I titoli del giorno a Piazza Affari: Moncler e Cucinelli guidano i rialzi
Ancora rialzi (seppure moderati) per Piazza Affari nell’ultima seduta della settimana. Dopo il balzo di ieri, con l’indice Ftse Mib che ha riagguantato la soglia dei 35mila punti, oggi si registra un rialzo dello 0,35% a quota 35.160,27 punti. A sostenere i listini europei anche l’ennesimo record registrato da Wall Street sostenuto da alcuni dati macroeconomici.
Ieri tutti i riflettori erano puntati sulle decisioni della Banca centrale europea (Bce) che non ha deluso le attese e ha abbassato ancora una volta i tassi d’interesse di 25 punti base (dopo i tagli di giugno e settembre). E ora i mercati scommettono su una nuova sforbiciata anche nell’ultima riunione del 2024. Nel corso della conferenza stampa la presidente Christine Lagarde ha ribadito che non c’è “un percorso predefinito” sul sentiero dei tassi e che ogni decisione verrà presa riunione dopo riunione, con un approccio sempre data dependent.
“Da una parte, l’economia europea continua a mostrare segnali di debolezza, con i rischi per la crescita orientati verso il basso, mentre il processo disinflazionistico appare ormai ben avviato. L’inflazione si è stabilizzata all’1,7%, al di sotto della soglia del 2%. In risposta a questo contesto, la Banca Centrale Europea ha deciso ieri di ridurre i tassi d’interesse di 25 punti base, proseguendo nella politica di allentamento già intrapresa in precedenza“, commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro, sottolineando che “in questo contesto, i mercati europei brindano, scegliendo di vedere il bicchiere mezzo pieno.
Intanto a Piazza Affari in attesa del verdetto di stasera di Fitch ed S&P si guarda alla ripresa del settore del lusso con le indicazioni arrivate dalla Cina, con Moncler e Brunello Cucinelli che guadagnano terreno.
Lusso sfila a Piazza Affari
Settore del lusso in evidenza in questo finale d’ottava, con le due big Moncler e Brunello Cucinelli che salgono di oltre il 3%. A dare gas ai due titoli, che nei giorni scorsi erano finiti sotto pressione per i deboli numeri del big francese Lvmh, le indicazioni arrivate dalla Cina ma anche la positiva trimestrale di Cucinelli e la conferma dell’outlook nonostante il peggioramento dello scenario di settore. Nel dettaglio, il gruppo umbro del lusso ha annunciato ieri a mercati chiusi di avere archiviato i primi 9 mesi dell’anno con ricavi pari a 920,2 milioni di euro, con una crescita del 12,4% a cambi correnti (+12,7% a cambi costanti).
Cucinelli definisce “ottimi e ben bilanciati” i risultati sia nei mercati occidentali, con le Americhe in aumento del +17,6% e l’Europa del +8,0%, sia nei mercati orientali, con un incremento del +12,2% in Asia. Con un aumento in entrambi i canali di vendita, con un +13,3% nel canale retail e dell’11% nel wholesale.
Confermata la guidance per il 2024. “La qualità dei risultati realizzati nei primi 9 mesi dell’anno e l’ottimo andamento delle vendite delle collezioni Uomo-Donna Autunno-Inverno 2024, ci permettono di confermare pienamente il nostro progetto di crescita del fatturato intorno al 10% e un profitto sano ed equilibrato per l’intero 2024”.
Comparto utility e bancario fiacco
Il comparto dell’utility indietreggia oggi in Borsa, con Enel che segna al momento la peggiore perfornance del Ftse Mib. Anche il settore bancario mostra una certa debolezza oggi, con Banco Bpm che è nelle retrovie del Ftse Mib dopo la seduta positiva della vigilia.
Gabriel Debach di eToro si sofferma sull’andamento del settore in Borsa negli ultimi giorni, sottolineando che “in Italia, il settore bancario – cuore pulsante del Ftse Mib – registra un rialzo, nonostante le discussioni delle manovre sugli extraprofitti proposte dal Governo”. Curiosamente, aggiunge l’esperto, le riduzioni dei tassi della Bce non hanno mai avuto un impatto negativo sulle banche italiane: nelle tre giornate del 6 giugno, 12 settembre e 17 ottobre, in corrispondenza dei tagli, il settore ha chiuso sempre al rialzo. Gli istituti finanziari beneficiano sia del supporto offerto dai tagli alla politica monetaria, che si riflettono sull’economia reale e sui futuri prestiti, sia del calo dello spread, che ieri ha toccato nuovi minimi dall’inizio dell’era Meloni.