Notizie Indici e quotazioni I titoli del giorno a Piazza Affari: Mps e Banco Bpm in rosso, debole Stellantis

I titoli del giorno a Piazza Affari: Mps e Banco Bpm in rosso, debole Stellantis

21 Novembre 2023 11:56

Mattinata fiacca per il Ftse Mib, maglia nera tra i listini azionari europei con una flessione dello 0,7% che lo riporta in area 29.330 punti. Ad appesantire Piazza Affari sono soprattutto i ribassi delle banche, in particolare Mps dopo la cessione del 25% del capitale da parte del Mef.

In giornata, gli investitori attendono soprattutto un discorso di Christine Lagarde, presidente della Bce, oltre a un intervento di Isabel Schnabel, tra i membri più influenti dell’istituto. In serata l’attenzione si sposterà sugli Stati Uniti, con la pubblicazione delle minute della Fed e i risultati di Nvidia, un importante termometro per valutare il megatrend dell’intelligenza artificiale e le prospettive del settore tecnologico.

Vediamo nel dettaglio tre titoli italiani che stanno catalizzando l’interesse degli operatori nella giornata odierna: Mps, Banco Bpm e Stellantis.

Mps sotto i riflettori dopo cessione quota del Mef

Mps è la protagonista di oggi, dopo che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha perfezionato la cessione di 314.922.429 azioni, pari al 25% del capitale sociale, attraverso un “Accelerated Book Building – ABB” riservato ad investitori istituzionali italiani ed esteri.

L’operazione, il cui regolamento avverrà il 23 novembre, è stata realizzata ad un corrispettivo pari a 2,92 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a circa 920 milioni di euro. A fronte della domanda raccolta, pari a oltre 5 volte l’ammontare iniziale, l’offerta è stata incrementata dal 20% al 25% del capitale sociale di Mps.

A seguito della vendita, la partecipazione detenuta dal MEF in Mps scenderà dal 64,23% al 39,23% circa del capitale sociale.

Titolo Mps in coda al Ftse Mib

Il titolo Mps non ha fatto prezzo in avvio, per poi aprire in calo del 5,5% in area 2,92 euro, allineandosi così al corrispettivo della cessione di azioni da parte del Mef. Successivamente è sceso ulteriormente a quota 2,83 euro, con un ribasso che sfiora l’8%.

Il prezzo della cessione, ha precisato il Tesoro, “incorpora uno sconto pari al 4,9% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni della Banca registrato in data 20 novembre 2023 ed è superiore di quasi il 50% rispetto al prezzo di sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale della Banca realizzato nel novembre 2022”.

Prosegue il processo di privatizzazione di Mps

Come precisato dal Tesoro, l’operazione annunciata oggi rappresenta solo “la prima fase del più ampio processo che porterà il MEF a valorizzare pienamente la Banca, nell’interesse della stessa e di tutti gli stakeholders, nel contesto del solido quadro patrimoniale e reddituale che caratterizza la Banca e delle sue prospettive di ulteriore sviluppo.”

La dismissione della quota rimanente potrebbe avvenire in una o più fasi, mediante un’offerta pubblica o tramite operazioni straordinarie, compresa una fusione. Ricordiamo che due anni fa il governo precedente tentò senza successo di orchestrare una combinazione con Unicredit.

La cessione odierna della quota di minoranza consente all’esecutivo di guadagnare tempo e dimostrare l’impegno a rispettare le indicazioni dell’Europa, che richiede la privatizzazione di Mps entro il 2024.

Inoltre, la dimensione più contenuta della partecipazione residua da collocare, insieme ai progressi compiuti negli ultimi due anni sul fronte della redditività, dovrebbero agevolare un’eventuale operazione futura con potenziali partner.

Banche in sofferenza, Banco Bpm tra le peggiori

La cessione della quota di Mps per il momento non ha scaldato il settore bancario italiano. Anzi, i titoli degli istituti di credito figurano oggi tra i peggiori del Ftse Mib, con perdite superiori ad un punto percentuale per Intesa e Unicredit, un calo del 2% per Bper e un ribasso prossimo al 3% per Banco Bpm, la peggiore del listino principale di Piazza Affari dopo Mps.

Proprio l’istituto guidato da Giuseppe Castagna è stato più volte indicato tra le possibili pretendenti alle nozze con la banca senese per la costituzione del terzo polo bancario, nonostante le ripetute smentite.

Intanto, Deutsche Bank ha tagliato la raccomandazione su Banco BPM da Buy a Hold, alzando però il target price da 5,4 a 6,1 euro, valutazione che implica un potenziale aumento del 15% rispetto al prezzo di ieri.

Le banche pagano in parte anche il monito della Bce sui rischi legati all’esposizione delle stesse agli immobili commerciali. Questi, infatti, “hanno il potenziale di amplificare significativamente uno scenario avverso, aumentando la probabilità che si verifichino perdite di rilevanza sistemica nel sistema bancario”. È quanto si legge in un estratto della revisione finanziaria sulla stabilità dell’istituto di Francoforte, in uscita domani.

Stellantis sotto la lente dopo i dati sulle immatricolazioni

Un altro titolo sotto i riflettori (in calo dell’1% al momento) è Stellantis, dopo la diffusione dei dati di ottobre 2023 sulle immatricolazioni nella regione che comprende UE, EFTA e Regno Unito. Secondo Acea, nel mese in questione il gruppo ha registrato 180.327 nuove immatricolazioni, in aumento del 10,8% su base annua.

Ciononostante, la quota di mercato di Stellantis si è ridotta al 17,4%, rispetto al 17,9% di un anno prima. Tra i marchi del gruppo, Jeep mostra l’incremento percentuale maggiore, con un +59% a 12.075 unità, seguita da Alfa Romeo (+23,5% a 4.232 unità) e Lancia/Chrysler (+15,2% a 4.228 unità).

Per quanto riguarda le vendite in termini assoluti, Peugeot è risultato il marchio più venduto del gruppo Stellantis in Europa, con un aumento del 5,3% a 52.017 unità. Opel/Vauxhall (+14,2% a 36.516 unità) e Fiat (+10,3% a 34.105 unità) si collocano rispettivamente al secondo e terzo posto.

Nei primi dieci mesi del 2023, le immatricolazioni del gruppo sono state 1.831.653, in crescita del 6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Tuttavia, la quota di mercato è scesa al 17,1% dal 18,8% di un anno fa.

Per quanto riguarda gli altri produttori di auto, il gruppo Volkswagen è in testa per quota di mercato nell’area UE, EFTA e Regno Unito, con un 24,8% a ottobre, nonostante una lieve contrazione rispetto al 25,6% dell’anno precedente. Chiude il podio Renault, con una quota di mercato del 9,9%, in aumento rispetto al 9,1% di ottobre 2022.

Mou tra Stellantis e la cinese CATL su produzione batterie per veicoli elettrici

Nel frattempo, Stellantis continua a lavorare per un futuro sempre più elettrico. La casa automobilistica ha in programma la costruzione, insieme alla cinese Contemporary Amperex Technology (CATL), di un impianto per la produzione di batterie a basso costo al litio-ferro-fosfato per veicoli elettrici in Europa. Entrambe le società stanno considerando una joint venture paritetica, ma non è stata ancora presa una decisione sulla dimensione o sulla posizione esatta dell’impianto.

Le batterie al litio-ferro-fosfato stanno guadagnando popolarità tra i produttori di auto poiché più economiche e più stabili delle celle a base di nickel utilizzate nella maggior parte dei veicoli elettrici. Nonostante una densità energetica inferiore, che comporta distanze di guida più brevi, le loro prestazioni sono in miglioramento grazie agli avanzamenti tecnologici.

“Ad oggi non abbiamo alcuna capacità di produzione di LFP in Europa,” ha dichiarato Maxime Picat, vicepresidente esecutivo di Stellantis e responsabile globale degli acquisti e della supply chain. La partnership tra Stellantis e CATL potrebbe quindi rappresentare un accordo fondamentale in tal senso, mentre i funzionari europei stanno valutando regole più stringenti per sviluppare una catena di fornitura locale.

Attualmente, i produttori cinesi di batterie forniscono circa l’80% delle celle a livello globale. CATL, che fornisce aziende come Tesla, Volkswagen e Hyundai, domina il mercato globale delle batterie. Nonostante il suo progetto da 3,5 miliardi di dollari con Ford Motor in Michigan sia stato oggetto di controversie, il produttore sta andando avanti con i piani per costruire un impianto in Ungheria e a gennaio ha iniziato la produzione in un impianto a Erfurt, in Germania, per fornire BMW.

Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha recentemente siglato un accordo da 1,6 miliardi di dollari per una quota nel produttore cinese di veicoli elettrici Zhejiang Leapmotor Technology.