Notizie Notizie Italia I titoli del giorno a Piazza Affari: Leonardo e ST in vetta, debole Stellantis

I titoli del giorno a Piazza Affari: Leonardo e ST in vetta, debole Stellantis

29 Luglio 2024 15:54

Avvio d’ottava all’insegna della cautela per Piazza Affari che si prepara a una nuova tornata di trimestrali. Sui mercati si guarda anche ai numerosi market mover della settimana, tra cui l’inflazione nella zona euro e i dati sul mercato del lavoro americano. Attesa anche la riunione della Federal Reserve (Fed) che dovrebbe mantenere i tassi fermi, ma potrebbero arrivare indicazioni sulle prossime mosse sui tassi della banca centrale Usa. Restando sempre negli Stati Uniti attenzione anche all’earning season, con i numeri di 4 big tech (Amazon, Meta, Apple e Microsoft) in uscita nei prossimi giorni.

In questo contesto l’indice Ftse Mib mostra ora un lieve calo dello 0,2% circa a 33.750,44 punti  (massimo intraday a 34.065,08), con STMicrolectronics e Leonardo che si contendono la vetta. Debolezza per Stellantis.

ST rialza la testa dopo le vendite della scorsa settimana

La settimana inizia bene per STMicroelectronics che prova così a voltare pagina dopo le vendite della passata ottava in scia a una guidance 2024 rivista nuovamente al ribasso. Il titolo del big italo-francese sale del 2,7% con il mercato che guarda alle dichiarazioni del ceo Jean-Marc Chery. In particolare,  a una intervista pubblicata ieri da “Il Corriere della Sera” nella quale il ceo del gruppo dei semiconduttori ripercorre i temi chiave del 2024 complicato e commenta con fiducia le prospettive future, nonostante la crescita (“caotica da stabilizzare”) possa risentire di un scenario sfidante e dell’incertezza che arriva dalle tensioni geopolitiche. Equita, che mantiene una raccomandazione hold (tenere in portafoglio) su ST, ricorda che la società presenterà la strategia di medio-lungo periodo nel corso del Capital Market Day previsto per il prossimo 20 novembre a Parigi.

Leonardo viaggia in rialzo, domani test conti

Seduta positiva per Leonardo che attende la pubblicazione dei conti trimestrali domani, a mercati chiusi. In attesa dei risultati, il titolo avanza dell’1,5% in scia alla potenziale collaborazione con Airbus. Su quest’ultimo fronte, in una intervista a “Il Sole 24 Ore” il ceo del gruppo francese Guillaume Faury ha dichiarato che mira a rafforzare ulteriormente la partnership con Leonardo.

Inoltre sul finale della scorsa settimana Leonardo e Intermarine (gruppo Immsi) hanno annunciato di avere sottoscritto con Navarm – direzione degli armamenti navali del segretariato generale della difesa e direzione nazionale degli Armamenti, un contratto per la fornitura di unità navali per la ricerca e la bonifica delle mine. Si tratta di una operazione del valore di 1,6 miliardi per la realizzazione di 5 unità e di circa 1 miliardo in opzioni per il completamento del programma.

Leonardo segnala che la quota di Intermarine è di 1,165 miliardi di euro, corrispondente a circa il 73% e quella la sua tranche è di 0,430 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 27%. Più nel dettaglio, a Intermarine il ruolo di mandataria, sarà la design authority delle unità navali e fornirà il sistema di piattaforma; a Leonardo il compito di mandante, design autority e fornitore del sistema di combattimento.

“Per Leonardo la prima tranche rappresenta il 2% della guidance di order intake 2024 pari a 19,4 miliardi; riteniamo che questo ordine fosse già incluso nella guidance, comunque ne aumenta la visibilità”, segnalano da Equita.

Stellantis soffre in Borsa dopo downgrade Deutsche Bank

Ancora una seduta di ribassi per Stellantis che lascia sul terreno oltre il 3%. Le vendite sul gruppo dell’auto erano scattate la scorsa settimana in occasione della presentazione della semestrale che non aveva convinto il mercato e gli analisti.

Oggi è arrivata la bocciatura di Deutsche Bank che ha abbassato la raccomandazione da buy a hold, con il target price che scende da 35 a 23 euro. Anche gli esperti di Intesa Sanpaolo hanno tagliato il prezzo obiettivo da 22 a 17,1 euro, rivendendo al ribasso anche le stime sugli utili. In particolare, l’Eps per il 2024 e il 2025 è stato tagliato rispettivamente dell’8,5% e 4,2%.