I titoli del giorno a Piazza Affari: -8% per Mediobanca, rialzi per Leonardo
Dopo un buon avvio di settimana, tornano le vendite a Piazza Affari. Sui listini domina ancora l’effetto Trump, soprattutto a Wall Street dove gli indici continuano a macinare record. Ma oggi sembra avere la meglio una certa cautela in Europa. L’indice Ftse Mib cede quasi l’1%, pur mantenendosi al momento sopra la soglia dei 34mila punti.
“In assenza di dati rilevanti (oggi avremo solo la fiducia delle piccole imprese NFIB), ed in attesa del dato sull’inflazione USA di domani, attenzione oggi sulle dichiarazionidi un gran numero di banchieri centrali (Waller, Barkin, Kashkari e Harker per la Fed e Rehn, Holzmann, Centeno e Cipollone per la BCE)”, segnalano gli analisti di Mps Capital Services.
Intanto a Piazza Affari domina ancora il tema delle trimestrali, con i numeri di Mediobanca sotto i riflettori.
Mediobanca giù del 7% post conti
Le vendite colpiscono Mediobanca a Piazza Affari. Il titolo del gruppo bancario guidato da Nagel cede circa l’8% a quota 14,33 euro. Nel dettaglio, Mediobanca ha chiuso il primo trimestre fiscale 2024/25 (al 30 settembre) con una flessione dell’utile netto del 6,1% su base annua a quota a 330 milioni di euro ma superiore al consensus Bloomberg a quota 303,8 milioni. Risulta invece inferiore alle attese il net interest income (Nii) che si è attestato nel trimestre a 485 milioni (-2,2 a/a) contro i 492,9 milioni indicati dal mercato. Sostanzialmente stabili rispetto a un anno fa i ricavi che hanno raggiunto quota 865 milioni di euro circa, con un’accelerazione delle commissioni del 29%.
“L’obiettivo prioritario per questo esercizio è un forte potenziamento delle piattaforme distributive fisiche e digitali tale da consentire una crescita robusta e sostenibile dei ricavi di tutti i business oltre l’arco di Piano, pur in un contesto macro-differente. Mediobanca è pronta a cogliere le opportunità dello scenario dei prossimi mesi, grazie al posizionamento favorevole nel contesto di tassi in calo, affrontando la volatilità del contesto con la sua gestione prudente dei rischi”, ha dichiarato Alberto Nagel, Amministratore Delegato di Mediobanca.
Il gruppo ha poi indicato per il capitolo remunerazione degli azionisti che prevede una crescita attesa del DPS, con cash pay out confermato al 70% (acconto di dividendo a maggio 2025 e saldo a novembre 2025) e attivazione del nuovo piano di buyback (385 milioni).
Secondo alcuni analisti, tra cui Citi i risultati core sono stati più deboli con il Nii e le commissioni che non hanno raggiunto il consenso.
Leonardo tra le migliori con annuncio Iveco
Sul fronte opposto, quello degli acquisti, spicca Leonardo che avanza del 2%. Il mercato si sta soffermando sull‘accordo tra Idv, il marchio di Iveco Group specializzato in mezzi per la difesa e la protezione civile, e l’ex Finmeccanica relativo alla fornitura di componenti funzionali per futuri contratti nell’ambito della joint venture tra Leonardo e Rheinmetall.
Nella nota diffusa ieri si precisa che “la partecipazione di Idv sarà compresa tra il 12 e il 15 percento delle attività totali della joint venture per lo sviluppo e la produzione di veicoli cingolati da combattimento terrestri per l’Esercito italiano”.
L’accordo permetterà al marchio di continuare a contribuire allo sviluppo di veicoli per la difesa e la protezione civile, come dimostrato da un portafoglio ordini che nel 2023 ha superato i 4 miliardi di euro.
“Considerando che la commessa per l’esercito italiano vale oltre 20 miliardi stimiamo si tratti di ordini anche superiori a 1,5 mld da spalmare su un decennio, un impatto significativo per Idv che fattura annualmente oltre 1 mld con ROS intorno al 10% (rispettivamente 7% e 12% del gruppo) e un portafoglio ordini superiore a 4 miliardi”, segnalano da Equita ricordando che nella conference call di settimana scorsa il ceo di Leonardo, Roberto Cingolani ha ribadito anche l’interesse a rilevare Idv in accordo col Rheinmetall, ma “al momento non ne vede la necessità”. “Per noi resta un potenziale catalyst positivo per Iveco anche se riteniamo improbabile la massimizzazione della valutazione“, commenta ancora il broker.