Giappone: dopo l’Abenomics, è il turno della Yurinomics? 12 gli “zero” del programma
L’Abenomics è il passato, il Giappone ora ha bisogno della Yurinomics. Come l’attuale primo ministro, anche la sua futura rivale (non nelle elezioni del 22 ottobre, però) ha preso spunto dal nome per soprannominare il pacchetto di misure destinate a rilanciare l’economia giapponese. Yuriko Koike, governatrice metropolitana di Tokyo e promotrice del nuovo partito nazionale Kibo no To (Partito della Speranza), oggi ha presentato la sua piattaforma in 12 punti che potrebbe permettere a una donna di diventare primo ministro.
12 i punti del programma, o meglio 12 gli zero che Koike intende portare avanti. Zero energia nucleare, zero coperture aziendali, zero donazioni da parte delle aziende ai partiti politici, zero bambini nelle liste d’attesa per gli asili, zero fumo passivo, zero treni affollati di pendolari, zero eutanasia per gli animali domestici indesiderati, zero sprechi alimentari, zero violazioni delle normative sul lavoro, zero febbre da fieno (problema particolarmente annoso in Giappone), zero persone disabili o anziane non in grado di accedere ai mezzi di trasporto e zero “pali di potenza” (solo il 7% dei cavi elettrici ad alta potenza di Tokyo sono interrati, contro il 100% di Londra e Parigi).
“Per permettere una ripresa dell’economia più effettiva, vogliamo modifiche alla politica economica e alla società che vadano al cuore della nazione”, ha detto Koike. Tra le altre misure a livello economico, il Partito della Speranza punta ad annullare l’incremento dall’8 al 10 per cento della tassa sui consumi già in calendario per il 2019 e rafforzare le entrate governative tramite un nuovo round di privatizzazioni e la tassazione della liquidità delle aziende (che attualmente si attesta a circa 300 mila miliardi di yen, pari a oltre 2.200 miliardi di euro).
Inoltre, è prevista l’approvazione di un reddito di base garantito, di una somma di denaro cioè che vada eventualmente a sostituire la previdenza sociale, inclusi i trattamenti pensionistici. Nel complesso, la Yurinomics rappresenta più un aggiunta e un miglioramento che non un rimpiazzo dell’Abenomics. “Non c’è la percezione della crescita, se il miglioramento è ‘forzato’ è probabile che l’economia perda slancio”, ha detto Koike.