Governo Draghi vacilla e Piazza Affari va KO (-3,44%) con banche principali vittime
Piazza Affari in forte affanno oggi con il possibile concretizzarsi di una crisi di governo. Il Ftse Mib è arrivato a cedere il 4% toccando i nuovi minimi annui in area 20.420 punti, per poi chiudere a 20.554 punti (-3,44%). Lo spread Btp-Bund risulta in allargamento a 211 punti base con tasso del decennale italiano in area 3,3%.
A pagare dazio sono stati soprattutto i finanziari (-6,11% Unicredit, -5,44% Intesa, -5,08% Poste) e titoli quali TIM (-6,4%).
L’Aula del Senato oggi ha confermato la fiducia al governo posta sul Dl Aiuti con 172 sì e 39 no. Il M5S non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama. Dopo il voto il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lasciato palazzo Chigi dirigendosi al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Si aspetta che l’ex numero uno della Bce presenti le dimissioni, ma non è chiaro se Mattarella accetterà le dimissioni. La crisi di governo potrebbe sfociare in elezioni anticipate, forse in autunno, ma il Capo dello Stato potrebbe chiedere a Draghi di cercare il sostegno di tutti gli alleati in un nuovo voto di fiducia.
Una crisi di governo che arriva in un frangente in cui l’incertezza è già massima. “Da un lato abbiamo un’inflazione record e le contromisure restrittive messe in campo dalle banche centrali, dall’altro abbiamo la guerra ucraina che agita la politica internazionale, pone gravi rischi sulle forniture di gas e acuisce i problemi dell’inflazione”, argomenta Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte.
Una situazione di grave instabilità che pesa sul mercato borsistico italiano e a detta di Randone dovrebbe impattare soprattutto i titoli domestici, come quelli bancari e assicurativi. “Prevediamo implicazioni negative anche per quei titoli, come TIM, che necessitano di un quadro politico definito per attuare importanti scelte strategiche. Anche l’esecuzione del Recovery Plan potrebbe essere a rischio”, argomenta l’esperto di Intermonte che vede come scenario preferibile borsisticamente quello di un rientro della crisi di governo o che si arrivi un Draghi bis, anche se lo scenario di elezioni anticipate appare molto concreto.
Delusione anche da trimestrali banche USA
In generale i mercati stanno arrancando oggi con Wall Street a -2% circa dopo gli utili inferiori alle attese delle grandi banche statunitensi JPMorgan Chase e Morgan Stanley. JPMorgan Chase ha anche temporaneamente interrotto i riacquisti, mentre Morgan Stanley ha annunciato un calo dei ricavi dell’investment banking. Indicazioni che hanno acuito i timori di una forte recessione economica. L’S&P 500 è alla quinta sessione consecutiva di perdite tra i timori che le misure aggressive della Federal Reserve per controllare l’impennata dei prezzi possano spingere la più grande economia del mondo in una recessione.