Notizie Notizie Italia Giorgetti prega la Bce, WSI avverte su pericolo Italia e Salvini sbotta. Ed ecco dove balzerà spread se tetto deficit 3% verrà sforato

Giorgetti prega la Bce, WSI avverte su pericolo Italia e Salvini sbotta. Ed ecco dove balzerà spread se tetto deficit 3% verrà sforato

20 Agosto 2018 11:45

Con il passare dei giorni, in attesa dell’imminente appuntamento dei verdetti di Moody’s e Fitch sul rating dell’Italia e del varo a settembre della legge di bilancio del 2019, il governo M5S-Lega affronta sempre più il tema dello spread, e il terrore di un attacco speculativo da parte del mondo della finanza.

Quanto accadde nel 2011, quando la tensione sui mercati fu tale da provocare la caduta dell’allora governo Berlusconi, e inaugurare il periodo di austerity dell’esecutivo Monti, potrebbe non rimanere un fatto episodico. E di questo sono consapevoli tutti, tanto che un alert, nelle ultime ore, arriva sia con un articolo del Wall Street Journal, sia con un appello preghiera di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

In realtà l’articolo del Wall Street fa storcere anche il naso al vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che dice:

Cercheranno in ogni maniera di stroncare l’esperimento italiano con il debito pubblico, lo spread, il declassamento delle agenzie di rating, i richiami e le penalità”, avverte il ministro, che tra l’altro è stato dipinto dal francese L’Express come l’uomo politico “che fa tremare l’Europa, populista e xenofobo”. “Noi non arretriamo di un millimetro”. E “quando inizieranno a bastonare ci sarà bisogno di voi, della vostra reazione”, tuona il vicepremier, rivolgendosi agli italiani.
 
“As Euro Crisis Ends, Italy Stokes Fear of Revival”: questo il titolo dell’articolo pubblicato sul Wall Street Journal, nella versione online, firmato da Marcus Walker. Un articolo in cui, a fronte del successo della Grecia, che ha detto definitivamente addio alla troika, viene messo in risalto come l’Italia abbia tutte le carte in regola per alimentare una nuova crisi dei debiti sovrani in Eurozona.
 
“La fine del bailout maratona della Grecia, nella giornata di lunedì (oggi), decreterebbe la fine della crisi dell’Eurozona, se solo non fosse per l’Italia, e a causa dei timori assillanti sul fatto che, dopo tutto, l’euro non sia stato messo in sicurezza”.
 
Insomma, per l’ennesima volta l’Italia viene considerata un pericolo per la tenuta della moneta unica.
 
Ma gli alert non vengono solo dal Wall Street Journal: da un sondaggio di Bloomberg emerge che, nel caso in cui il governo M5S-Lega dovesse decidere di sforare il tetto del deficit pari al 3% del Pil, lo spread BTP-Bund potrebbe volare fino a 470 punti base, livello record dalla crisi dei debiti sovrani in Europa. E’ quanto ritengono, in media, le banche che sono state interpellate da Bloomberg.
 
Così tra gli esperti Luke Hickmore, gestore senior presso Aberdeen Standard Investments, che raccomanda di evitare tutti gli asset rischiosi dell’Italia in attesa del budget:
 
“La speranza è che (il governo) sia consapevole del fatto che, in questo momento, i mercati finanziari sono molto nervosi guardando al rischio Italia. Se (l’esecutivo) riuscirà a trovare il modo di rassicurare i mercati sul fatto che il pedale fiscale non continuerà a essere premuto, allora potrebbe riuscire a riportare la calma. Ma al momento, sembra che per il governo sia difficile agire in tal senso”.
 
E’ per questo che i tassi decennali sui BTP sono balzati fino al 3,12% alla chiusura della sessione di venerdì, in rialzo di 70 punti base soltanto nel corso dell’ultimo mese. E lo spread, di conseguenza, si è allargato a 282 punti base.
 
Ben consapevole del pericolo speculazione sembra essere almeno Giorgetti che, in un’intervista a Il Messaggero, ha detto di sperare che il piano di QE della Bce venga esteso per fornire un sostegno all’Italia contro gli squali della finanza. 
 
“Draghi e la Bce in questi anni hanno svolto una funzione importantissima. Mi auguro che il programma del quantitative easing vada avanti“.

Anche perchè, con il fatto che il QE si sta pian piano avviando alla sua fine, il quadro è ben definito:

I fondi speculativi fanno il loro mestiere, tocca a noi essere credibili e vincere l’istinto speculativo” .