Gas in caduta libera, -93% in 9 mesi. Ma la bolletta non scende
Continua la debolezza sul gas naturale che sulla borsa di Amsterdam è scambiato a 25 euro/mah, in calo di oltre il 5,5% rispetto la chiusura di ieri, quasi il 93% in meno rispetto ai massimi dell’agosto scorso.
Il gas registra -70% sul Ttf da inizio anno
Come vediamo dal grafico sottostante che raffigura l’andamento del prezzo del gas Ttf, il riferimento del gas in Europa, il prezzo della commodity dopo aver raggiunto il massimo ad oltre 330 euro al megawattora, ha invertito la propria direzione inserendosi in uno spiccato trend ribassista.
Nel dettaglio, il gas da inizio anno mostra un calo di quasi il 70% e ha perso solo da inizio maggio circa il 36%, la più lunga serie di cali settimanali addirittura dal lontano 2007, con il prezzo che si trova ora sui livelli di giugno 2021.
Perché scende il prezzo del gas?
Il crollo del prezzo del gas può essere attribuito a diversi fattori:
Scorte oltre la media
In primo luogo dobbiamo considerare che dopo la crisi energetica che si verificò contestualmente allo scoppio della guerra in Ucraina, ora la situazione degli stoccaggi si è ripresa. In Europa lo stoccaggio di gas si trova al 67% della sua capacità totale e questo rispetto alla media stagionale dei 5 anni precedenti del 49%.
L’aumento delle scorte europee è stato reso possibile da un forte incremento delle forniture di Gnl (Gas Naturale Liquefatto), tant’è vero che secondo le ultime stime degli analisti, entro agosto è possibile che le scorte europee raggiungano il 100%, scongiurando così qualunque problema di fornitura per l’inverno.
Consumi ridotti
Se da una parte abbiamo registrato negli ultimi mesi abbondanti forniture di gas, allo stesso tempo i consumi di GNL si sono notevolmente ridotti, elemento che concorre ad incrementare notevolmente le scorte in Europa.
Condizioni meteorologiche favorevoli
Un altro elemento che concorre ad incrementare ulteriormente le scorte di gas è dato dalle condizioni meteorologiche favorevoli per tutti i principali paesi del Vecchio Continente, con il clima mite che da inizio anno ha permesso di usare meno il riscaldamento.
Incertezza economica
Certo è che negli ultimi mesi abbiamo assistito anche ad una frenata della crescita economica, fattore che concorre a generare una minor domanda di gas da parte del settore industriale europeo.
Da questo punto di vista, segnaliamo come ulteriore elemento di preoccupazione la debolezza economica di una delle maggiori economie europee, la Germania, che ha chiuso il primo trimestre con un Pil in contrazione.
Domanda contenuta dalla Cina
Come ultimo elemento collegato a quello precedente è la domanda di gas proveniente dalla Cina che fatica a riprendersi dopo la riapertura post Covid.
L’impatto sull’Italia
Una riduzione del prezzo del gas TTF potrebbe avere un impatto positivo sui consumatori italiani in diversi modi:
Costi energetici ridotti: Il gas TTF è il punto di riferimento per i prezzi del gas naturale in Europa. Se il prezzo del TTF diminuisce, è probabile che ciò si rifletta sui prezzi del gas naturale in Italia. In tal senso, i consumatori italiani potrebbero beneficiare di costi energetici inferiori, specialmente per il riscaldamento domestico e la cucina a gas.
Riduzione delle bollette energetiche: Un calo del prezzo del gas TTF può portare a una diminuzione delle bollette energetiche per i consumatori italiani. Tuttavia, bisogna tener presente che una riduzione dei costi del gas TTF non sempre si traduce in una minore spesa per le bollette.
Da questo punto di vista, infatti, l’Arera di recente ha segnalato comunque che, nonostante il calo del prezzo del gas TTF, fra luglio e settembre i consumatori italiani dovranno fare i conti con un aumento del 5%; mentre fra ottobre e dicembre l’incremento sarà di circa il 15%.
Perché non scende la bolletta?
Ricordiamo che il prezzo finale del gas per un consumatore dipende da diversi fattori, tra cui l’approvvigionamento, la domanda interna e la struttura dei prezzi nel mercato nazionale. Quindi se scende il prezzo del gas sul mercato TTF non è garantito che il prezzo del gas per i consumatori italiani diminuisca automaticamente.
In primo luogo dobbiamo considerare i costi di trasporto attraverso una rete di gasdotti e infrastrutture di stoccaggio. I costi di trasporto possono variare e influenzare quindi il prezzo finale per i consumatori italiani. In tal senso, se ad esempio i costi di trasporto aumentano o rimangono stabili mentre il prezzo del gas TTF diminuisce, il risparmio potrebbe non essere trasmesso ai consumatori italiani.
- Struttura dei prezzi: I prezzi del gas per i consumatori finali sono determinati da diverse componenti, tra cui il costo del gas naturale stesso, i costi di distribuzione e trasporto, le tasse e le imposte, oltre a eventuali margini di profitto delle società energetiche. Anche se il prezzo del gas TTF diminuisce, le altre componenti dei prezzi potrebbero rimanere stabili o addirittura aumentare, impedendo una riduzione diretta del prezzo del gas per i consumatori.
- Contratti a lungo termine: Le società energetiche spesso stipulano contratti a lungo termine per l’approvvigionamento del gas naturale, che potrebbero non essere influenzati immediatamente dalle fluttuazioni del prezzo del gas TTF. Se le società sono impegnate in contratti a prezzi fissi o a lungo termine, potrebbe essere necessario del tempo prima di osservare cambiamenti nel prezzo del gas TTF.
Analisi tecnica: gas verso il minimo del 2021
Debolezza sul gas TTF che da inizio maggio è tornato sotto il livello dei 30 euro al megawattora, livello tecnico e psicologico molto importante per il gas. Il prezzo del gas si trova ora a 25 €/MWh, ampiamente al di sotto delle medie mobili principali a 50 (linea gialla) e 200 periodi (linea arancione), con quest’ultima che addirittura transita a 100 €/MWh.
In caso di ulteriore debolezza sulla materia prima il prossimo livello di supporto che potrebbe sorreggere le quotazioni è verso l’area supportiva dei 20 €/MWh; mentre le resistenze più importi sono prima a 38 €/MWh, livello dai cui transita anche la media mobile a 50 periodi (linea gialla) e poi a 50 €/MWh.