Gundlach prevede un dollaro debole e consiglia gli asset su cui puntare. La soglia chiave per tassi Treasuries
Il dollaro è destinato a scendere e chi sta scommettendo long sulla valuta Usa “si sta sbagliando”. D’altronde, sembra che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump desideri “un dollaro più debole”, il che significa che “è improbabile che il dollaro testerà nuovi record, senza prima assistere a qualche movimento al ribasso”. Il verdetto finale è che la valuta chiuderà il 2018 in territorio negativo. Parola di Jeffrey Gundlach, amministratore delegato di Double Line, che ha tenuto ieri il suo consueto webcast live con gli investitori, intitolato stavolta “Miracle Grow”.
Sempre sul dollaro, un suo eventuale ulteriore apprezzamento, ha spiegato quello che viene considerato tra i guru più ascoltati del mondo della finanza, “potrebbe essere negativo per gli Stati Uniti”, mentre “un suo valore più basso apporterebbe beneficio all’azionario non Usa“.
Non ci dovrebbe essere dunque nulla di cui lamentarsi, per Gundlach, su un dollaro in flessione.
Intanto nella sessione odierna il biglietto verde fa dietrofront, scontando le tensioni commerciali: se è vero che alcune fonti hanno riportato che il Canada sarebbe pronto a fare concessioni agli Usa, al fine di siglare un nuovo patto Nafta, permangono le preoccupazioni sull’escalation di una guerra commerciale tra l’America e la Cina. Quest’ultima avrebbe deciso infatti di chiedere al WTO, la prossima settimana, il permesso di imporre sanzioni contro Washington, accusata di non aver rispettato le norme di dumping nel caso di una disputa commerciale. Il Dollar Index oscilla attorno a 95,180, poco mosso. Nella sessione odierna, il dollaro guadagna tuttavia nei confronti dell’euro, con il rapporto EUR-USD in flessione attorno a $1,1584.
Tornando a Gundlach, l’esperto ritiene che sia “meglio puntare ora sull’azionario internazionale che non sullo S&P 500″.
A tal proposito, nel corso del webcast è stata mostrata la forte correlazione che esiste tra la crescita del debito Usa e il trend dell’indice S&P 500, in un contesto in cui, è stato spiegato, il miracolo Usa è rappresentato dal fatto che l’economia continua a crescere sostenuta soprattutto dal debito.
Riguardo ai Treasuries Usa, il gestore ritiene che la condizione affinchè i tassi decennali rimangano al di sopra del 3% in modo sostenuto, è che si verifichi la rottura della soglia del 3,25%.
In termini di investimenti, Gundlach non è un fan dei corporate bond Usa, in questo momento, e ritiene anche, in particolare, che i junk bond presentino “prezzi elevati”.
A suo avviso, questo potrebbe essere invece un gran momento per acquistare le commodities, viste le basse quotazioni, così come l’oro è un buon buy a questi livelli.
Gundlach ha detto anche che non si posizionerebbe ora sui titoli delle società attive nell’e-commerce, visti i loro forti guadagni mentre, tornando sempre ai Treasuries, per quanto non creda che i tassi decennali possano tornare a scendere fino al 2,25%, “ciò che potrebbe concretizzare un tale scenario sarebbe un monumentale short squeeze“, che a suo avviso è possibile, visto che le scommesse speculative short sul decennale viaggiano a un livello molto elevato”.