Notizie Indici e quotazioni I titoli del giorno a Piazza Affari: Leonardo in luce con settore difesa

I titoli del giorno a Piazza Affari: Leonardo in luce con settore difesa

8 Gennaio 2025 15:58

Giornata senza una direzione precisa a Piazza Affari, con il Ftse Mib poco distante dalla parità. Acquisti in particolare su Leonardo, in un contesto favorevole per i titoli della difesa. Bene anche Bper Banca e Banca Mediolanum, mentre Amplifon, Stmicroelectronics, Nexi e Stellantis scivolano in coda.

Leonardo sui massimi dal 2000

Leonardo ha toccato i massimi da quasi 25 anni a quota 27,6 euro, in scia alla proposta di Trump di aumentare la spesa militare dei Paesi facenti parte della NATO.

In particolare, il presidente eletto degli Stati Uniti, che si insedierà il 20 gennaio alla Casa Bianca, ha chiesto un incremento dal 2% al 5%.

Secondo gli analisti di Equita Sim, “vari paesi avrebbero problemi di budget per raggiungere questo target a meno che le spese militari non vengano escluse dal calcolo del deficit”. La mossa di Trump potrebbe essere più che altro una “moral suasion per ottenere un’accelerazione verso il 2% o un livello superiore, sebbene inferiore al 5%”.

In evidenza anche altri titoli del comparto della difesa, come Thales (+3%) e Rheinmetall (+5%).

Banca Mediolanum in spolvero

Fra le migliori Banca Mediolanum, che ha chiuso il 2024 con una raccolta netta totale pari a 10,44 miliardi, nuovo record storico. Nel mese di dicembre, il gruppo ha generato volumi commerciali per 1,41 miliardi di euro.

Illimity vola con Opas Banca Ifis

Fuori dal listino principale, balzo di Illimity Bank dopo l’offerta pubblica di acquisto e di scambio promossa da Banca Ifis a 3,55 euro per azione. Il corrispettivo è composto da 0,1 azioni di Banca Ifis di nuova emissione per ciascuna azione di Illimity Bank e una componente cash pari a 1,414 euro. Le sinergie complesse stimate a regime sono pari a circa 75 milioni di euro l’anno, prima delle imposte.

Secondo Equita Sim, l’offerta è “attraente per gli azionisti Illimity” e un’integrazione sarebbe “positiva da un punto di vista industriale per entrambe le società”, in quanto “creerebbe il principale operatore domestico specializzato nel credito alle PMI, migliorerebbe l’efficienza operativa in un contesto di tassi in calo e manterrebbe un CET1 ratio superiore al 14%”.