I titoli del giorno a Piazza Affari: Tim svetta
Giornata volatile per Piazza Affari che, dopo un avvio in rosso, ha recuperato terreno e ora viaggia poco sopra la parità. L’indice Ftse Mib sale dello 0,16% a quota 34.835,54 punti.
Un’accelerazione che è avvenuta in seguito all’atteso dato sull’inflazione della zona euro che è salito in linea con le attese del mercato. La lettura preliminare di dicembre sui prezzi al consumo della zona euro ha registrato un rialzo dello 0,4% su base mensile (dopo il -0,3% di novembre) e un aumento del 2,4% anno su anno, superiore al 2,2% del mese precedente. Il Cpi core, depurato dalle componenti più volatili dell’inflazione, è rimasto al 2,7%, in linea con le aspettative degli economisti.
Come sottolineano gli esperti di ING si tratta del terzo rialzo dell’inflazione e “questo manterrà la Banca centrale europea su un cauto percorso di allentamento“. “Ci aspettiamo ancora che la Bce continui a tagliare i tassi di interesse, ma è improbabile che il ritmo dell’allentamento acceleri – sostengono gli esperti della banca olandese -. Coloro che sostengono che la Bce è “behind the curve” potrebbero quindi rimanere ulteriormente delusi”.
Tornando a Piazza Affari e osservando le performance dei singoli titoli del Ftse Mib in evidenza oggi Telecom Italia con un rialzo di quasi il 3,5%.
Tim in vetta, le questioni aperte
Occhi puntati oggi a Piazza Affari su Tim che recupera terreno dopo un avvio prudente. Il titolo, miglior titolo del Ftse Mib a metà seduta, avanza del 3,5% a 0,2526 euro. Il mercato sembra guardare ad alcuni temi, tra cui il dossier Sparkle. Secondo quanto si apprende da Reuters, Tim dovrebbe prendere una decisione sulla vendita della controllata di cavi sottomarini prima della fine del mese. Nel dettaglio, il gruppo guidato da Labriola ha fissato una riunione del Consiglio di amministrazione per il 15 gennaio durante la quale, anticipa l’agenzia, i consiglieri inizieranno a discutere l’offerta da 700 milioni di euro presentata congiuntamente dal Tesoro e dal fondo spagnolo Asterion prima di Natale. La decisione finale dovrebbe arrivare nella riunione del 22 gennaio.
Intanto gli analisti di Equita, che confermano la raccomandazione buy su Tim, si soffermano invece sul tema del possibile contratto da 1,5 miliardi di euro su 5 anni che sarebbe stato secondo Bloomberg firmato dal governo con StarLink per la fornitura di sistemi di comunicazione sicuri per le istituzioni. Il Governo, ricordano gli analisti, ha smentito l’esistenza di un simile contratto, mentre si riportano sui giornali conferme di un processo in corso di valutazione da parte delle istituzioni per questa tipologia di servizio.
“Molta attenzione al tema del potenziale contratto del governo con Starlink, ma senza grandi spunti per il settore tlc”, commentano ancora da Equita che la scorsa settimana si era soffermati anche sul potenziale accordo extra-giudiziale tra Tim e il Mef per il rimborso del canone di concessione 1998, sul quale non erano emerse novità. “Ricordiamo che la Corte d’Appello di Roma ha lasciato tempo fino al 20 gennaio alle parti per verificare lo spazio per un’intesa extra-giudiziale“, indicava la sim a inizio gennaio.