre), Enel ha rotto al rialzo e con volumi in aumento il livello di resistenza a quota 6,34 euro, un’area di prezzo che sia a luglio-agosto che a settembre di quest’anno aveva respinto i prezzi riportandoli in area 6 euro ad azione (principale area supportiva). Al ribasso, sarà da monitorare proprio la tenuta di quota 6,34 euro, in quanto un eventuale cedimento potrebbe anche in questo caso riportare i prezzi verso i supporti dinamici (medie mobili) verso i 6 euro.
Al contrario, in caso di ulteriori acquisti sul titolo, i successivi livelli di resistenza sono prima a 6,59 euro, prezzi di febbraio 2022 e poi verso i 7 euro.
La tendenza da inizio anno è positiva, con l’utility che mostra un rialzo del 26% Ytd, con i prezzi che si trovano distanti ancora l’8% dalla media mobile di lungo periodo a 200 giorni.
Leonardo verso i livelli del 2017, +80% Ytd
A Piazza Affari continua la fase di positività su Leonardo che si trova tra i best performer del listino principale con un rialzo di quasi lo 0,8%. Il titolo sta beneficiando delle dichiarazioni di ieri del condirettore generale di Leonardo Mariani che, in un’audizione alla commissione Difesa della Camera, ha confermato la ricerca di Leonardo di alleanze nel settore degli armamenti terrestri (carri armati e veicoli blindati) che inducono la tedesca Rheinmetall e la franco-tedesca KNDS.
Da questo punto di vista, secondo Equita che mantiene un rating “Buy” con prezzo obiettivo a quota 16,1 euro, “è probabile che Oto Melara possa essere coinvolta con la cessione di una quota, o contribuzione in una Joint Venture”.
Occhio al doppio massimo a 15 euro
Dal punto di vista grafico, Leonardo dopo aver messo a segno un incredibile rialzo del +79% da inizio anno, nelle ultime due settimane il titolo ha rallentato la sua corsa, mettendo a segno un doppio massimo a quota 15 euro (principale area di resistenza per il titolo). In tal senso, un eventuale breakout con volumi in aumento di quest’ultimo livello potrebbe condurre i prezzi verso i 16 euro ad azione, prezzi mai più raggiunti dal settembre del 2017.
Al ribasso, le aree supportive più importanti si trovano prima a quota 14 euro, livello da cui transita la media mobile a 50 periodi (linea blu) e poi verso i 12 euro. La tendenza al rialzo è evidenziata anche dalla posizione dei prezzi al di sopra della trendline rialzista (linea tratteggiata blu) e dai prezzi distanti il 21% dalla media mobile principale a 200 periodi.
Moncler, continua la fase di debolezza
Da seguire anche la seduta di Moncler che al momento si trova sulla parità a quota 51,8 euro. Nella giornata di ieri, EssilorLuxottica e Moncler hanno annunciato la firma di un accordo di licenza esclusiva per il design, la produzione e la distribuzione globale di occhiali da sole e montature da vista Moncler.
L’accordo sarà in vigore da gennaio 2024 fino a dicembre 2028, con un’opzione di rinnovo automatico per ulteriori cinque anni. La prima collezione Moncler Lunettes realizzata con EssilorLuxottica sarà quella Autunno-Inverno 2024, disponibile sul mercato proprio a partire da settembre 2024. L’accordo di Moncler con EssilorLuxottica sostituisce anticipatamente quello attualmente in vigore con Marcolin, avviato nel 2015 e rinnovato nel 2020 fino al 2025.
Secondo gli analisti di Equita, che mantengono un rating “Buy” su Moncler con prezzo obiettivo a quota 66.5 euro ad azione, “gli occhiali rappresento una porzione del tutto trascurabile delle vendite del marchio, sia a valore retail (pensiamo max 10m) che a maggior ragione in termini di royalties”. Per queste ragioni, Equita non si aspetta quindi impatti quantitativi tangibili dal nuovo accordo considerato che la distribuzione rimarrà selettiva.
Intanto, graficamente il titolo Moncler sta affrontando una fase di debolezza, con il titolo che da inizio anno mostra un rialzo di solo il 4%. Come vediamo dal grafico qui sotto, dopo aver raggiunto a maggio un nuovo massimo di periodo sopra i 67 euro, si è incanalato in trend ribassista (linea tratteggiata rossa), con i prezzi che si trovano al di sotto delle medie mobili principali (50 e 200 periodi), medie che evidenziano ormai da ottobre una situazione denominata death cross (media mobile a 50 periodi al di sotto di quella a 200).