I titoli del giorno a Piazza Affari: Poste in vetta con stop offerta
Borse europee in recupero oggi, con Piazza Affari che avanza dell’1%. L’indice Ftse Mib ha anche agganciato la soglia dei 35mila punti in attesa delle decisioni della Banca centrale europea (Bce) di oggi. Un taglio dei tassi, il terzo del 2024, è ampiamente scontato dal mercato che quasi considera questa riunione “un non evento”.
“Sarà interessante seguire la conferenza stampa della Lagarde per avere spunti sulle future mosse – suggeriscono da Mps Capital Services -. Molto probabilmente la presidente continuerà a vincolare il taglio ai dati macro, ma anche in questo caso il taglio di dicembre appare molto probabile considerato il trend di discesa dell’inflazione (con i servizi che mostrano segnali di indebolimento) e soprattutto i deludenti dati macro e nello specifico quelli della Germania che si appresta a chiudere l’anno con il secondo calo consecutivo del PIL”.
Tra le storie di giornata c’è la notizia di Poste Italiane che ha fatto sapere di avere stoppato temporaneamente il progetto di collocamento relativo all’offerta di azioni da parte del Mef. Sul fondo del listino con moderati ribassi Inwit e Amplifon.
Poste avanza con stop offerta
La macchina dell’offerta pubblica di vendita di una seconda tranche di Poste Italiane, con il collocamento previsto per lunedì 21 ottobre 2024, frena (per il momento). Una notizia che mette il turbo al titolo che si posiziona tra i migliori titoli del Ftse Mib, forte di un rialzo di oltre il 2% sui massimi dell’anno toccati lo scorso 15 ottobre a quota 13,02 euro.
Questa mattina, poco prima dell’avvio delle contrattazioni in Europa, la società guidata da Matteo Del Fante ha precisato in una nota di avere “avviato, congiuntamente al Mef, il procedimento presso la Consob per l’approvazione del prospetto relativo all’offerta di azioni da parte dello stesso Mef, a seguito dell’approvazione del DPCM del 17 settembre scorso”, ma “tale procedimento è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell’offerta”.
Sembra essere prevalsa una certa prudenza: “Rinviare ora significa dover rimandare l’Opv a novembre, dopo la pubblicazione dei conti dei 9 mesi di Poste e delle elezioni Usa del 5 novembre”, si legge su “Il Sole 24 Ore” in edicola oggi che aveva anticipato lo stop all’offerta. Di conseguenza, l’Opv che avrebbe dovuto coinvolgere circa il 14% del capitale di Poste potrebbe partire a novembre.
Bisogna ricordare che al momento lo Stato ha in mano il 64,2% del capitale di Poste. Nel dettaglio, il 35% è detenuto da Cassa depositi e Prestiti (controllata sempre dal Mef), mentre il Tesoro ha una quota diretta del 29,2 per cento. Sommando le quote dirette e indirette si arriva al 64,2%.
STM positiva con effetto Tsmc
Avanza di oltre l’1% il titolo STMicroelectronics a Piazza Affari in scia alle positive indicazioni arrivate dal big asiatico dei chip Tsmc, portando un po’ il sereno nel settore dopo lo scossone arrivato con il profit warning dell’olandese Asml.
Nel dettaglio, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, il principale fornitore di chip per Nvidia e Apple, si attende nel 2024 un aumento delle vendite del 30%, ben oltre le precedenti stime che indicavano un aumento massimo intorno al 25%. Questo incremento arriva dopo che TSMC ha riportato guadagni migliori del previsto nel trimestre concluso a settembre. L’azienda di chip prevede anche una spesa in conto capitale di poco superiore ai 30 miliardi di dollari nel 2024, in linea con le attese.
La revisione al rialzo delle previsioni di TSMC dovrebbe aiutare a placare i timori su una sopravvalutazione della domanda di intelligenza artificiale. Le azioni del produttore di chip sono salite di oltre il 70% quest’anno, superando molte delle principali aziende tecnologiche asiatiche. Il rialzo riflette soprattutto le forti vendite dei chip Nvidia, essenziali per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
La più grande azienda di Taiwan aveva già migliorato le sue previsioni di fatturato per il 2024 qualche mese fa, a luglio, sottolineando le aspettative per le spese in infrastruttura AI da parte di aziende come Microsoft e Amazon. L’adozione costante dell’intelligenza artificiale dovrebbe anche aiutare a sostenere le vendite di iPhone e altri gadget nel lungo periodo.
“Questi segnali contrastanti suggeriscono che il settore non è in crisi generale, ma piuttosto si sta spostando verso una crescita trainata dalle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, mentre segmenti più tradizionali come l’automotive e il mobile stanno soffrendo. Le prospettive a breve-medio termine per i semiconduttori legati all’AI sembrano dunque solide”, commenta Carlo De Luca, responsabile asset management di Gamma Capital Markets.