I titoli del giorno a Piazza Affari: sotto la lente FinecoBank e Stellantis
Seduta in altalena per Piazza Affari. Dopo una partenza positiva la Borsa di Milano è scivolata in territorio negativo, con l’indice FTSE Mib che adesso cede lo 0,35% a 34.173,85 punti. Performance simili anche nel resto d’Europa dopo la pubblicazione di alcuni dati macro di rilievo della zona euro, come il Pil che è cresciuto dello 0,3% nel primo trimestre e l’inflazione che è rimasta stabile ad aprile, con una crescita su base annua del 2,4%.
Indicazioni che potrebbero imporre una maggiore cautela nelle mosse della Banca centrale europea (Bce) in termini di taglio dei tassi nella riunione di giugno. “Ci aspettiamo ancora un primo taglio a giugno, ma la Bce resterà estremamente cauta”, commentano gli esperti di ING ricordando che l’istituto guidato da Lagarde resterà “dipendente dai dati”.
In un contesto in cui prosegue anche la stagione delle trimestrali a Wall Street, ma anche in Europa. Oggi a Piazza Affari in evidenza i numeri trimestrali di Stellantis che è sul fondo del Ftse Mib. Sul fronte opposto, quello dei rialzi, in evidenza FinecoBank.
Stellantis nelle retrovie, ricavi sotto le attese
Stellantis finisce sul fondo del Ftse Mib nel giorno della presentazione dei risultati del primo trimestre, con i ricavi in calo e sotto le attese. Il titolo del gruppo cede il 2,8% e viaggia a 22,58 euro per azione. Questa mattina, prima dell’avvio delle contrattazioni, Stellantis ha diffuso i numeri del primo trimestre 2024 con ricavi netti per 41,7 miliardi di euro, in diminuzione del 12% rispetto al primo trimestre 2023 “a causa – spiega la società – principalmente di minori volumi e di effetti cambio valutari e mix sfavorevoli, in parte controbilanciati da prezzi in tenuta”. Un dato che è inferiore alle attese del mercato, con il consensus Bloomberg che indicava 43,92 miliardi di fatturato.
Giù anche le consegne consolidate pari a 1.335 mila unità, in flessione del 10%, che riflettono le azioni sulla produzione e sulla gestione dello stock in preparazione dell’arrivo dei nuovi prodotti nel secondo semestre 2024. Lato guidance, Stellantis ha ribadito “l’impegno minimo di ottenere un margine di utile operativo rettificato a due cifre nel 2024, nonché un flusso di cassa industriale netto positivo nonostante le incertezze macroeconomiche”.
“Nonostante i recenti ostacoli, il titolo di Stellantis, primo titolo a maggiore capitalizzazione sul mercato italiano, continua a mostrare una resilienza, evidenziato da un rialzo dall’inizio dell’anno di quasi il 10%. Questo riflette una fiducia sottostante degli investitori nella capacità di Stellantis di navigare attraverso queste sfide temporanee e di capitalizzare sulle imminenti innovazioni di prodotto”, ricorda Gabriel Debach, market analyst di eToro. E aggiunge: “Mentre il primo trimestre del 2024 può essere interpretato come un periodo di necessaria rifocalizzazione per Stellantis, la direzione presa dalla compagnia sembra promettere un rilancio forte nei prossimi mesi, sostenuto da strategie mirate e una chiara visione di futuro nel settore automobilistico. Con il titolo che si muove al di sotto della sua media mobile a 100 giorni, sarà intrigante osservare eventuali sviluppi futuri”.
Fineco in vetta, il 7 maggio i conti
Comparto finanziario tonico a Piazza Affari. Tra le migliori del listino FinecoBank che guadagna circa il 0,8% circa. Positive anche Banca Mediolanum e Banco BPM. La settimana prossima i principali titoli del settore finanziario saranno chiamati alla prova dei conti del primo trimestre (il calendario completo delle big del Ftse Mib).
Per Fineco i conti al 31 marzo verranno diffusi il prossimo 7 maggio. “Il primo trimestre è stato favorevole per i mercati globali. Fineco ha registrato nel primo trimestre una raccolta netta positiva per +2,23 miliardi di euro (primo trimestre 2023 +2,74 miliardi), con la componente gestita positiva per +468,5 milioni o 3% dei AUM totali annualizzati, penalizzata in parte dai deflussi dal comporto assicurativo”, segnalano gli analisti di Equita che si attendono che “i margini sulle management fees (lorde) rimangano stabili su base trimestrale, mentre i margini netti saranno influenzati dalla stagionalità legata ai costi per i consulenti finanziari. Sotto la linea operativa, invece, gli oneri sistemici impatteranno per gran parte sui risultati primo trimestre 2024 a differenza degli scorsi anni, come per il resto del settore”.