Notizie Notizie Italia I titoli del giorno a Piazza Affari: rumors su Nexi, giù Leonardo

I titoli del giorno a Piazza Affari: rumors su Nexi, giù Leonardo

20 Marzo 2025 11:35

Tornano le vendite in Europa, all’indomani della riunione della Federal Reserve (Fed). Anche Piazza Affari è in rosso, con l’indice Ftse Mib che cede l’1,7% a 39.037,09 punti.

Ieri sera sono arrivati gli annunci da parte della banca centrale americana che ha lasciato i tassi invariati, mantenendo la previsione di due tagli dei tassi quest’anno. Le stime prevedono meno crescita e più inflazione, ma il presidente Jerome Powell ha rassicurato sul fatto che l’aumento dell’inflazione determinato dai dazi sarà temporaneo.

La Fed riconosce i rischi, ma prima di agire deve vedere la debolezza dei dati concreti“, segnalano gli esperti di ING dopo la riunione Fed, ricordando che si ipotizzava che l’indebolimento dei dati economici e del sentiment e la debolezza della performance degli asset di rischio si sarebbero tradotti in un ammorbidimento della posizione della Fed, ma non sembra essere stato così. “Ciò ci è sempre sembrato dubbio, visti i commenti del presidente Powell nel suo discorso del 7 marzo, secondo cui “non dobbiamo avere fretta e siamo ben posizionati per aspettare una maggiore chiarezza”. Il presidente Powell ha spesso menzionato l’incertezza nella conferenza stampa, ma fino a quando non vedremo un’effettiva debolezza nei dati concreti, la Fed avrà un approccio ‘sit and wait'”, indicano dalla banca olandese. Per quanto riguarda il nostro punto di vista sulla Fed, aggiungono, “il fatto che l’economia sia in crescita, che la disoccupazione sia bassa e che l’inflazione sia ancora in crescita significa che i tassi di interesse rimarranno fermi fino alla fine dell’estate. In ogni caso, la Fed ha già tagliato i tassi di 100 pb e quindi ha reso la politica meno restrittiva”.

Intanto oggi le banche centrali restano in primo piano con la riunione della Bank of England e degli istituti di Svizzera e Svezia.

Tornando a Piazza Affari, la migliore del listino è Nexi in scia alle indiscrezioni circa un’offerta da 850 milioni del fondo Usa TPG per la rete nazionale interbancaria della paytech italiana. Tra le peggiori spiccano Leonardo e Buzzi.

Nexi in pole con rumors su divisione DBS

Nexi indossa la maglia di miglior titolo del Ftse Mib. L’azione del gruppo guidato da Paolo Bertoluzzo guadagna circa il 2% a 5,34 euro (lima i guadagni rispetto a un massimo intraday a 5,546 euro) in scia alle indiscrezioni riportate oggi da “Il Corriere della Sera“, il fondo Tpg avrebbe manifestato interesse per l’acquisizione della divisione Digital Banking Solutions (DBS) di Nexi, considerata un’attività non-core e comprendente anche la rete interbancaria nazionale. Una divisione che nel corso del 2024 ha generato circa 389 milioni di euro di ricavi.

“Tpg gestisce circa 246 miliardi di dollari e, quindi, non difetta certo delle risorse per realizzare in autonomia l’operazione. Tuttavia, la rete interbancaria è un’attività strategica perché si collega anche alla Banca d’Italia, alla centrale rischi e al sistema di prevenzione delle frodi”, si legge sul quotidiano di via Solferino.

Stando alle anticipazioni, si tratterebbe di una valorizzazione intorno a 850 milioni di euro, “corrispondenti – spiegano da Equita – a un multiplo EV/EBITDA implicito di circa 6 volte, in linea con quello di Nexi, leggermente superiore rispetto alle ipotesi avanzate diversi mesi fa, quando si parlava di un potenziale accordo da 800 milioni di euro con l’interesse di F2i per la stessa divisione”. Gli esperti della sim milanese ritengono che “la cessione della divisione DBS rappresenterebbe un’operazione positiva per Nexi, coerente con la strategia di dismissione di asset non-core con minori prospettive di crescita e un perimetro societario più snello“.

Secondo Banca Akros, la cessione della divisione DBS dovrebbe essere positiva dal punto di vista strategico, ma anche finanziario perché “dovrebbe liberare risorse per un’ulteriore riduzione dell’indebitamento e aumentare la remunerazione degli azionisti”.

Leonardo, Iveco e Buzzi sul fondo

Tra i peggiori titoli del Ftse Mib spiccano Leonardo, Iveco e Buzzi. Ieri Leonardo, che oggi cede quasi il 4%, è reduce da una nuova seduta rialzista: il titolo della difesa si era messo in evidenza in scia a una valutazione di Morgan Stanley che ha rivisto al rialzo il target price da 35 a 60 euro. “Le azioni Leonardo potrebbero raddoppiare nei prossimi tre anni, spinte dal crescita e dal miglioramento dei margini derivanti da una maggiore spesa per la difesa europea”, segnalano gli esperti della banca d’affari Usa che mantengono la raccomandazione overweight.