I titoli del giorno a Piazza Affari: Eni sul fondo con tonfo Brent
Parte all’insegna della cautela l’ultima settimana del mese di ottobre per i listini europei. Una settimana ricca di spunti, sia a livello societario sia a livello macroeconomico. C’è grande attesa per il dato sull’inflazione della zona euro e per il Pil e Pce core negli Stati Uniti, ma anche per le numerose trimestrali previste per questa settimana (le numerose big tech Usa, ma anche i primi spunti dalle banche italiane con a trimestrale di Intesa Sanpaolo).
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib avanza dello 0,22% a quota 34.852,57 punt. Tra i migliori titoli DiaSorin, sul fondo i petroliferi guidati da Eni.
Petroliferi in panne, sell-off oro nero dopo risposta Israele
La settimana parte in profondo rosso per il petrolio che perde oltre il 6% in questo momento, dopo che gli attacchi israeliani contro obiettivi in Iran hanno risparmiato le strutture petrolifere del membro OPEC, alimentando la speranza di un allentamento delle ostilità nella regione. La frenata dell’oro nero (con il Brent che scivola in area 71 dollari al barile) che si riflette sulle quotazioni dei principali titoli del comparto oil di Piazza Affari: Eni cede quasi il 2,5%, tra i peggior titoli del Ftse Mib, e Saipem indietreggia dello 0,5% (in recupero rispetto ai cali di stamattina).
Gli aerei israeliani hanno colpito obiettivi militari in tutto l’Iran lo scorso sabato, mantenendo la promessa di rappresaglia per un assalto missilistico all’inizio del mese. Un attacco che è stato, tuttavia, più contenuto del previsto. L’attacco ha evitato infrastrutture petrolifere, nucleari e civili, in linea con una richiesta dell’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden. “La risposta di Israele lascia la porta aperta a una possibile de-escalation e chiaramente l’andamento dei prezzi del petrolio suggerisce che il mercato è della stessa opinione”, commentano da Ing aggiungendo che “se dovessimo assistere a una de-escalation, ciò consentirebbe ai fondamentali di dettare di nuovo la direzione dei prezzi”.
“ Con la riduzione dei rischi geopolitici per l’offerta, gli operatori hanno riportato l’attenzione sui fondamentali del mercato, che attualmente includono un rallentamento della domanda – soprattutto da parte della Cina, il primo importatore di greggio al mondo – e un imminente aumento della produzione OPEC+ previsto per dicembre. In questo contesto, il rischio per i prezzi del petrolio appare sbilanciato verso il basso”, segnala Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades
Banche sotto la lente, si apre la stagione degli utili
Bancari sotto la lente a Piazza Affari in vista dell’avvio ufficiale della stagione delle trimestrali per il comparto. La prima big a diffondere i conti sarà Intesa Sanpaolo che comunicherà i risultati del terzo trimestre il prossimo 31 ottobre. Tra le migliori del listino Banca popolare di Sondrio, i cui conti verranno diffusi il prossimo 5 novembre. Il giorno successivo sono attesi quelli di UniCredit, Bper e Banco Bpm. Il 7 sono invece in calendario i numeri di Mps. Per la banca senese, la settimana è iniziata all’insegna della volatilità.
Mps e l’upgrade di Fitch
Dopo un avvio positivo, ha limato i guadagni. Venerdì scorso a mercati chiusi Mps ha annunciato che Fitch Ratings ha migliorato i rating della banca con un rialzo di 1 notch, portando il Long-Term Issuer Default Rating (“IDR”) a “BB+” da “BB”, e il Viability Rating (“VR”) a “bb+” da “bb”. Un’azione che arriva prima della pubblicazione dei conti del terzo trimestre previsti per il 7 novembre.
“L’upgrade da parte di Fitch riflette, in particolare, i miglioramenti nella capacità organica di generare capitale e nel profilo di rischio. La Banca ha, inoltre, dimostrato la capacità di mantenere un modello di business piuttosto diversificato, che ha contribuito a un buon andamento dei ricavi, anche grazie al rafforzamento commerciale del proprio franchise”, si legge in una nota nella quale si indica che il conseguente significativo miglioramento della redditività, a partire dall’aumento di capitale del 2022 e supportato da un favorevole scenario dei tassi di interesse, deriva, per Fitch, da una buona esecuzione delle iniziative strategiche con una raggiunta efficacia commerciale, in particolare nella generazione di commissioni, a cui si accompagna un’efficace gestione dei costi.
Il rialzo dei rating considera, inoltre, livelli di capitale superiori alla media del settore e la stabilità della base dei depositi. L’outlook passa a positivo “in quanto sussiste il potenziale per un upgrade dei rating a fronte di un consolidamento in futuro dei miglioramenti ottenuti”.