I titoli del giorno a Piazza Affari: radar su banche, giù DiaSorin e Leonardo
La prima seduta della settimana e del mese di settembre prende il via con i listini europei cauti, Piazza Affari compresa. In attese delle ormai imminenti riunioni della Bce e Fed delle prossime settimane, l’attenzione degli investitori si concentra su alcuni dati macro che potrebbero delineare la rotta futura dei tassi da parte dei due istituti dopo i meeting di questo mese. Oggi gli indici del Vecchio continente dovranno fare anche a meno del faro di Wall Street che oggi resterà chiusa per festività.
“Il pezzo forte della settimana che si apre saranno i numeri del mercato del lavoro USA di agosto, che arriveranno in chiusura di settimana – ricvordano gli strategist di Mps Capital Services -. Dopo la conferma di un’inflazione moderata arrivata venerdì scorso dal deflatore dei consumi, questi sono i numeri che possono decidere l’entità del taglio della Fed al meeting del 18″.
In questo quadro a Milano l’indice Ftse Mib si muove al giro di boa in flessione dello 0,2% circa a quota 34.305,91 punti, con le banche che viaggiano controcorrente. Giù DiaSorin e Leonardo.
Banche positive, l’eccezione è Mps
L’ottava si apre all’insegna degli acquisti per il settore bancario italiano, con 7 titoli del comparto che occupano la top ten dei maggiori rialzi del giorno. Tra le migliori Bper Banca e UniCredit.
Nei giorni scorsi un’analisi della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) ha fatto il punto sul comparto, dopo “i bilanci da record per le banche anche per i primi sei mesi del 2024“. L’associazione mette in evidenza come “per i primi sei gruppi, il primo semestre del 2024 fa segnare un’ondata di segnali positivi, centrando il risultato di 35 miliardi di euro per i ricavi e di utili a due cifre che toccano quasi i 13 miliardi. “L’esistenza di tassi di interesse estremamente positivi, molto favorevole al sistema nel corso degli ultimi anni, non è la sola leva economica di cui ha beneficiato il settore. Rispetto allo stesso periodo del 2023, i ricavi dei primi 6 gruppi sono in crescita del 9% circa, superando quasi la cifra di 35 miliardi di euro, con una variazione positiva di circa 3 miliardi”, sottolinea Fabi, secondo la quale “l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce spingerà anche quest’anno i risultati del settore bancario che vedrà aumentare i profitti lordi di 5-10 miliardi rispetti ai 40,6 miliardi del 2023″.
Mps in calo, focus su mosse Tesoro
C’è però un titolo che viaggia controcorrente, ed è Banca Monte Paschi Siena (Mps) che cede circa lo 0,5% in area 5,23 euro. È tornato in primo piano il tema delle privatizzazioni, con “Il Messaggero” che indica che il governo italiano punterebbe a realizzare 5-6 miliardi di euro entro il 2025 (mantenendo comunque il controllo statale). Finora, sono stati raccolti 3 miliardi grazie alla cessione di quote di Mps e Eni.
Proprio sul fronte Mps, ricordano gli analisti di Equita, “lo Stato detiene ancora una quota del 26,7% e, sulla base degli impegni presi con Bruxelles, dovrebbe ridurla sotto il 20% entro fine anno, sebbene riteniamo che ci sia margine per negoziare uno spostamento in avanti della scadenza“. Secondo gli esperti della sim, “il Governo, tuttavia, starebbe facendo valutazioni di natura strategica, volendo evitare di esporre Mps al rischio di Opa da parte di un player estero e valutando l’eventualità di un partner industriale (nelle settimane passate si era parlato di Unipol come potenziale nuovo partner nel comparto assicurativo)”. “Rimane a nostro avviso da valutare l’effettiva volontà politica di uscire completamente dal capitale della banca”, concludono da Equita.
DiaSorin e Leonardo, tra i peggiori del Ftse Mib
DiaSorin e Leonardo sono questi al momento i due titoli peggiori del Ftse Mib, con un calo rispettivamente del 3,4% e del 2,5%.
Per il titolo dell’ex Finmeccanica sotto la lente i rumors riportati da “The Financial Times“, secondo i quali il gruppo italiano sarebbe l’unico ad avere messo sul piatto un’offerta nella gara per sostituire gli elicotteri di supporto Puma della Royal Air Force del valore di 1 miliardo di sterline. Airbus e Lockheed Martin avrebbero, invece, preferito non presentare un’offerta finale entro la scadenza di venerdì scorso. Il quotidiano finanziario britannico ha sottolineato il fatto che ora spetterà al nuovo governo laburista la scelta di assegnare il contratto a Leonardo oppure eliminare il programma già in ritardo come parte della sua revisione strategica della difesa.
“In caso di assegnazione rappresenterebbe circa il 6% della raccolta ordini annuale. Tipicamente gli ordini di questa dimensione non sono inclusi nelle guidance, lasciando rappresentando un upside”, segnalano da Equita che confermano la raccomandazione buy e target price di 25,5 euro su Leonardo.