I titoli del giorno a Piazza Affari: Saipem in vetta, STM paga frenata tech Usa
Listini europei deboli dopo la brusca frenata di ieri di Wall Street, ma in recupero rispetto ai cali registrati in avvio di seduta. Vendite che contagiano anche Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che in questo momento cede circa lo 0,4% a quota 33.720,2 punti.
Ieri Wall Street ha terminato in calo, con il Nasdaq che è arretrato di oltre il 3% in una seduta in cui il settore tech è finito sotto pressione (-9,5% per Nvidia). A innescare la nuova spirale ribassista, come era avvenuto in modo più violento a inizio agosto, anche la pubblicazione di alcuni dati macro americani che hanno riportato a galla i timori sullo stato di salute dell’economia americana. In particolare, le indicazioni in arrivo dal comparto manifatturiero con l’indice Ism che è stato inferiore alle attese ed è rimasto sotto la soglia chiave di 50.
Nei prossimi giorni si attendono altri dati chiave in vista della riunione di metà mese della Federal Reserve, soprattutto il nuovo aggiornamento con i dati sul mercato del lavoro per il mese di agosto.
In questo contesto Piazza Affari è in calo, con Saipem si mette in evidenza tra i migliori del listino. Sul fondo STMicroelectronics.
Saipem corre con commesse in Arabia
Tra le migliori del Ftse Mib di oggi c’è Saipem. L’azione del gruppo guidato da Alessandro Puliti sale il 2% e si avvicina alla soglia dei 2 euro, con l’ufficializzazione di due nuovi contratti in Arabia Saudita per un valore di circa 1 miliardo di dollari. Commesse (anticipate nelle scorse settimane da indiscrezioni stampa) che rafforzano la presenza di Saipem in Arabia Saudita e il rapporto di lunga data dell’azienda con Aramco.
Ieri a mercati chiusi Saipem ha fatto sapere di essersi aggiudicata due contratti offshore in Arabia Saudita nell’ambito del Long-Term Agreement (LTA) in vigore con Saudi Aramco. Il valore complessivo dei due contratti è di circa 1 miliardo di dollari.
Nel dettaglio, le attività di Saipem per il primo contratto prevedono l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (EPCI) di tre moduli di produzione (PDM), di 33 km di condotte rigide sottomarine con diametro di 12″ e 16″ e di 34 km di cavi elettrici sottomarini. Tali infrastrutture saranno installate presso il giacimento Marjan. Il secondo contratto riguarda, invece, l’EPCI di tre jacket, cinque moduli di produzione, 22 km di condotte rigide sottomarine con un diametro di 16″, di 5 km di condotte flessibili sottomarine e di 35 km di cavi elettrici sottomarini. Queste infrastrutture saranno installate presso i giacimenti di Zuluf e Safaniyah.
STM soffre con sell-off tecnologici Usa
Seduta in rosso per STM che perde terreno in scia all’effetto tecnologici Usa. L’azione della big italo-francese dei chip, che resta il peggior titolo del Ftse Mib da inizio anno con un calo di oltre il 40%, cede circa il 2%. Un calo che sta coinvolgendo anche altre big del settore dei chip in Europa, come l’olandese Asml che perde circa il 5%.
Ieri è stata una seduta in profondo rosso per Nvidia che ha terminato la seduta con una flessione di quasi il 10% e ora si muove nel pre-market cede circa l’1%. A mettere sotto pressione il big dell’intelligenza artificiale tracollo e l’intero settore dei chip dopo le indicazioni di Bloomberg, secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti abbia inviato alla società tecnologica delle citazioni giudiziarie, nell’ambito di un’indagine antitrust.
“Ora sappiamo che le accuse antitrust fanno parte della vita quotidiana di tutte le aziende Big Tech. Vanno e vengono senza arrecare troppi danni al potenziale di crescita di queste Big Tech poiché molti di loro sono monopoli naturali e altri beneficiano naturalmente delle loro posizioni dominanti sul mercato. Ma la notizia arriva in un momento in cui Nvidia è vulnerabile – commenta Ipek Ozkardeskaya, analista senior Swissquote -. Solo una settimana fa, la società ha pubblicato risultati clamorosi. Hanno superato le proprie previsioni di vendita di 2 miliardi di dollari per il quinto trimestre consecutivo, hanno fornito previsioni forti – e superiori alle aspettative – per il trimestre in corso, hanno annunciato un grosso riacquisto di azioni proprie e hanno affrontato le questioni relative al ritardo del chip Blackwell affermando che non c’è nulla di cui preoccuparsi. Tuttavia, il prezzo delle azioni è sceso poiché gli investitori si sono concentrati su potenziali problemi, ad esempio se le Big Tech avessero tagliato la spesa per l’intelligenza artificiale”.