I titoli del giorno a Piazza Affari: Banco Bpm avanza, deboli titoli oil
Seduta volatile per i principali indici europei, con Piazza Affari che è scivolata in territorio negativo. Poco prima delle 11 l’indice Ftse Mib si muove in area 34.622,97 punti (-0,17%).
Nel Vecchio continente prevale l’incertezza nella settimana scandita dall’attesa per la riunione della Bce Day, e questo nonostante i nuovi record firmati da Wall Street. Gabriel Debach, market analyst di eToro, segnala:
“Nuovo massimo storico per l’S&P 500: un risultato impressionante considerando che questo equivale a un nuovo record ogni quattro sedute su un totale di 197 sessioni. Nonostante i nuovi massimi, i guadagni sono arrivati su volumi sotto la media, probabilmente a causa del Columbus Day, che ha visto molti operatori assenti. Sarà importante verificare oggi se il mercato riuscirà a proseguire sulla stessa scia con il ritorno alla normalità operativa. L’euforia è palpabile, ma non è priva di rischi”.
Intanto sotto i fari resta la stagione degli utili, con i numeri trimestrali delle principali banche Usa in arrivo nel pomeriggio.
Tra i singoli titoli di Piazza Affari sotto la lente Banco Bpm che ha incassa la promozione di Deutsche Bank, debole il comparto oil.
Banco Bpm sale con upgrade di Deutsche Bank
Banco Bpm guadagna lo 0,9% a 6,268 euro grazie alla promozione di Deutsche Bank che consiglia di acquistare l’azione della banca guidata da Giuseppe Castagna (la raccomandazione passa da hold a buy), fissando un nuovo target price a 7,4 euro da 6,5 euro. Gli analisti della banca tedesca hanno sottolineato che una delle motivazioni a favore della promozione è l’attesa di un margine d’interesse che potrebbe essere più resiliente delle attese nel 2025.
Eni e Saipem giù con debolezza petrolio: Brent cede il 4%
Eni, Saipem e Tenaris, le due big del comparto petrolifero di Piazza Affari, indietreggiano in scia alla debolezza del petrolio. Il petrolio Brent continua a perdere terreno e in questo momento cede circa il 4% a quota 74 dollari al barile.
Un mix di fattori sta mettendo sotto pressione l’oro nero. “Lunedì, l’Opec ha abbassato le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio per il 2024 e il 2025 per il terzo mese consecutivo, citando consumi inferiori alle attese in alcune regioni. I dati hanno mostrato che le importazioni di greggio dalla Cina, il più grande importatore al mondo, sono diminuite di quasi il 3% anno su anno da gennaio a settembre. In ragione di una ripresa lenta. Ciò avviene in mezzo alle crescenti pressioni deflazionistiche del paese, mentre i piani di stimolo del Governo, non sono riusciti ad alleviare le preoccupazioni sui rischi di crescita al ribasso”, commenta Saverio Berlinzani, senior analyst di ActivTrades.