I titoli del giorno a Piazza Affari: Leonardo e Nexi si contendono la vetta del Ftse Mib
Piazza Affari rialza la testa dopo lo scivolone della viglia in scia al dato sull’inflazione americana sotto le attese che ha scosso i mercati e Wall Street. Un dato che ha riportato sui mercati in primissimo piano il tema inflazione/tassi Fed. L’ultimo miglio da percorrere, come suggeriscono molti economisti oggi, sembra davvero il più duro da percorrere.
Secondo gli strategist di Mps Capital Services, “il pretesto per una marcata correzione sui listini azionari statunitensi ieri è giunto dall’inflazione statunitense che ha mostrato un’accelerazione inattesa su base mensile nel mese di gennaio, con contribuzione positiva diffusa tra le varie componenti”.
Tornando a Piazza Affari e alle storie di giornata, sotto la lente il balzo di Leonardo e quello di Nexi che si contendono la vetta del Ftse Mib.
Nexi corre in Borsa, dice no (secondo i rumors) all’offerta di F2i per rete nazionale interbancaria
Nexi si contende oggi con Leonardo la vetta del Ftse Mib. Il titolo della paytech italiana avanza di oltre il 4% a quota 7,362 euro e si avvicina ai massimi dell’anno a quota 7,458 euro toccati nella prima seduta del 2024. Movimenti rialzisti in una seduta in cui tengono banco i rumors secondo cui Nexi avrebbe respinto l’offerta messa su piatto da F2i per la rete nazionale interbancaria.
Stando alle anticipazioni de “Il Corriere della Sera” in edicola oggi, il fondo guidato da Renato Ravanelli avrebbe inviato a Nexi una proposta da circa 800 milioni di euro (earn-out inclusi) per la rete. Nel dettaglio, l’operazione riguarda l’infrastruttura lunga circa 208 mila chilometri che consente a istituti di credito, Poste, Banca d’Italia e altri attori finanziari di regolare i rapporti generati dalle transazioni degli utenti. Dopo una prima analisi l’offerta sarebbe stata ritenuta inadeguata, si legge nel quotidiano di via Solferino, ma le trattative stanno proseguendo anche se Cdp, socia di Nexi con il 13,6%, non sarebbe del tutto convinta dell’opportunità industriale dell’affare.
Gli analisti di Equita, che mantengono la raccomandazione buy su Nexi, ricordano che nel perimetro sarebbero comprese anche altre attività legate alla compensazione di pagamenti nazionali e transfrontaliere. Il business fa parte della divisione Digital Banking Solutions che ha generato 269 milioni di euro di ricavi nei 9 mesi del 2023, (11% del gruppo) in crescita dell’1% su base annua (vs il gruppo +7%).
Gli esperti aggiungono che “nel caso si concretizzasse una vendita ad un multiplo simile a quello di gruppo (7 volte Ebitda 2024) questo sarebbe a nostro avviso un evento positivo in quanto Nexi deconsoliderebbe un asset con un profilo di crescita inferiore a quello del Merchant acquiring e la società otterrebbe risorse finanziarie che potrebbero essere utilizzate per accelerare il deleverage, m&a (recentemente diverse fonti hanno riportato come Credem e Cassa Centrale Banca stiano valutando opzioni strategiche per la loro attività di pagamento digitale) o ritornare cassa ai soci”.
Intanto Nexi guarda anche all’appuntamento con i conti fissato per il prossimo 7 marzo.
Leonardo, tra le migliori del Ftse Mib: occhi puntati sui conti 2023
Leonardo corre a Piazza Affari e si accomoda tra i migliori titoli del Ftse Mib di questa prima parte di seduta. L’azione dell’ex Finmeccanica avanza di circa il 4% e si avvicina alla soglia psicologica dei 18 euro.
Anche per Leonardo, come nel caso di Nexi, arriveranno a marzo. In particolare, lunedì 11 marzo il consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Cingolani sarà chiamato ad approvare il progetto di bilancio 2023 e il nuovo piano industriale.
Gli analisti di Banca Akros hanno rivisto al rialzo il target price su Leonardo, portandolo a 21 da 18 euro, tra i più alti tra gli analisti monitorati da Bloomberg, affermando che la crescente domanda di elicotteri Airbus è positiva per l’azienda aerospaziale italiana.
Inoltre, soffermandosi sui risultati finanziari, l’analista di Akros Gabriele Gambarova vede spazi per possibili sorprese positive dai risultati del quarto trimestre. In particolare, Leonardo sarebbe ben posizionato per far meglio della guidance 2023 sui nuovi ordini e al tempo stesso battere il target in termini di flusso di cassa operativo.
Sotto la lente per Leonardo anche le indicazioni apparse sul Financial Times sul capitolo spese per la difesa da parte della Nato in Europa. In particolare, il quotidiano finanziario britannico mette in evidenza oggi le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo cui “18 dei 31 membri dell’alleanza guidata dagli Stati Uniti raggiungeranno quest’anno l’obiettivo di spesa del 2% del Pil per la difesa. Tra questi, per la prima volta, la Germania”.