I titoli del giorno a Piazza Affari: ancora Tim sotto la lente, big oil con Eni e Stellantis
Incertezza diffusa per le principali Borse europee (Piazza Affari compresa), con gli investitori che continuano a guardare alla prospettiva dei tagli dei tassi (imminenti) da parte della Fed. Una scommessa che tiene banco anche dopo il dato sull’inflazione in UK in rallentamento.
Rialzi moderati anche per il Ftse Mib che sale dello 0,4% a quota 30.256,94 punti. Tra le storie di oggi si impone ancora una volta Telecom Italia in vetta al listino milanese, bene anche Eni e Saipem. Debolzza per Stellantis.
Tim resta sotto i riflettori con le notizie in arrivo da Madrid
Ancora una giornata sotto i riflettori per Tim che si prende la vetta del Ftse Mib. La corsa della big italiana delle telecomunicazioni è stata ed è dettata dalle numerose notizie sul settore che sono arrivate negli ultimi giorni. A cominciare dalla proposta presentata da Iliad a Vodafone Italia, che rappresenta un primo importante passo di consolidamento del settore, ma anche da quelle che giungono da Madrid.
A dare una scossa al settore le ultime notizie asu Telefonica. Via libera da parte del consiglio dei ministri spagnolo all’acquisizione da parte della holding statale Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (Sepi) di una partecipazione fino al 10% del capitale di Telefonica.
“La partecipazione di Sepi offrirà a Telefónica una maggiore stabilità azionaria affinché l’azienda possa raggiungere i suoi obiettivi obiettivi e, pertanto, contribuirà alla salvaguardia delle sue capacità strategiche”, si legge nella nota di Sepi che aggiunge: “procederà all’attuazione delle procedure e le azioni che consentano l’avvio del processo per completare l’acquisizione del volume di azioni necessario, minimizzando l’impatto sul prezzo”.
Sotto la lente anche la mossa della Fondazione Crt che ha fatto sapere che investirà 15 milioni di euro nel fondo F2i-Rete digitale. Ieri il consiglio di amministrazione della Fondazione ha deliberato la sottoscrizione, insieme ad altri investitori istituzionali, di una quota del fondo infrastrutturale promosso da F2i che prenderà parte alla partita per la Rete Tim. “La Fondazione Crt conferma il proprio ruolo di investitore istituzionale per rafforzare lo sviluppo e la crescita del Paese su un asset strategico come l’infrastruttura delle telecomunicazioni”, ha dichiarato il presidente Fabrizio Palenzona.
Eni e le big oil salgono
Giornata positiva a Piazza Affari anche per il comparto oil, con Eni, Tenaris e Saipem che si mettono in evidenza. Un andamento positivo sostenuto dalle performance del petrolio WTI che oggi sale. Tra le notizie su questo fronte quelle di una potenziale interruzione dell’approvvigionamento globale causata dall’escalation di tensioni nel Mar Rosso. I militanti Houthi dello Yemen hanno attaccato le navi da carico nella cruciale rotta di Suez, in uno sviluppo che ha il potenziale di interrompere la principale rotta di esportazione del petrolio del Golfo. “Questo scenario comporterebbe la deviazione del trasporto marittimo tra Asia ed Europa verso la rotta del Capo, molto più lunga, con un probabile aumento dei prezzi del petrolio in proporzione ai costi aggiuntivi e alle perturbazioni dell’approvvigionamento – sottolineava ieri Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades -. Tuttavia, il consenso tra gli investitori sembra essere, almeno per ora, che la minaccia sarà di breve durata”.
Tra i singoli titoli si mette in luce Eni dopo la valutazione di Fitch. L’agenzia di rating Usa ha reiterato il long-term issuer default rating (IDR) di Eni e il senior unsecured rating ad “A-“, con l’outlook sull’issuer default rating (Idr) che resta stabile.
Fitch ha indicato nel report diffuso lo scorso 18 dicembre che “il rating riflette la posizione competitiva su larga scala e la solida posizione di costo di Eni”. Inoltre, Fitch si attende per Eni “solidi parametri di credito nel periodo 2023-2026, simili a quelli di altre major del petrolio e del gas grazie al contesto favorevole dei prezzi degli idrocarburi”.
Per Eni il consensus Bloomberg è così posizionato: il 64,5% dice buy, il 35,5% consiglia di tenere in portafoglio (rating hold) e nessun analista dice sell.
Stellantis si guarda alle vendite Ue, in calo a novembre
Prosegue anche oggi la fase di debolezza di Stellantis dopo ben cinque settimane consecutive di guadagni. Il titolo del big europeo dell’auto si mantiene sopra i 21 euro ad azione. Oggi si guarda alle immatricolazioni Ue per il mese di novembre diffuse dall’Acea.
L’associazione ha annunciato che nell’area EU + EFTA + UK le immatricolazioni sono salite del 6%, un dato positivo ma che mette in luce un rallentamento della crescita registrata nei mesi passati quando il mercato era cresciuto sempre a doppia cifra. Per quanto riguarda Stellantis il mese passato si chiude in calo del 7,3% nella sola Unione europea (-2,8% ineve nell’area EU + EFTA + UK ), con una quota di mercato che scende dal 18,1 al 15,7%. I marchi che hanno sofferto maggiormente c’è Peugeot (-15.4) ma anche Fiat (-13,2), spiccano invece Jeep e Alfa Romeo con rialzi rispettivamente del 20,4% e del 25,2%.