Giugno da dimenticare per Fca in Borsa, spauracchio dazi acuisce negatività sul titolo
Spauracchio dazi per FCA che oggi cede oltre il 4 per cento a Piazza Affari andando a testare i minimi a 3 mesi e mezzo sotto quota 16 euro. Da inizio mese il titolo segna un saldo negativo di quasi il 18%. Il 1 giugno Fca ha presentato il nuovo piano industriale accolto con freddezza dal mercato.
A pesare oggi sono le indicazioni circa il possibile impatto dei dazi del 20% minacciati da Donald Trump su tutte le auto UE importate negli Stati Uniti. Gli analisti di Evercore ISI, secondo quanto riporta un articolo pubblicato da Automotive News, stimano un impatto negativo considerevole con un calo dei profitti di FCA fino a 526 milioni di euro l’anno in caso di dazi al 20%. Il “worst case scenario”, con dazi al 25%, vedrebbe un impatto sugli utili di Fiat Chrysler fino a 743 milioni di euro all’anno.
Lo scorso anno, FCA ha esportato negli Stati Uniti 158.553 auto e camion prodotti fuori dall’area Nafta, in aumento del 3,7% rispetto al 2016, secondo il database delle vendite di Automotive News. Nel dettaglio le consegne del modello Jeep Renegade, costruite a Melfi, rappresentano quasi i due terzi del totale (103.434 nel 2017).
La risposta di Fca all’imposizione di dazi potrebbe essere di vari tipo. “Potrebbe spingere i consumatori di area NAFTA verso modelli quali Compass e Cherokee, mantenere il Renegade sul mercato, ma concentrandosi su versioni con specifiche più elevate e cercando di procurarsi i Renegade per il mercato statunitense dal Brasile (dove viene già prodotta) oppure localizzando la produzione negli Stati Uniti“, afferma George Galliers, analista di Evercore.