Hera, debutto ufficiale sul Ftse Mib al posto di Brembo
C’è chi arriva e chi lascia il Ftse Mib. Questa mattina Hera, la multiutility bolognese, debutta ufficialmente sul listino principale di Piazza Affari, che comprende i 40 maggiori titoli di Piazza Affari per capitalizzazione, liquidità e volume di scambi, prendendo il posto di Brembo che si accomoda tra i ‘panchinari’ (in compagnia delle 4 riserve che Ftse Russell indica per un futuro inserimento nel Ftse Mib). Le modifiche effettive da oggi erano state annunciate a fine febbraio, con una comunicazione ufficiale del Ftse Russell che comunicava i cambiamenti del Ftse Italia Index Series Technical Committee. Ftse Russell ha anche indicato la “lista delle riserve”: Interpump, Brembo, Mediaset e Banca Mediolanum.
Si tratta di un nuovo avvicendamento nel Ftse Mib dopo le novità di fine dicembre che hanno portato Juventus e Amplifon nell’indice guida della Borsa di Milano (clicca Qui).
Hera entra nel Ftse Mib
L’ingresso di Hera nell’indice è stato determinato dal livello di capitalizzazione del flottante e dal controvalore delle azioni scambiate negli ultimi sei mesi (+52% rispetto alla media del 2018). Questo traguardo, spiega la società in un comunicato, è sorretto da un percorso di crescita ininterrotta di Hera, avviato 16 anni fa e basato su un modello multi-business che coniuga la crescita interna con lo sviluppo per linee esterne e che mostra un mix di attività resiliente alle principali variabili macro dello scenario.
Il nuovo piano industriale al 2022 del gruppo attivo nell’energia elettrica, nel gas, nei rifiuti e nell’acqua è stato approvato a inizio anno e prevede un’ulteriore prospettiva di crescita del margine operativo lordo (+200 milioni di euro nel periodo 2018-2022), sostenuto da 3,1 miliardi di investimenti (di cui 1,1 destinati allo sviluppo) e una generazione di cassa in crescita che garantisce il mantenimento della solidità finanziaria (target 2022 del rapporto posizione finanziaria netta su Mol pari a 2,9 volte).
Business plan che conferma anche l’attenzione alla creazione di valore per gli azionisti, con una politica di dividendi che mira a remunerare le azioni nel 2022 con una cedola di 11 centesimi (rispetto ai 9,5 centesimi corrisposti nel 2018). In particolare, il dividendo aumenterà infatti a 10 centesimi per azione nel 2018 e 2019, a 10,5 nel 2020 e 2021 e a 11 nel 2022 (+16% rispetto all’ultimo pagamento del dividendo); con un incremento di 0,5 centesimi ogni 2 anni.