I titoli del giorno a Piazza Affari: Tim in vetta. Giù Prysmian, frenano i bancari
La stagione delle trimestrali regna quasi incontrastata a Piazza Affari. Tra ieri e oggi è arrivata una nuova raffica di annunci societari da parte di alcune big del Ftse Mib. Tra cui Telecom Italia, Tenaris, Prysmian, Nexi e Mediobanca che si muovono a velocità differenti. A mettersi in luce due titoli in particolare: quello del gruppo guidato da Labriola che sale di oltre il 2% (dopo una partenza altalenante) e quello di Prysmian che invece è sul fondo del Ftse Mib con un calo di quasi il 4%.
Debolezza anche per il comparto bancario che frena, con ribassi attorno al 3% per UniCredit e Bper Banca che frenano dopo i conti della big francese Societe Generale che al momento cede quasi l’8% sul listino di Parigi.
In questo scenario l’indice Ftse Mib che è “bancocentrico” è in affanno e registra un calo dell’1,3% a 33.32,7 punti.
Tim e Prysmian, a due velocità post conti
Andamento a due velocità post conti per Tim e Prysmian a Piazza Affari. Se il titolo Tim si muove in territorio positivo, nonostante un tentennamento iniziale, e ora guadagna il 2,3% a 0,232 euro, per il colosso italiano dei cavi prevalgono le vendite. Ecco i i numeri in sintesi delle due società.
Per Tim il primo semestre 2024, l’ultimo con la Rete la cui vendita è stata finanlizzata a inizio luglio, ha visto Tim ServCo registrare ricavi totali di gruppo in rialzo del 3,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 7,1 miliardi di euro. I ricavi da servizi di gruppo hanno mostrato una crescita del 4% a 6,7 miliardi di euro.
I risultati domestici hanno contribuito in modo sostanziale a questa crescita, con ricavi totali domestici che hanno segnato un +1,6% YoY, arrivando a 4,9 miliardi di euro, e ricavi da servizi domestici in aumento del 2,2%, a 4,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, per Tim Consumer i ricavi da servizi sono cresciuti dello 0,5% raggiungendo i 2,7 miliardi di euro, mentre per Tim Enterprise l’aumento è stato del 6,4%, con 1,4 miliardi di euro di ricavi.
Come sempre un tassello importante è stata la controllata Tim Brasil, che ha registrato ricavi da servizi per 2,2 miliardi, con un incremento del 7,6% rispetto all’anno precedente. L’Ebitda di gruppo ha mostrato una crescita annua del 9,4%, arrivando a 2,1 miliardi, con un incremento specifico per il mercato domestico dell’8,5% e per il Brasile del 9,9%.
Dopo la cessione di NetCo, il debito finanziario netto after lease di Tim è diminuito, attestandosi a 8,1 miliardi di euro. Confermata infine le guidance per l’intero esercizio.
Per quanto riguarda i numeri di Prysmian, nel semestre l’utile netto è sceso a 402 milioni di euro (-0,7% rispetto ai 405 milioni dell’analogo periodo del 2023) e i ricavi hanno mostrato una flessione del 3% a 7,8 miliardi (-3%). Rallenta nei primi sei mesi dell’anno anche l’Ebitda a 801 milioni rispetto agli 828 milioni del primo semestre 2023, compresi gli oneri netti per le riorganizzazioni aziendali, gli oneri non ricorrenti e gli altri oneri non operativi per 68 milioni.
Tra le indicazioni positive la revisione al rialzo della guidance 2024. Grazie ai risultati e al contributo di Encore Wire nel secondo semestre, Prysmian ora si attende un Ebitda adjusted compreso fra 1,9 e 1,95 miliardi di euro e un free cash flow previsto nel range 840-920 milioni.
Bancari in affanno con “effetto Société Générale”
Comparto bancario in frenata in Borsa. Tra le peggiori, con cali di quasi il 3%, UniCredit e Bper. In generale, il settore sta soffrendo a Piazza Affari in scia alle performance del colosso francese Société Générale che affonda sul Cac40, cedendo circa il 7% dopo la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre 2024. Nonostante i conti in crescita, secondo alcuni operatori il mercato non sembra avere apprezzato la decisione della banca transalpina di rivedere al ribasso la guidance 2024 relativa al margine netto da interessi della divisione retail francese che dovrebbe ammontare a 3,8 miliardi di euro nel 2024 contro i 4,1 miliardi indicati in precedenza.