I titoli del giorno a Piazza Affari: precipitano ST e Stellantis
Seduta sotto le vendite per Piazza Affari, con il Ftse Mib che continua la sua discesa oltre il 2,6% sotto quota 34mila punti. Nel dettaglio, in questo momento l’indice milanese si muove in area 33.562,39 punti.
Tra i titoli che stanno letteralmente perdendo quota ci sono STmicroelectornics e Stellantis nel giorno della pubblicazione dei risultati finanziari. Ma i mercati sono sotto pressione anche per le performance di Wall Street, e in particolar modo del Nasdaq e dell’S&P500 che ieri hanno messo a segno le flessioni maggiori dal 2022. Un sell-off innescato ancora una volta da due titoli del comparto tech Usa, Tesla e Alphabet, che ieri sono crollate dopo le trimestrali.
“La fase negativa dei maggiori indici azionari ha subito un’accelerazione ieri, con lo S&P500 che ha chiuso con un calo superiore al 2% (evento che non si verificava da 356 giorni). Dopo quella di metà aprile, questa correzione è la seconda dall’inizio del lungo rally che ci accompagna dalla fine dello scorso ottobre”, segnalano gli strategist di Mps Capital Services che indicano “un fattore scatenante interamente micro: con Google e Alphabet che hanno aperto negativamente la serie di trimestrali delle Big Tech, gettando dubbi sulla traiettoria di sviluppo dell’IA ma anche la debolezza che emerge anche dai settori più tradizionali e che genera il timore che qualcosa stia accadendo a livello macro”.
Secondo gli esperti, “tutto questo si somma ad una base d’investitori che si è ritrovata con un’esposizione elevata sulle asset class rischiose in un momento in cui il flusso di notizie è decisamente mutato. In prospettiva, il focus rimarrà sulle trimestrali, con i dati macro odierni che per una volta prenderanno posto in seconda fila”.
ST, pesanti vendite dopo conti e nuovo outlook
Flessione a doppia cifra per STmicroelectronics nel giorno della presentazione della trimestrale. Il titolo del big italo-francese dei chip, peggiore del Ftse Mib, cede il 14% e scivola a 31,845 euro (apertura a 34,10 euro) dopo avere rivisto nuovamente al ribasso la guidance sui ricavi per l’intero 2024.
Jean-Marc Chery, president & Ceo di ST, ha rimarcato come “durante il trimestre, a differenza delle nostre precedenti aspettative, gli ordini dei clienti nel settore Industrial non sono migliorati e la domanda nell’Automotive è calata” e ha anche illustrato le previsioni per il trimestre in corso e per l’intero 2024 (nuovamente riviste al ribasso”.
“Per quanto riguarda le previsioni delle attività di ST per il terzo trimestre, ci aspettiamo, come valori intermedi, ricavi netti di 3,25 miliardi di dollari, corrispondenti a un calo anno su anno del 26,7% e a un aumento dello 0,6% rispetto al trimestre precedente; il margine lordo è atteso intorno al 38%, con un impatto di circa 350 punti base dovuto agli oneri da sottoutilizzo della capacità produttiva”, ha spiegato il numero uno del big dei semiconduttori aggiungendo “guideremo ora la società in base a un piano di ricavi per il 2024 compreso tra 13,2 miliardi di dollari e 13,7 miliardi di dollari. Nell’ambito di questo piano, ci aspettiamo un margine lordo intorno al 40%”. In occasione della presentazione dei risultati finanziari del primo trimestre ST indicava “un piano di ricavi rivisto per il 2024 compreso tra 14 miliardi di dollari e 15 miliardi di dollari. Nell’ambito di questo piano, ci aspettiamo un margine lordo low 40’s (ovvero tra un minimo superiore al 40% e un massimo intorno al 42%)”.
Per il secondo trimestre 2024 ST ha registrao ricavi netti pari a 3,23 miliardi di dollari in flessione del 25,3% rispetto ai 4,326 miliardi di un anno fa, mentre l’utile netto è crollato del 64,8% a 353 milioni. Il margine lordo è sceso al 40,1% rispetto al 49% dell’analogo periodo del 2023, mentre il margine operativo all’11,6% dal precedente 26,5%.
Stellantis arranca dopo semestrale
Anche per Stellantis è una seduta da dimenticare, con il titolo che lascia sul terreno quasi l’8% in scia ai risultati semestrali. Per il colosso europeo dell’auto il primo semestre del 2024 è stato, infatti, archiviato con ricavi netti pari a 85 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto al primo semestre del 2023, principalmente a causa dei minori volumi e del mix. L’utile netto è stato pari a 5,6 miliardi di euro, con un calo del 48% rispetto al primo semestre del 2023, soprattutto per la diminuzione dei volumi e del mix, i cambi meno favorevoli e i costi di ristrutturazione.
L’utile operativo rettificato AOI è stato pari a 8,5 miliardi, con una flessione di 5,7 miliardi di euro rispetto al primo semestre del 2023, per effetto essenzialmente del decremento in Nord America. Stellantis ha poi fatto sapere che il management sta attuando azioni decisive per indirizzare le sfide operative, incluse la quota di mercato e lo stock in Nord America.
“La performance della società nella prima metà del 2024 è stata inferiore alle nostre aspettative, riflettendo un contesto settoriale difficile ma anche problematiche operative aziendali. Mentre da un lato si rendevano necessarie azioni correttive, ora in fase di esecuzione, dall’altro abbiamo avviato un’offensiva sui prodotti, che prevede non meno di 20 nuovi modelli da lanciare nel corso dell’anno, e che offrirà maggiori opportunità quanto più eseguita bene. Abbiamo molto lavoro da fare, soprattutto in Nord America, per massimizzare il nostro potenziale a lungo termine”, ha commentato il ceo del gruppo Carlos Tavares.
Nel complesso, non è un buon momento per il settore dell’auto. Come sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro, che ha scattato una fotografia del settore automobilistico, dopo che le pubblicazioni delle prime case automobilistiche hanno deluso il mercato.
“Tempi duri per i titoli automobilistici. Dopo le difficoltà evidenziate da Tesla, infatti, Porsche non ha certo scaldato l’animo degli investitori. Nella rendicontazione semestrale, la casa automobilistica tedesca ha registrato una riduzione dei ricavi, passati dai 20,43 miliardi di euro del primo semestre 2023 a 19,46 miliardi, e dell’utile operativo, sceso del 20,5% a 3,06 miliardi di euro”, ha ricordato l’esperto.