I titoli del giorno a Piazza Affari: focus su bancari con Mps, Mediolanum e Bper. Nel radar Tim
Borse europee positive nella seduta infrasettimanale, nonostante l’ennesimo calo registrato da Wall Street. Gli investitori sono sempre orientati verso tutte le dichiarazioni su tempistiche e prospettive dei tagli dei tassi da parte delle banche centrali, Fed e Bce in testa. Intanto si guarda anche alla stagione delle trimestrali, entrata nel vivo anche in Europa. Da Wall Street stasera si attendono gli annunci di Netflix.
I benchmark europei sono rimbalzati, guidati dai produttori manifatturieri, dai beni di consumo durevoli e dai titoli finanziari, ponendo fine, almeno temporaneamente, alla più grande striscia di perdite dell’anno. Un movimento che Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades, spiega così: “la mancanza di significativi miglioramenti geopolitici o monetari ci fa credere che l’azione dei prezzi di oggi possa essere una correzione tecnica piuttosto che un’inversione rialzista“. E aggiunge: “in effetti, questi movimenti positivi sui titoli globali si verificano quando il sell-off sui mercati dei titoli di Stato si arresta e il dollaro USA si prende una pausa dal suo trend rialzista, allentando parte della pressione sugli asset più rischiosi”.
In questo scenario la Borsa di Milano si muove sopra la parità, con l’indice Ftse Mib che ora sale dello 0,15% a 33.684,59 punti.
Diversi i titoli da monitorare oggi, in particolar modo il comparto bancario che sta guadagnando terreno. Sotto la lente anche Telecom Italia in vista dell’assemblea della prossima settimana e nelle retrovie spiccano Saipem e Leonardo.
Bancari in luce
Comparto bancario in evidenza questa mattina a Piazza Affari. I primi tre titoli del Ftse Mib, con rialzi superiore all’1%, sono proprio alcune big bank del Ftse Mib, come Monte dei Paschi di Siena e Banca Mediolanum.
Per il gruppo bancario guidato dalla famiglia Doris, nello specifico, è in corso oggi l’assemblea ordinaria dei azionisti per l’approvazione del bilancio 2023. Sul fronte cedola, il ceo Massimo Doris ha confermato che Banca Mediolanum prevede di distribuire un dividendo in crescita nel 2025, staccando una cedola relativa al bilancio 2024 che va oltre i 70 centesimi approvati per il bilancio 2023.
Lo scorso 6 marzo il consiglio di amministrazione di Banca Mediolanum ha approvato i conti 2023 e in tema di dividendo ha precisato in una nota: “si conferma un dividendo di euro 0,70 per ciascuna azione ordinaria avente diritto a distribuzione di dividendi, comprensivo dell’acconto sui dividendi già distribuito dalla società per euro 0,28. La data di stacco della cedola n. 16 di euro 0,42 è fissata per il giorno 22 aprile 2024, la record date il giorno 23 aprile 2024 e il pagamento del dividendo il giorno 24 aprile 2024”.
Intanto sotto la lente anche il rapporto annuale Bce 2023, diffuso stamattina. “Nel 2023 la Bce ha consolidato i progressi compiuti nella lotta all’inflazione nell’area dell’euro. L’anno era iniziato con l’inflazione complessiva ancora prossima ai massimi storici. Gli effetti negativi dei precedenti shock dal lato della domanda e dell’offerta, seppur in attenuazione, continuavano a spingere verso l’alto i prezzi”, ha sottolineato la presidente Christine Lagarde, facendo il punto sul 2023, anno in cui l’istituto ha innalzato i tassi di interesse di riferimento di ulteriori 200 punti base, portando al 4 per cento il tasso sui depositi presso la banca centrale.
Soffermandosi, in particolare sul comparto bancario, il documento diffuso oggi pone l’accento sul fatto che le banche dell’area euro hanno ulteriormente rafforzato la loro resilenza. “Nel terzo trimestre il coefficiente di Cet 1 delle banche dell’area dell’euro era pari al 15,6 per cento. Si tratta di un valore prossimo ai livelli massimi dall’introduzione della vigilanza bancaria europea, che beneficia della maggiore redditività e della riduzione dei rischi degli attivi bancari”, si legge nel rapporto Bce.
Pop Sondrio in altalena
Seduta volatile per Banca Popolare di Sondrio che dopo un avvio positivo e una frenata è tornata in positivo. In una nota diffusa ieri la banca lombarda ha annunciato che l’agenzia Scope Ratings, al termine del processo di revisione annuale del giudizio, ha confermato il rating emittente al livello investment grade “BBB”, con outlook – pure invariato – stabile.
Nella sua analisi, l’agenzia sottolinea la forte performance operativa registrata recentemente dalla Banca, al tempo stesso apprezzandone la capacità di essere rimasta profittevole in tutti le fasi del ciclo economico, con una redditività nell’ultima decade superiore a quella ottenuta, in media, dalle banche italiane.
Tim debole, scoppia anche il caso Bluebell
Debolezza per Telecom Italia alle prese con uno nuovo caso in vista dell’assemblea della prossima settimana, chiamata a nominare il nuovo consiglio di amministrazione. E’ infatti scoppiato il tema Bluebell Capital Partners che ha presentato un esposto alla Consob riguardo al rinnovo del consiglio di amministrazione nel corso dell’assemblea del 23 aprile, chiedendo di annuale la lista del board e congelare i voti di Cdp e altri investitori istituzionali.
La replica di Tim è arrivata ieri sera nella nota ufficiale il gruppo tlc guidato dal ceo Pietro Labriola ha rimarcato che, “fermo restando che Tim non ha alcuna evidenza del suddetto esposto”, contesta “le gravi e infondate affermazioni circa l’esistenza di patti occulti tra Tim e i propri soci in ordine alla lista del consiglio uscente” e che “procederà da subito ad avviare le opportune iniziative, incluse quelle a tutela del corretto andamento dei corsi azionari, anche di fronte all’autorità giudiziaria”.
“La formazione della lista del Consiglio e le relative interlocuzioni con i soci o con associazioni rappresentative degli stessi, sono stati debitamente documentati e ne è e stata data ampia e puntuale informativa al mercato” ha aggiunto Tim che ha poi precisato che in relazione alla “richiesta alla Consob di ‘annullare la lista del consiglio e ‘congelare i diritti di voto’ degli azionisti asseritamente coinvolti nel patto occulto, Tim invita il socio a rettificare le proprie dichiarazioni in modo che risultino fedeli e non fuorvianti rispetto al quadro normativo di riferimento”. “Nel confermare la legittimità del proprio operato”, Tim ha infine invitato “Blubell Capital Partners a non diffondere informazioni ingannevoli e a non intraprendere nel proprio esclusivo interesse iniziative palesemente prive di fondamento che possano turbare il corretto svolgimento della seduta assembleare”.
“Non ci aspettiamo impatti da questa iniziativa di Bluebell“, commentano gli analisti di Equita che mantengono un rating buy su Telecom Italia. E aggiungono: “Pensiamo che l’appuntamento assembleare sia un elemento importante per portare chiarezza sull’investment case. Ribadiamo la nostra idea che il completamento dell’operazione NetCo come negoziata con KKR e condivisa con il governo e in discussione con le autorità competenti, sia essenziale per fornire garanzie sulla sostenibilità finanziaria del gruppo”. A sostegno di ciò gli analisti chiariscono: “Per questo obiettivo, pensiamo che sia importante la continuità manageriale del gruppo, in modo da non mettere a rischio o ritardare l’esecuzione del piano di deleverage”.
Tim: al via le offerte di scambio su alcune obbligazioni in circolazione in vista dell’operazione NetCo
Intanto stamattina è arrivata una nuova nota di Tim nella quale si annuncia che sono partite le offerte di scambio su alcune obbligazioni in circolazione in vista dell’operazione NetCo”. Nel dettaglio, Tim scrive:
Tim, Telecom Italia Finance e Telecom Italia Capital hanno annunciato l’avvio di un invito rivolto agli obbligazionisti ad offrire in scambio fino ad un valore nominale complessivo di 5 miliardi di euro dei titoli obbligazionari elencati nella tabella per un pari valore nominale aggregato di nuovi titoli obbligazionari elencati nella tabella di seguito riportata”.
Tim spiega che “Le nuove obbligazioni avranno sostanzialmente i medesimi termini delle corrispondenti serie di obbligazioni originali, inclusi la scadenza, il tasso di interesse, le date di pagamento degli interessi e i c.d. restrictive covenants, ad eccezione delle previsioni relative all’Acquisition Exchange e delle disposizioni relative al taglio minimo, ove applicabile, come descritte ulteriormente in ciascun Exchange Offer Memorandum”.