Geox e le strategie future: a.d. Mascazzini, una ‘hard brexit’ porrebbe dei rischi
Meno di due settimane fa Geox ha presentato al mercato il piano strategico 2019/2021. Un piano, che per il presidente e fondatore del gruppo veneto, Mario Moretti Polegato, “segna una fase di importante discontinuità per il gruppo, delineando la creazione di una nuova Geox che, pur rimanendo ben radicata e fedele al proprio DNA ed ai propri tratti unici e distintivi, vuole parlare un linguaggio più contemporaneo, che incrementi di nuovo la sua rilevanza e la sua desiderabilità”.
Tra gli obiettivi finanziari del nuovo piano Geox punta a una crescita delle vendite nette a un tasso medio annuo del 6,5% (2018-2021), e prevede di raggiungere un fatturato tra 950 milioni-1 miliardo di euro al 2021. “La crescita sarà resa possibile da una bilanciata evoluzione nei mercati consolidati in Europa e, a tendere, con un contributo maggiore da mercati oggi meno sviluppati come UK, Est Europa, Cina e Nord America”, afferma la società delle calzature, con una fotrte vocazione internazionale (oltre il 65% dei ricavi è realizzato all’estero, in più di 110 paesi). E ancora Geox si attende un progressivo miglioramento della redditività (margine operativo lordo) che si ipotizza raggiungere un’incidenza pari a circa il 10% sul fatturato nel 2021.
“Realistico e ambizioso“. Così l’a.d. di Geox, Matteo Mascazzini, ha definito il nuovo piano che è stato illustrato anche nel corso della “Mid & Small in Milan“, la prima edizione della conferenza organizzata da Virgilio IR, insieme agli sponsor, i broker Alantra e UBI Banca e Barabino & Partners.
Durante l’evento in un’intervista per “Storie quotate” in collaborazione con Borse.it Mascazzini ha sottolineato che nel 2018 Geox è stata impattata dalla necessità di dover smettere di seguire alcuni mercati “per questioni di embarghi e vicende interne che limitavano l’apertura” e ha posto l’accento sui potenziali rischi di un’hard brexit che si augura non ci sia.