I titoli del giorno a Piazza Affari: i piani di Terna e Poste, lusso scosso da Kering
Giornata ad alta volatilità a Piazza Affari in un clima di attesa per le indicazioni che arriveranno dalla Federal Reserve (Fed). Non sono attese novità dell’ultima ora sul fronte tassi, ma gli investitori guardano anche alle proiezioni macroeconomiche e ai cosiddetti dotplot. Grande attenzione come sempre anche alle parole del presidente Jerome Powell che potrebbe fornire spunti sul ciclo di tagli dei tassi.
Intanto sui mercati l’attenzione è catturata stamattina dalle dichiarazioni del numero uno della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde. Nel corso della conferenza ‘The ECB and Its Watchers XXIV‘ a Francoforte, l’ex numero uno dell’FMI ha ribadito: “nei prossimi mesi avremo a disposizione più dati, che ci aiuteranno a valutare se la certezza che abbiamo sul percorso futuro è tale da poter passare alla prossima fase del nostro ciclo di politica monetaria”.
Tornando alle performance della Borsa Italiana, l’indice Ftse Mib resta in altalena e dopo un recupero ora scambia in leggero calo a 34.238,92 punti (-0,07%). Tra le storie del giorno ci sono Terna e Poste Italiane che hanno presentato al mercato i rispettivi nuovi piani industriali. In panne, invece, i titoli del lusso come Moncler e Brunello Cucinelli sotto il peso del monito di Kering.
Terna con il nuovo piano mette il turbo in Borsa
Terna corre a Piazza Affari e si piazza in vetta al Ftse Mib, forte di un rialzo di oltre il 4% a un passo dall’acciuffare quota 8 euro. Sotto i riflettori il nuovo piano industriale per il quinquennio 2024-2028 che prevede investimenti per 16,5 miliardi di euro, il livello più alto mai annunciato nella storia del gruppo del settore energetico, per accelerare il processo di decarbonizzazione.
Visti in crescita i target finanziari delineati nel piano con i ricavi che sono previsti aumentare fino a 4,6 miliardi di euro nel 2028, con un Ebitda pari a 3,25 miliardi e un utile netto per azione stimato in 55 centesimi di euro.
Intanto ieri sera è arrivata la valutazione di S&P Global Rating (S&P). L’agenzia di rating Usa ha confermato il rating di lungo termine della società a BBB+ con outlook stabile, un notch al di sopra di quello della Repubblica Italiana. La valutazione dell’agenzia, si legge in una nota di Terna, arriva in seguito alla presentazione del Piano Industriale 2024-2028, con gli investimenti più alti mai registrati nella storia di Terna, volto a rafforzare il ruolo centrale della Società quale abilitatore della transizione energetica e di un sistema elettrico sempre più articolato, sostenibile e innovativo.
Equita dice buy e alza tp del 5%
Un piano che è stato accolto positivamente dal mercato, con gli analisti che stanno rimettendo alle valutazioni. Tra cui Equita che ha promosso Terna a buy, con il target price che sale del 5% a 8,7 euro. In particolare, gli esperti della sim milanese hanno elencato le ragioni alla base della promozione del rating, tra cui il fatto che il piano “include capex netti del 30% superiori alle stime a cui ci allineiamo, portando ad un miglioramento delle stime di Ebitda del 9% nei prossimi 5 anni e di utile netto del 10%” e “conferma che le prospettive di crescita di Terna rimangono le più interessanti fra le regolate”.
Poste Italiane in panne, mercato deluso dal piano
Un’altra big del Ftse Mib oggi ha presentato il nuovo piano quinquennale 2024-2028. Si tratta di Poste Italiane che punta a ricavi di gruppo a 13,5 miliardi nel 2028, in crescita di circa il 3%, risultato operativo (Ebit) a 3,2 miliardi nel 2028, in crescita di circa il 4%, e infine un utile netto di 2,3 miliardi nel 2028, in crescita di circa il 4%. A livello di cedola si passa da un dividendo proposto per azione pari a 0,80 euro nel 2023 a non meno di 1 euro a partire dal 2026, che cresce dal 2023 del 7% annuo con almeno il 65% di pay-out ratio previsto in arco piano. Secondo le prime indicazioni che arrivano dagli analisti, i target sarebbero sotto le attese.
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Lusso sotto le vendite dopo numeri Kering
Settore del lusso sotto pressione in Europa dopo l’alert Gucci del big francese Kering che sta crollando del 13% sulla Borsa di Parigi. Sul Ftse Mib l’effetto Kering si fa sentire sulle big del settore, con Moncler e Brunello Cucinelli sul fondo del Ftse Mib.
Ieri è arrivato il monito di Kering che ha annunciato una flessione delle vendite del 10% nel primo trimestre 2024, in scia alla diminuzione delle entrate di Gucci, il suo principale marchio.
“Questa performance riflette principalmente un calo più marcato di Gucci, soprattutto nell’Asia-Pacifico. Pertanto, il fatturato di Gucci dovrebbe mostrare un calo di quasi il 20% su base comparabile al 31 marzo”, si legge nella nota di Kering nella quale si precisa che i risultati del primo trimestre verranno diffusi il 23 aprile a mercati chiusi. L’avvertimento di Kering torna ad agitare le acque e fa salire le preoccupazioni per l’intero settore del lusso, con particolare riferimento alla domanda nella regione Asia-Pacifico.
Lusso, come leggere l’alert di Kering: la view di eToro
“Questo avviso sui profitti rappresenta un’eccezione tra i principali attori del settore: con l’attenuarsi dei timori per una possibile recessione, e date le solide performance e le prospettive emerse dalla stagione delle trimestrali nel settore del lusso, il mercato guardava con maggiore ottimismo al 2024”, commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro. E aggiunge: “L’incertezza sulla domanda europea, l’affidabilità della domanda americana e la prevista ripresa della domanda asiatica giocano a favore del settore, con il possibile supporto derivante dal rafforzamento del dollaro. Tuttavia, se la domanda asiatica è ora messa in discussione, le prospettive rimangono incerte“.