I titoli del giorno a Piazza Affari: rimonta banche, in calo Tim e Pirelli
Andamento positivo a Piazza Affari, sostenuta principalmente dalle banche. Gli acquisti su Bper Banca, Bca Mps e Banco Bpm, oltre a Erg, compensano in parte i tracolli di Pirelli & C e Telecom Italia. Vediamo più nel dettaglio come si stanno muovendo questi titoli. Nel frattempo, gli operatori attendono i dati di domani sull’inflazione dell’eurozona e il Pce core Usa, per aggiustare le prospettive sui tagli dei tassi da parte di Bce e Fed.
Pirelli in calo, Silk Road cede la sua quota del 9%
Pirelli arretra dopo l’uscita di Silk Road dal capitale della società. L’azionista cinese ha ceduto la sua partecipazione, pari a circa il 9%, tramite un collocamento accelerato presso investitori professionali. L’operazione è stata realizzata al prezzo di 5,76 euro per azione, con uno sconto di circa il 7% rispetto al valore di chiusura di ieri.
Dalla cessione, organizzata da J.P. Morgan, con BofA Securities e HSBC come joint bookrunner, Silk Road ha incassato circa 520 milioni di euro. Il calo di oggi di Pirelli è dunque fisiologico, con il titolo che tende ad allinearsi al prezzo della cessione.
L’azionariato del gruppo della Bicocca vede ora la presenza di Sinochem al 37%, una quota destinata probabilmente a scendere in concomitanza con la risalita della cordata italiana Camfin-Tronchetti, che ha acquistato un ulteriore 2,2% salendo al 28,8%.
Male TIM dopo i conti, pesano debito e customer base in calo
Tra le peggiori anche Telecom Italia, dopo i risultati del primo trimestre 2024. Il colosso delle telecomunicazioni ha archiviato i primi tre mesi dell’anno con ricavi totali per 3,93 miliardi di euro, in aumento dell’1,2% su base annua grazie a Tim Brasil (+8,1%), che ha compensato il calo del business domestico (-1,3%). Il fatturato è leggermente inferiore al consensus di Bloomberg, fissato a 3,96 miliardi.
I ricavi da servizi sono cresciuti del 3,2% a 3,7 miliardi, con performance positive sia in Italia sia in Brasile. L’Ebitda è aumentato per il sesto trimestre consecutivo, a 1,5 miliardi (+1,6% anno su anno), grazie agli aumenti dei prezzi e al controllo dei costi, mentre l’Ebitda after lease è salito del 3% a 1,2 miliardi. Il trimestre si è chiuso con una perdita netta di 400 milioni di euro.
L’indebitamento finanziario netto rettificato after lease al 31 marzo si attesta a 21,4 miliardi, in aumento di 1 miliardo rispetto a fine 2023.
La società ha confermato tutte le guidance per il 2024 già fornite al mercato e prosegue nel percorso di riorganizzazione che porterà alla cessione di NetCo.
Tuttavia, dai risultati è emerso uno scenario ancora sfidante per Tim, con una riduzione della customer base legata al contesto competitivo, compensata dall’aumento dei prezzi.
Positiva Mps dopo il crollo di ieri
Per contro, sono ben intonate le banche, in particolare Bper, Banco Bpm e Mps. Tutti e tre gli istituti avevano chiuso in rosso nella seduta di ieri, con perdite rispettivamente pari a -2%, -1,4% e -5,4%.
A scatenare le vendite sulla banca senese nella giornata precedente è stata la nuova questione giudiziaria che ha coinvolto Rocca Salimbeni, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Nel mirino è finita la gestione degli npl negli esercizi 2016-17, che secondo l’accusa avrebbe portato ad una manipolazione dei bilanci e a false comunicazioni sociali, appena prima della ricapitalizzazione da 5,4 miliardi di euro con cui lo Stato ha salvato l’istituto dal fallimento.
Nel frattempo, il Ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha ribadito che ad oggi non esistono le condizioni per un’aggregazione con Mps e ha confermato l’intenzione di proseguire nel percorso “stand alone”.