Notizie Notizie Italia Gioielli Gismondi 1754 pronti per Piazza Affari. Obiettivo? Crescere ancora all’estero    

Gioielli Gismondi 1754 pronti per Piazza Affari. Obiettivo? Crescere ancora all’estero    

2 Dicembre 2019 15:46

 

Piazza Affari si prepara ad accogliere la gioielleria di alta gamma. È di oggi la notizia che Gismondi 1754 ha avviato il collocamento delle azioni, volto a costituire il flottante necessario per procedere all’ammissione alle negoziazioni su Aim Italia. Un listino quello dedicato alle Piccole e medie imprese che è tornato a scaldarsi in questo finale di 2019: l’ultima matricola è stata la ligure Fos che è sbarcata la scorsa settimana (26 novembre), portando a 134 il numero delle società attualmente quotate su Aim Italia di Borsa Italiana.

L’offerta

Tornando a Gismondi 1754, l’offerta prevede una raccolta in aumento di capitale per un importo massimo di 5 milioni di euro, una valutazione pre-money della società compresa tra 8 e 10 milioni, una forchetta di prezzo fissata tra 3,2 e 4 euro e un flottante fino al 45,45%. È inoltre prevista l’assegnazione gratuita all’avvio delle negoziazioni di 1 warrant per ogni 4 azioni ordinarie emesse. Il rapporto di conversione è di 1 azione ogni warrant posseduto e il prezzo di conversione è calcolato sul prezzo di Ipo (maggiorato del 10% per ogni periodo di esercizio). Il collocamento inizierà il 2 dicembre 2019 e terminerà il 9 dicembre 2019, salvo proroga o chiusura anticipata. L’offerta prevede un minimo importo garantito per gli investitori retail pari a 150 mila euro.

Nel processo di ammissione alla quotazione a Piazza Affari Gismondi 1754 è affiancata da EnVent Capital Markets in qualità di nomad e global coordinator.

L’approdo in Borsa ci permetterà di recuperare quei capitali necessari per espandere a livello internazionale il brand Gismondi 1754 e portare la nostra concezione di ‘esclusività’ e di ‘lifestyle provider’ in tutto il mondo. Stiamo crescendo in modo armonico e sostenibile, circa 12% all’anno, e con l’IPO siamo certi che potremo dare un forte impulso ai piani di sviluppo pianificati”. Questo il commento del ceo del gruppo, Massimo Gismondi, che rappresenta la settima generazione della famiglia fondatrice.

Se Massimo Gismondi è il ceo e artefice delle collezioni di gioielli, la squadra manageriale è composta anche da Stefano Rocca, direttore generale con esperienza ventennale in Bulgari dove ha contribuito alla crescita dell’azienda e in Vhernier, di cui è stato consigliere delegato dal 2012 al 2015; e da Alberto Gaggero, direttore finanziario dalla lunga esperienza in finanza e management control.

Gismondi 1754: chi è?

Gli inizi come fornitore di Papa Pio VI e della famiglia Doria. Si tratta della genovese Gismondi 1754, società storica nella produzione di gioielli di altissima gamma. Tutto parte da Giovan Battista Gismondi capostipite dello storico marchio (nasce nel 1754). Nel 1763 inizia il suo apprendistato di argentiere e nel 1780, al conseguimento della licenza, apre la sua ‘bottega’ a Genova.

Alla guida del gruppo c’è Massimo Gismondi che nel 1996 decide di concentrarsi sulla produzione di gioielli alto di gamma e apre i primi negozi: attualmente la società ha una presenza internazionale, con boutique di proprietà a Genova, Portofino, Milano, Sankt Moritz, 12 corner negli Stati Uniti (presso Neiman Marcus) e un retailer nei Caraibi, oltre a un franchisee shop a Praga e due retailers (Napoli e S. Pietroburgo). Gioielli indossati dalle star: da Jane Fonda a Demi Lovato, da Gwyneth Paltrow a Reese Whiterspoon.

Per quanto riguarda la sfera finanziaria, il bilancio consolidato pro forma 2018 è stato archiviato con un valore della produzione di 5,65 milioni di euro, un Ebitda di 0,97 milioni e una PFN di circa 2,14 milioni (debito). La situazione consolidata pro forma al 30 giugno 2019 ha registrato un valore della produzione di 2,33 milioni, un Ebitda di 0,44 milioni e una PFN di circa 1,84 milioni (debito).