I titoli del giorno: Tim, DiaSorin, Cucinelli sotto la lente in avvio d’ottava
L’ultima settimana prima delle festività natalizie inizia all’insegna dell’incertezza per le principali Borse europee, Piazza Affari compresa. L’ottava che ha appena preso il via, dopo la tornata di banche centrali della scorsa settimana (domani ultimo atto anche per la Bank of Japan), prevede diversi dati macro, tra cui l’inflazione nel Regno Unito.
“I mercati hanno registrato aperture miste all’inizio delle contrattazioni in Europa, estendendo l’incertezza vista durante la notte in Asia, dato che le speranze dovish su un cambio di paradigma nella politica monetaria sono state ridimensionate – sottolinea Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades -. Tuttavia, se da un lato alcuni ritengono che i mercati si siano spinti troppo in alto e troppo in fretta, dall’altro gli investitori avranno probabilmente bisogno di prove più consistenti (l’inflazione dell’Eurozona giovedì) rispetto alla semplice semantica per dimostrare che si sono sbagliati nelle loro aspettative dovish, prima di apportare correzioni significative alla loro esposizione al rischio”.
In questo contesto l’indice Ftse Mib indietreggia dello 0,16% a quota 30.326,11 punti. Sul fondo del listino milanese DiaSorin e Brunello Cucinelli, mentre sul fronte opposto, quello dei rialzi, c’è Tim.
DiaSorin giù dopo il piano industriale
Avvio d’ottava in rosso per DiaSorin dopo l’approvazione del piano industriale 2024-2027, presentato venerdì scorso a mercati chiusi. Il titolo scivola sotto la soglia dei 90 euro dopo un’apertura a 91,80 euro, allontanandosi sempre più dai massimi dell’anno toccati in avvio 2023 a quota 131,65 euro (3/01/2023). Da inizio anno il titolo DiaSorin ha lasciato sul terreno circa il -31,4% ytd.
Un piano, come precisa la società, che riafferma il focus sulla realizzazione dei progetti strategici presentati durante l’Investor Day 2021. In particolare, la guidance al 2027 a tassi di cambio costanti, prevede ricavi nel 2024 in aumento del 5%-7% ex-Covid; ricavi Covid pari a circa 30 milioni. Nell’arco del piano 2024-2027 sono attesi ricavi in crescita da High Single Digit a Low Double Digit (CAGR). L’Ebitda Adjusted Margin è atteso il prossimo anno al 32%-33%. A fine piano (2027) al 36%-37%.
“Il piano industriale 2024-2027 conferma e amplia le traiettorie strategiche che guideranno lo sviluppo di Diasorin nei prossimi anni. Il completamento dei progetti strategici esistenti e l’avvio di nuove iniziative sosterranno la nostra crescita nel periodo di riferimento del piano. Siamo molto soddisfatti del posizionamento di Diasorin a valle della pandemia e dell’integrazione con Luminex e siamo fiduciosi che continueremo a creare valore per i nostri azionisti, così come abbiamo sempre fatto in passato”, ha così commentato Carlo Rosa, ceo di Diasorin.
Numeri che sono sotto la lente del mercato, con la guidance al di sotto delle stime del consensus. Post piano alcuni analisti hanno anche rivisto al ribasso il target price. Come quelli di Jefferies che hanno abbassato il prezzo obiettivo a 98 da 102 euro, anche Banca Akros che ha portato il tp a 106 dal precedente 116. L’analista di Banca Akros commenta così: “il piano appare ragionevole e realizzabile, ma alla luce del mancato raggiungimento degli obiettivi negli ultimi due anni il mercato vorrà ‘verificare passo dopo passo'”.
Brunello Cucinelli debutta sul Ftse Mib
Debutto in calo per Brunello Cucinelli sul Ftse Mib. Il titolo del big umbro del lusso è sbarcato ufficialmente oggi nell’indice Ftse Mib, prendendo il posto di Cnh Industrial, a seguito dell’ultima revisione periodica del paniere principale di Piazza Affari. Per Cnh invece arriverà a fine anno il delisting, restando quotata soltanto a Wall Street.
Un’importante tappa nel 2023 per Cucinelli che presentando lo scorso 13 dicembre l’aggiornamento di fine anno parla del “prestigioso inserimento nel principale indice dei mercati azionari italiani (indice Ftse Mib), a partire dal 18 dicembre 2023”.
Dopo la pubblicazione ad ottobre dei numeri finanziaria dei primi nove mesi, Cucinelli ha rivisto al rialzo le previsioni per l’intero 2023. “Prevediamo di chiudere l’anno con l’aumento del fatturato tra il 22% e il 23% a cambi correnti, superando circa 1,1 miliardi di euro; e vista la qualità delle vendite, ci aspettiamo un interessante profitto“, ha dichiarato Brunello Cucinelli, presidente esecutivo e direttore creativo della Casa di Moda, aggiungendo che “tenuto conto dell’ottimo andamento della raccolta ordini Autunno-Inverno 2024, immaginiamo una lusinghiera crescita del fatturato per il prossimo anno intorno al 10% e un bell’utile”.
Tim corre con tlc europee
Fermento nel settore europeo delle telecomunicazioni dopo la mossa di Vodafone. Il gruppo telefonico francese si è mosso, mettendo sul piatto una proposta di fusione tra Iliad Italia e Vodafone Italia (valutata all’incirca 10,45 miliardi di euro e riceverebbe 8,5 miliardi fra cash e finanziamento soci). Stando a quanto si legge in una nota di Iliad, Vodafone otterrebbe il 50% della quota capitale sociale della NewCo, con un versamento in contanti di 6,5 miliardi e un prestito di 2 miliardi.
Sui potenziali vantaggi della combined entity Iliad scrive: “la proposta creerebbe un attore forte con un solido profilo finanziario e dovrebbe generare ricavi per circa 5,8 miliardi di euro e un EBITDAaL di circa 1,6 miliardi per l’esercizio finanziario che terminerà a marzo 2024. Trarrebbe beneficio anche dal previsto sinergie annuali di oltre 600 milioni di euro in Opex + Capex”.
Il ricorso di Vivendi: ecco cosa dice la nota di Tim
A Milano si mette in luce Tim in una giornata in cui arriva un’importante mossa concreta per un potenziale consolidamento sul mercato italiano. Il gruppo guidato da Pietro Labriola è finito sotto i riflettori la settimana scorsa per la questione del ricorso di Vivendi, confermato dalla stessa Tim in una nota diffusa a mercati chiusi in cui ha confermato di “aver ricevuto la notifica di un ordinario atto di citazione da parte di Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della delibera consiliare assunta dalla società in data 5 novembre, con cui è stata approvata la cessione della cosiddetta NetCo.
Il cuore della questione riguarda il fatto che Vivendi, come ricorda la stessa Tim, non ha formulato alcuna richiesta cautelare, né ha chiesto di inibire in via d’urgenza l’esecuzione della delibera e degli atti negoziali conseguenti. “Le attività previste dagli accordi con KKR finalizzate al closing dell’operazione proseguiranno, pertanto, secondo quanto previsto, senza ritardi o interruzioni“, precisa la società.
Quanto al contenuto dell’iniziativa di Vivendi (preannunciata da mesi al mercato con effetti sull’andamento dei corsi di Borsa), Tim scrive:
“si fa presente che essa si fonda su argomenti che la società ha già analizzato in dettaglio al momento dell’approvazione dell’operazione e che un confronto prodromico, pure più volte ricercato dalla Società, avrebbe forse aiutato in una migliore comprensione della vicenda e della sua legittimità ed evitato di prolungare nel tempo un clima di incertezza ed instabilità a danno degli azionisti e degli altri stakeholders di Tim“.