General Electric: conti sotto le stime e guidance tagliata, titolo ai minimi da due anni
Quello che dovrà affrontare il nuovo Chief executive di General Electric, John Flannery, non si prospetta un lavoro facile. Il maggiore gruppo manifatturiero statunitense ha annunciato risultati trimestrali inferiori alle stime e ridotto in maniera netta la guidance sull’intero esercizio. A Wall Street, il titolo GE segna un calo di 3,37% punti percentuali a 22,81 dollari, sui minimi dall’agosto del 2015.
Nella prima trimestrale sotto la guida di Flannery, il conglomerato ha registrato un utile per azione di 29 centesimi, decisamente al di sotto dei 49c del consenso. Nel complesso, l’ultima riga di conto economico si è attestata a 1,8 miliardi di dollari, rispetto ai 2 di un anno prima.
Per il CEO, subentrato ad agosto a Jeff Immelt, nell’ambito di un contesto “molto sfidante”, la società è “focalizzata nella ridefinizione della propria cultura, nel miglioramento della gestione dei diversi businesses e nella riduzione della complessità”.
Nel caso del fatturato, il segno meno è stato evitato dall’acquisizione di Baker Hughes, fornitore di servizi per giacimenti di greggio. Nel terzo trimestre il giro d’affari è passato da 29,3 a 33,5 miliardi, al di sopra dei 32,56 miliardi attesi. Al netto della recente acquisizione, il dato avrebbe segnato un-7%.
La società con sede a Boston ha inoltre pesantemente ridotto la guidance sull’utile 2017 a 1,05-1,10 dollari per azione, rispetto agli 1,6-1,7 dollari precedenti. La nuova squadra capitanata da Flannery ha inoltre tagliato la stima sul cash flow 2017, da 12-14 a circa 7 miliardi, e annunciato che dall’operazione di dimagrimento della struttura dovrebbero arrivare 20 miliardi di dollari nel giro di 1-2 anni.
Non è stato toccato l’argomento dividendo, che secondo gli analisti sarà tagliato. Attualmente, la società corrisponde un provento annuo di 96 centesimi di dollari, che assicura un rendimento di oltre i quattro punti percentuali, il secondo più alto tra le società quotate sul Dow Jones.
“Speriamo che la società faccia chiarezza sul dividendo: la cosa migliore da fare sarebbe tagliarlo, a meno di convincerci (con i relativi dettagli) che il flusso di cassa migliorerà nel 2018-19”, ha commentato Nigel Coe, analista di Morgan Stanley. Ne sapremo di più il 13 novembre, quando è in calendario un incontro con gli analisti.