I titoli del giorno a Piazza Affari: Stellantis, Enel e Tim nel radar
Rialzi limitati per le borse europee e Piazza Affari si adegua con il Ftse Mib poco sopra la parità. Tra le blue chip gli acquisti premiano soprattutto Stellantis, Erg e Campari, segnalata ieri tra le preferite di Equita Sim, mentre viaggiano in lieve ribasso Banco Bpm, Brunello Cucinelli, Bca Mps e Leonardo.
Stellantis in vetta al Ftse Mib
La casa automobilistica spicca tra le migliori di giornata, in un contesto generalmente positivo per il settore in Europa. Il focus resta prevalentemente concentrato sulla questione dazi, dopo l’introduzione di una tariffa del 100% sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi da parte del Canada. Prevista anche una maggiorazione del 25% sull’alluminio in arrivo da Pechino.
Al momento l’Europa non ne risente e i principali produttori di vetture e di pneumatici (tra cui Pirelli) scambiano in rialzo. Sui secondi incide anche l’upgrade di Ubs su Continental (da neutral a buy, con target price ritoccato da 67 a 80 euro).
Stellantis resta in forte calo quest’anno dopo i conti del primo semestre condizionati da difficoltà esterne ma anche da problematiche operative. Al centro delle discussioni la realizzazione della Gigafactory di Termoli da parte di Automotive Cells Company (Acc), joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha indetto una riunione di aggiornamento il 17 settembre per fare il punto sul progetto.
Denaro su Erg ed Enel, utilities sotto osservazione
In luce Erg, in assenza di notizie specifiche, ma tra le utilities Enel beneficia della conferma del buy da parte di Goldman Sachs, che ha incrementato il prezzo obiettivo da 9,0 a 9,2 euro per azione.
Nel frattempo, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha rilasciato l’autorizzazione all’acquisto della rete elettrica di Enel in Lombardia da parte di A2a.
Come sottolineato da Equita Sim, l’operazione, annunciata a marzo, prevede un “esborso di 1,22 miliardi di euro per il 90% di una nuova società che controllerà una porzione di rete di distribuzione elettrica nelle province di Brescia e Milano. La rete ha circa 800k POD elettrici (clienti) e permetterà di attivare maggiori capex per 1,4 miliardi entro il 2035.”
Tim ancora positiva, focus su quota Vivendi
Infine, continua a guadagnare terreno Telecom Italia, con l’attenzione rivolta soprattutto al destino della quota di Vivendi. Secondo Equita, i transalpini vorrebbero cedere l’intera partecipazione, ma a valori molto più elevati rispetto ai prezzi di borsa, intorno ai 2 miliardi di euro, che implicano una valutazione complessiva di circa 0,55 euro per azione ordinaria.
Inoltre, il governo sarebbe contrario alle ipotesi di break-up in questa fase, puntando invece a un consolidamento del perimetro attuale.
“Si conferma l’impressione che la soluzione per l’uscita di Vivendi dal capitale di TIM non sia ancora alla portata e che il percorso più probabile di rerating del titolo passi per l’implementazione della strategia annunciata lo scorso marzo, con lo sviluppo di Enterprise e Brasile, il consolidamento di Consumer, la valorizzazione delle quote di Inwit e Sparkle, l’attivazione degli earn-out e il rimborso del canone di concessione e la ricerca di opzioni per il consolidamento del mercato Consumer”, conclude Equita.