I titoli dei titoli del giorno a Piazza Affari: focus su Iveco e Azimut, ma anche sui bancari in sofferenza
Movimenti positivi per Piazza Affari nel giorno dell’inflazione americana in programma nel pomeriggio italiano. Un dato molto atteso dal mercato in ottica Federal Reserve (Fed): potrebbe infatti fornire indicazioni utili per le prossime mosse della banca centrale Usa in tema di politica monetaria. Si tratta di un importante “banco di prova per i mercati”
Come sottolineano in un commento odierno gli strategist di Mps Capital Services: “In linea generale è atteso un aumento del dato generale con gli swap che prezzano un rialzo al 3,3% lievemente superiore al 3,2% atteso dal consenso di Bloomberg. La componente base (core) al contrario è vista dal consenso in rallentamento al 3,8% dal 4% e dovrebbe risentire del minor contributo della componente affitti ed auto usate”.
Tra i titoli del giorno Iveco, sotto la lente ancora una volta l’intero comparto bancario con Banca Monte dei Paschi Siena e Bper Banca che sono le peggiori del listino milanese. Da monitorare anche Azimut .
Iveco balza sul Ftse Mib, titolo sorpassa i 9 euro
Scambi in rialzo per Iveco che balza di quasi il 6, registrando una crescita di quasi il 13% da inizio anno. Il titolo Iveco ha sorpassato questa mattina la soglia dei 9 euro (non accadeva dallo scorso ottobre) rimettendo nel mirino i massimi toccati lo scorso settembre a quota 9,4 euro. In un report diffuso ieri gli analisti di Goldman Sachs hanno confermato la raccomandazione di acquisto (rating buy) su Iveco in vista di due importanti catalyst per il titolo: i conti dell’intero 2023 in uscita il prossimo 9 febbraio e il Capital Market Day (CMD) che verrà diffuso il 14 marzo.
Bancari ancora in panne, Mps e Bper tra le peggiori
Bancari sotto i riflettori in Borsa. Tra le peggiori del listino milanese Mps che indetreggia di oltre il 2% dopo avere corso molto in avvio d’anno. In generale per il comparto si respira un clima di attesa alla vigilia della pubblicazione dei conti 2023 delle principali banche americane: domani JP Morgan, Wells Fargo, Citigroup e Bank of America (BofA) comunicheranno i conti al 31 dicembre.
Intanto ieri erano arrivate indicazioni positive sulle prospettive del settore bancario italiano da parte di S&P che ieri ha presentato a Milano l’outlook per il 2024. In particolare, Mirko Sanna, Director Financial Institutions di S&P Global Ratings, ha sottolineato come il comparto bancario italiano sia “più forte e meglio attrezzato per affrontare scenari avversi”. E anche il capoeconomista di S&P per l’area Emea, Sylvain Broyer, ha indicato come le banche tricolore “siano robuste e in condizioni nettamente migliori rispetto alla crisi del debito sovrano”. Broyer si attende inoltre uno spread BTP-Bund “stabile rispetto al Bund tedesco con un rendimento al 4,7% contro il picco del 5% raggiunto nel 2023”. S&P pubblicherà il prossimo aggiornamento sul rating dell’Italia nel mese di aprile.
Banco Bpm incassa la bocciatura di Equita, ecco perchè
Banco Bpm viaggia in calo a Piazza Affari dopo il downgrade a hold di Equita. “In ottica di posizionamento settoriale e valutazione relativa, abbiamo deciso di downgradare Banco Bpm a hold, prendendo quindi profitto dopo l’eccellente performance conseguita negli ultimi 12 mesi (+43%)”, segnalano da Equita che precisa: “come evidenziato nella nota post business plan, abbiamo apprezzato lo sforzo del management nell’evidenziare la capacità della banca di garantire una redditività elevata (e in crescita) nel lungo termine e giudichiamo il target di distribuzione di almeno 4 miliardi di euro (54% della market cap, di cui 1,3 miliardi nel 2024 cioè il 18% della market cap) come un elemento di appeal a supporto del titolo”.
Azimut e le nuove stime al 2024
Sotto i riflettori oggi anche Azimut. Il big italiano del risparmio gestito prevede di chiudere l’esercizio 2023 con un utile netto adjusted compreso tra 445 e 455 milioni di euro, in linea con l’obiettivo fornito al mercato (pari a 450 milioni). Il gruppo ha registrato una raccolta netta totale di 981 milioni lo scorso dicembre, portando la raccolta per l’anno 2023 a quota 6,9 miliardi, in linea con l’obiettivo di 6-8 miliardi per l’anno, nonostante la volatilità del mercato. Circa il 46% della raccolta netta 2023 (3,2 miliardi) è stato indirizzato in prodotti gestiti.
La società ha indicato che al 31 dicembre 2023, le masse totali gestite hanno raggiunto 60,6 miliardi contro i 55,1 miliardi nel 2022, segnando un aumento del 10% rispetto al 2022, mentre il totale delle masse amministrate è salito a 30,2 miliardi (+27% su base annua rispetto al 2022). Azimut ha sottolineato inoltre che “grazie a una robusta raccolta netta, unita a una performance media netta ponderata consegnata ai clienti nel 2023 del 5,43%, il patrimonio totale è cresciuto notevolmente, raggiungendo il livello record di 90,8 miliardi al 31 dicembre 2023, con una crescita del 15% su base annua”.
Il gruppo ha fissato infine gli obiettivi per il 2024, stimando, in condizioni normali di mercato, una raccolta netta totale sopra i 7 miliardi anche grazie alle partnership e un utile netto di 500 milioni, nonché un utile netto gestionale estero di 150 milioni su base annua.