I titoli del giorno a Piazza Affari: Moncler corre “sotto l’effetto Lvmh”, focus su Poste con mossa Governo
Avvio di seduta all’insegna dell’incertezza in Europa all’indomani della riunione della Banca centrale europea (Bce). Ieri il consiglio direttivo dell’istituto di Francoforte ha mantenuto i tassi d’interesse invariati, con la presidente Christine Lagarde che ha sottolineato che è prematuro parlare di tempistiche dei tagli per il 2024. Come sottolineano diversi esperti, la Bce preferisce non fornire indicazioni precise sull’orizzonte temporale sul taglio dei tassi, bensì ribadisce che resterà dipendente dai dati.
Intanto in Europa tra i pochi segni più visti stamattina c’è quello di Piazza Affari, con il Ftse Mib che avanza dello 0,3% circa a quota 30.260,04 punti.
Tra le storie di giornata Moncler, trainata al rialzo dai numeri da record del 2023 della francese Lvmh (che balza di circa il 9% sulla di Parigi), ma anche Poste Italiane dopo l’annuncio del Governo. Vediamo nel dettaglio.
Moncler e il lusso europeo stregati dai numeri record di Lvmh
Il settore europeo brilla oggi dopo i conti record per il 2023 annunciati ieri sera dal colosso francese Lvmh. Numeri che stanno guidando oggi anche i rialzi di Moncler, migliore titolo del Ftse Mib, con una crescita di oltre il 5%, e Brunello Cucinelli che segue a ruota con una crescita superiore al 4 per cento. Per Lvmh sono stati diffusi dei risultati in crescita, con un outlook improntato alla fiducia per il 2024. Indicazioni che fanno ben sperare dopo i recenti deboli numeri di alcune big del settore che avevano fatto vacillare un po’ la fiducia sulle prospettive per il 2024.
Lvhm schizza in Borsa: ecco i conti record
Per Lvmh il 2023 è stato chiuso con un fatturato record pari a 86,2 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto al 2022, mentre i profitti da operazioni ricorrenti sono saliti dell’8% a 22,8 miliardi. Nel quarto trimestre del 2023 il big francese del lusso ha visto le vendite balzare del 9% su base organica nella unit dedicata alla moda e agli articoli in pelle, un segnale di resilienza nel settore del lusso. Il direttore finanziario, Jean-Jacques Guiony, ha sottolineato l’abilità del gruppo nel gestire i costi, contribuendo alla redditività. Dopo un periodo di crescita “eccezionale” post-Covid, l’attività sta ora tornando alla normalità. “Stiamo lasciando questo periodo con livelli di crescita favorevoli”, ha affermato Guiony.
Guardando alle prospettive 2024, il ceo Bernard Arnault si è detto fiducioso “salvo un’eventuale escalation delle tensioni geopolitiche”, e prevede un mercato americano più dinamico.
“L’eccezionale appeal delle nostre maison e la loro capacità di suscitare desiderio, nonostante un anno segnato dalla congiuntura economica e sfide geopolitiche”, afferma il ceo che precisa: “Pur rimanendo vigili nel contesto attuale, entriamo nel 2024 con fiducia, supportati dai nostri marchi e dai nostri team. Il 2024 promette di essere un anno eccezionale e stimolante per tutti noi”.
Il lusso torna di “moda”? Il commento di Gabriel Debach, market analyst di eToro
“Mentre Burberry aveva suscitato preoccupazioni nel settore del lusso annunciando una revisione al ribasso delle stime sull’utile operativo a fine esercizio, sembra che il mondo del lusso stia tornando di “moda”. Dopo le eccellenti performance trimestrali di aziende come Richemont, Brunello Cucinelli (che ha registrato un aumento delle azioni nonostante la controversia legale con Levi’s sulla copia del marchio) e Tod’s, ieri è stato il turno di LVMH, il titolo più atteso con una capitalizzazione di circa 342 miliardi di euro”, segnala Gabriel Debach, market analyst di eToro, sottolineando che le pubblicazioni di ieri hanno evidenziato una crescita delle vendite annuale del 9%, superando le stime. I ricavi dell’unità chiave della moda e della pelletteria, che include marchi come Louis Vuitton e Christian Dior, sono aumentati del 9% nel quarto trimestre su base organica. “Questo risultato è significativo per LVMH, che, dopo un periodo di boom post-pandemia, aveva perso slancio nella seconda metà dell’anno scorso a causa dell’aumento dell’inflazione – aggiunge l’esperto -. La competizione con Novo Nordisk sembra quindi essere ripartita.”
Poste e la mossa del Governo
Prosegue la campagna di privatizzazioni annunciata dal governo. E se sul finire dello scorso anno si era mossa su Mps, adesso è la volta di Poste Italiane. Al termine del Consiglio dei ministri di ieri, è stata pubblicata la nota ufficiale in cui l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha approvato la cessione di una partecipazione detenuta dal ministero delle Finanze in Poste Italiane, nell’ambito di una strategia più ampia per ridurre il debito pubblico attraverso la vendita di partecipazioni statali. Sul Ftse Mib il titolo viaggia sopra i 10 euro e mostra una crescita di circa lo 0,5 per cento.
Nel lungo comunicato, alla voce “partecipazioni statali” si legge: “Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, un provvedimento che regolamenta l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale di Poste Italiane S.p.a., tale da mantenere una partecipazione dello Stato, anche indiretta, che assicuri il controllo pubblico. Le modalità di alienazione tenderanno anche a favorire la tutela dell’azionariato diffuso e la stabilità dell’assetto proprietario”.
Nonostante la vendita, il governo intende mantenere un controllo pubblico su Poste, possibilmente in maniera indiretta. Secondo quanto riportato da fonti di stampa, l’esecutivo starebbe considerando la vendita di una quota massima del 20%.
“Le modalità di alienazione tenderanno anche a favorire la tutela dell’azionariato diffuso e la stabilità dell’assetto proprietario – segnalano gli analisti di Equita -. Non è quindi ancora definita la quota oggetto di cessione e secondo “Il Sole 24 Ore” rimangono aperte sia la possibilità che il Governo scenda al 51% che al 30% visto che anche in questa situazione avrebbe il controllo di fatto“. La sim mette in evidenza anche le indiscrezioni de “Il Giornale“, secondo le quali l’operazione di privatizzazione, che avverrebbe tramite OPV, dovrebbe partire dopo la presentazione del piano del 20 marzo con un roadshow ad aprile e l’offerta vera e propria a maggio, che durerà un paio di settimane.