I titoli del giorno a Piazza Affari: fari su Mps e Stellantis
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Nell’ultima seduta della settimana le Borse europee si muovono in maniera incerta e con un pizzico di cautela, in attesa del ritorno agli scambi oggi di Wall Street (chiusa per lutto nazionale). Ma soprattutto gli investitori sono in attesa dei dati in arrivo dal mercato del lavoro Usa di dicembre.
Il consenso si attende un calo della crescita dei nuovi occupati a fronte di un tasso di disoccupazione stabile al 4,2%, “anche se le indicazioni giunte recentemente da altri indicatori – segnalano da Mps Capital Services – sono state piuttosto contrastanti (i Jolts hanno registrato un aumento delle posizioni lavorative disponibile e gli occupati ADP sono scesi più delle attese)”. Secondo gli esperti, un dato sui nuovi occupati molto al di sotto delle attese di 165.000 unità e/o un tasso di disoccupazione in rialzo porterebbe molto probabilmente ad un aumento delle attese sui tagli, con il terzo che potrebbe ritornare in gioco, viceversa dati migliori ridurrebbero ulteriormente le attese sul secondo taglio”.
Guardando alle performance di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib sale ora di solo lo 0,07% a 35.339 punti, con Leonardo tra le migliori del listino dopo la corsa di alcuni giorni fa che l’ha portata sui massimi dal 2000. Tra le storie di giornata Banca Monte Paschi di Siena (Mps) dopo la mossa di Delfin.
Mps e la mossa di Delfin sotto la lente del mercato
Partiamo proprio dalla mossa di Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, su Mps. Dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti, pubblicati ieri a mercati chiusi, emerge che Delfin è salita al 9,78% del capitale della banca senese, quasi triplicando la propria quota rispetto al 3,5% rilevato lo scorso novembre in occasione del collocamento del 15% della banca da parte del Tesoro.
Con questo aumento, Delfin diventa il principale azionista di Mps dopo il ministero dell’Economia e delle Finanze (11,73%) e rafforza, come ricordano da Equita, il nucleo di azionisti italiani della banca, che include Caltagirone, Anima e Banco BPM, con un blocco che arriva al 35% del capitale. Stando ad alcune indiscrezioni riportate oggi da “La Stampa“, anche Caltagirone (5,03%) avrebbe aumentato la sua partecipazione fino alla soglia del 9,9%, oltre la quale è necessaria l’autorizzazione di Bce (e nei prossimi giorni potrebbe arrivare la comunicazione delle nuove posizioni sempre dalla Consob).
“A nostro avviso il rafforzamento punta a consolidare il controllo di Mps, e può far pensare anche a possibili alternative di consolidamento“, segnalano ancora gli analisti di Equita che mantengono la raccomandazione hold e il target price di 6,2 euro sulla banca senese.
Intanto a Piazza Affari il titolo Mps segna un+0,45% e viaggia sopra quota 7 euro. Tra le migliori del listino c’è oggi Leonardo che guadagna l’1,5%, protagonista in avvio di settimana di un rally che ha portato il titolo a toccare i massimi di 25 anni fa a un passo dai 28 euro.
Stellantis e il dopo Tavares: rumors su Manley
Volatilità diffusa invece per Stellantis che ora si muove in lieve calo. Per il big dell’auto europeo tengono banco i rumors legati al nuovo ceo che prenderà il posto di Carlos Tavares, che ha lasciato il timone a fine 2024. Stando a quanto anticipa oggi “Il Corriere della Sera“, l’ex numero uno di Fiat Chrysler, Mike Manley, sarebbe nella lista dei potenziali manager sondati per assumere la guida del costruttore dopo l’addio di Tavares. “Manley, 60 anni, ha lavorato a lungo per il gruppo Chrysler, poi assorbito da Fiat, ed è stato l’artefice del rilancio del marchio Jeep”, si legge nell’articolo del quotidiano di via Solferino.