I titoli del giorno a Piazza Affari: debole il lusso, tra le migliori Enel
Seduta incerta per i principali indici europei. Dopo un avvio in calo in scia alla nuova chiusura in rosso di Wall Street, le principali Borse europee hanno limato i ribassi e ora sono in territorio positivo. Una strada che sta percorrendo oggi anche Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che sale ora dello 0,23% a 33.746,9 punti. Il mese di settembre, storicamente debole, non è partito sotto i migliori auspici per i mercati che sono alla finestra in attesa degli ultimi dati macro che finiranno sul tavolo del presidente Powell della Fed e di Christine Lagarde della Bce in vista delle riunioni rispettivamente in calendario il 18 e 12 settembre.
Tra i dati più attesi della settimana c’è il nuovo aggiornamento mensile sul mercato del lavoro Usa, con i numeri su disoccupazione, nonfarm payrolls e salari medi orari in uscita domani. Intanto ieri sono arrivati altri aggiornamenti dal lavoro Usa, tra cui il JOLTS. “Analisti e investitori non hanno accolto con favore il dato sui JOLTS, ovvero le offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti. Il calcolo include tutti i posti vacanti che rimangono aperti a partire dall’ultimo giorno lavorativo di un mese”, segnala Saverio Berlinzani, senior analyst di ActivTrades. “A questo punto diventano cruciali i numeri in via di pubblicazione oggi sull’Adp, sui Jobless e quindi sui Non Farm Payrolls di domani. Dati negativi confermerebbero la probabilità emersa nelle ultime ore di un prossimo taglio di 50 punti base mercoledì 18 settembre prossimo”, aggiunge l’esperto.
Tornando a Piazza Affari, seduta debole per il lusso con Brunello Cucinelli tra i peggiori del listino. Tra i segni positivi c’è Enel che guadagna oltre un punto percentuale.
Lusso ancora in panne, giù Brunello Cucinelli
Arranca ancora il lusso a Piazza Affari, con Brunello Cucinelli peggior titolo del Ftse Mib. L’azione del gruppo umbro del lusso cede quasi il 4% e viaggia poco sopra quota 86 euro, giù anche Moncler che resta in rosso ma recupera terreno rispetto alle battute iniziali.
Per l’intero comparto è stata una settimana altalenante, dominata perlopiù dalle indicazioni arrivate dalla Cina. E proprio i timori legati a un rallentamento dellacrescita della seconda economia mondiale, con conseguente impatto sui consumi, mettono sotto pressione nuovamente il lusso in tutta Europa.
Anche le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg che riguardano Tiffany, con il big dei gioielli del gruppo LVMH che starebbe valutando di ridurre le dimensioni di un suo flagship store a Shanghai, possono essere inserite in questo contesto di incertezza per il settore. In particolare, il ritiro di Tiffany dal centro finanziario della Cina mette in luce le crescenti difficoltà che i colossi del lusso globali devono affrontare in un contesto di rallentamento economico e di crisi del mercato immobiliare. I consumatori nel paese stanno diventando più sensibili ai prezzi, cercando occasioni anche all’estero. Questo ha impattato sulle vendite per i marchi di alta gamma, frenando la crescita e aumentando la pressione sui margini di profitto.
“Un altro segnale di debolezza dei consumi cinesi“, segnalano gli analisti di Equita che aggiungono: “In generale comunque la spesa dei consumatori cinesi è stato il punto debole dell’earning season del secondo trimestre 2024, con trend in rallentamento, soprattutto su giugno/luglio, trend che probabilmente sarà stato ulteriormente impattato nell’ultimo mese dalla forza dello Yen.
Questo rallentamento è stato solo in parte mitigato dal miglioramento sequenziale dei consumatori americani ed europei”.
Tra le notizie che riguardano le big del lusso c’è anche quella che vede protagonista l’inglese Burberry che lascerà l’indice Ftse 100 della Borsa di Londra (revisione dell’indice che entrerà in vigore a partire dal prossimo 24 settembre).
Enel tra le migliori
Enel, tra le migliori del Ftse Mib. Il titolo del big italiano dell’energia guadagna circa oltre l’1%, in compagnia di alcune utility e big dell’energia come A2A, Erg, Snam e Terna.
Sotto la lente ancora il comparto bancario, e in particolare Mps. Sul settore sono arrivate oggi le nuove indiscrezioni sul risiko de “Il Messaggero” delineate in un articolo dal titolo “Mps, Unipol, Unicredit: le nuove mosse del risiko e l’ambizione di banca-assicurazione“. Tra le potenziali ‘prede’ ci sarebbe Mps, ma anche banche più piccole. Tra i ‘cacciatori’ alcune big come UniCredit ma anche Unipol.
Sul fronte Mps restano in primo piano le mosse del Mef, con il quotidiano romano che ricorda come “il Tesoro deve trovare una soluzione, collocare una terza tranche dopo le prime due con uno sconto del 7%”. E sempre nell’articolo emerge un’altra potenziale strada che va verso piazza Gae Aulenti. “Non è detto che le cose vadano così perchè Mps potrebbe essere un ritorno di fiamma di UniCredit, per sbarrare la strada a Unipol, indicato come il più probabile per acquistare circa il 20% dal Mef”.