I titoli del giorno a Piazza Affari: rally di Prysmian e Stellantis, giù Interpump
I principali listini europei proseguono sulla strada dei rialzi dopo la frenata di martedì in scia al dato sull’inflazione Usa al di sotto delle attese. Questa mattina segno positivo anche per Piazza Affari che sale di quasi l’1% a 31.590 punti, con la stagione delle trimestrali che resta in primo piano dopo i numeri 2023 di Tim e Stellantis.
Tra i singoli titoli dell’indice Ftse Mib si mette in evidenza proprio Stellantis, ma anche Prysmian in rally in scia all’annuncio di nuove commesse per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro. Debolezza, invece, per Interpump dopo la pubblicazione dei risultati finanziari.
Prysmian corre con commesse da 5 mld, sponda anche da outlook Nexans
Rally a piazza Affari per Prysmian che avanza di oltre il 5% sopra la soglia dei 43 euro. A dare gas al titolo la commessa da 5 miliardi di euro e la guidance della concorrente francese Nexans.
Stamattina prima dell’avvio delle contrattazioni, il big del settore dei sistemi in cavo per tlc ed energia ha annunciato di avere perfezionato contratti per tre commesse dal valore aggregato di circa 5 miliardi di euro con Amprion, uno dei principali gestori di sistemi di trasmissione (TSO) europei, per due sistemi di connessione della rete offshore, BalWin1 e BalWin2, e il progetto in cavo terrestre DC34. Le commesse, inserite ora nell’order backlog di Prysmian, fanno seguito alla selezione del gruppo come “preferred bidder” ad agosto 2023.
Si tratta del maggiore “pacchetto di contratti” sia in termini di valore che in termini di chilometri di cavi mai assegnato a Prysmian. Include in aggregato circa 4.400 km di cavi ad alta tensione in corrente continua (HVDC) da ±525 kV, di cui circa 3.400 km sono cavi terrestri e 1.000 km sono cavi sottomarini. Sono inclusi anche cavi di ritorno metallici dedicati (DMR).
Non solo l’effetto commesse guida il rialzo in Borsa, ma c’è anche Nexans che ha annunciato una guidance per il 2024 migliore delle attese. In particolare, il gruppo transalpino con un Ebitda rettificato atteso tra 670-730 milioni di euro.
Stellantis, titolo sale con dividendo e buyback
Dividendo e buyback sono queste le due “parole” che stanno sostenendo il titolo Stellantis che si posiziona tra i migliori del Ftse Mib (+4%)). Il big europeo dell’auto ha registrato utili record, rivisto al rialzo la cedola e annunciato un buyback da tre miliardi di euro.
Osservando i numeri 2023, Stellantis ha visto i ricavi netti salire del 6% a 189,5 miliardi di euro e l’utile netto balzare dell’11% a 18,6 miliardi, mentre il risultato operativo rettificato ha registrato un rialzo dell’1% a 24,3 miliardi, con un margine sui ricavi del 12,8%. Il flusso di cassa industriale netto ha mostrato una robusta crescita del 19% rispetto al 2022, attestandosi a 12,9 miliardi di euro. Inoltre, Stellantis ha evidenziato una solida situazione patrimoniale, con una liquidità industriale disponibile di 61,1 miliardi di euro.
Le vendite di LEV (Low Emission Vehicles) hanno registrato un aumento del 27% nel 2023, posizionando l’azienda al primo posto per i PHEV (Plug In Hybrid) e al secondo posto per i LEV negli Stati Uniti. Le vendite globali di BEV (Battery Electric Vehicle) sono aumentate del 21% nel 2023. Stellantis ha inoltre corrisposto 6,6 miliardi di euro agli azionisti nel 2023 sotto forma di dividendi e riacquisti di azioni, segnando un incremento del 53% rispetto ai 4,3 miliardi di euro del 2022.
Il cda di Stellantis proporrà all’assemblea un dividendo di 1,55 euro per azione ordinaria, in aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Infine, è stato annunciato un programma di acquisto di azioni proprie sul mercato per il 2024 per un importo di 3 miliardi di euro.
Stellantis si candida a diventare terzo produttore globale (eToro)
“Guardando avanti, il futuro dell’azienda sembra promettente, supportato da un dividendo proposto in crescita del 16%, un piano di buyback di 3 miliardi di euro e solidi bilanci. Inoltre, i buoni risultati dei suoi modelli, tra cui la Citroen eC3, la Jeep Avenger e la Fiat 500, aggiungono ulteriore fiducia nell’azienda. Oltre ai 25 modelli elettrici già esistenti, se ne aggiungeranno altri 23 nel 2024″, commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro.
“A causa delle condizioni macroeconomiche, l’industria automobilistica globale sta affrontando crescenti scorte e sovraccapacità. Le aziende che hanno investito pesantemente nelle auto elettriche offrono consistenti sconti, Tesla compresa. Nel quarto trimestre, Stellantis ha visto calare il margine operativo al 11,2%, rispetto al 12,3% dell’anno precedente. Tavares è comunque combattivo. L’appassionato di auto (ha iniziato a 23 anni alla Renault e possiede una collezione personale di auto d’epoca) ha dichiarato in interviste che non venderà mai un’auto senza profitto, poiché ciò non è semplicemente salutare per la continuità della sua azienda”, segnala ancora l’esperto secondo il quale gli investitori apprezzano questo approccio. Secondo Gabriel Debach, nasce anche la fantasia che Tavares possa svolgere un ruolo guida in una ulteriore consolidamento. “Ha ormai un track record consolidato, e nessuno dubita che possa aggiungere con successo un altro marchio – rimarca -. Grazie anche all’aumento del dividendo del 16% e all’acquisto di azioni, questa mattina il titolo Stellantis ha guadagnato il 3% poco dopo l’apertura. A questo ritmo, è solo una questione di tempo prima che Stellantis diventi il terzo produttore di auto più sorprendente a livello mondiale, dopo Tesla e Toyota, ma davanti a Porsche, Mercedes, BMW, Volkswagen e anche al cinese BYD. E, in Italia, molto importante, anche davanti a Ferrari”.
Interpump, debole post conti
Seduta in rosso per Interpump che cede circa il 2,6% all’indomani dei risultati finanziari preliminari per il 2023. Il gruppo guidato da Fulvio Montipò ha chiuso il 2023 con vendite nette pari a 2.240 milioni di euro, +7,8% rispetto al 2022 (+5,1% a parità di perimetro e +6,9% su base organica) e un Ebitda di 536,7 milioni (+9% rispetto al 2022) e con un Ebitda margin del 24% contro il 23,7% dell’esercizio precedente. Nel 2023 l’utile netto consolidato si è attestato a 277,5 milioni (+2,9% rispetto al 2022).
“Risultati quarto trimestre 2023 leggermente inferiori alle attese come ricavi, con margine in linea con la recente debole previsione“, segnalano gli esperti di Equita che ricordano che i ricavi sono scesi del 2,5% a 520 milioni di euro contro 526 milioni attesi, con organico -3,4% rispetto al -1,3% atteso. A livello organico, olio -6% dal -4% atteso e acqua +3,7% dal +6,3% delle aspettative. Nel periodo in esame l’Ebitda si è attestato a 111 milioni contro i 114 milioni attesi, con margine al 21,4% vs. 21,7% atteso. Anche l’utile netto, pari a 36 milioni, ha mancato le attese pari a 48 milioni a causa di maggiori oneri finanziari legati alla revisione del valore delle put option e Forex.
Per l’esercizio in corso “il gruppo confida di consolidare i buoni risultati conseguiti nell’esercizio appena trascorso, nonostante un quadro internazionale che rimane molto complesso”, segnala il gruppo in una nota indicando che “sulla base degli indicatori disponibili il gruppo prevede un fatturato per l’intero esercizio, su base organica, sostanzialmente stabile. Sul piano della profittabilità il gruppo ha come obiettivo di proteggere il risultato eccellente conseguito nel 2023”.