Ftse Mib, i migliori e peggiori di marzo: Leonardo in vetta, vendite su Amplifon

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Movimenti a più velocità per i listini globali a marzo, con gli indici europei che continuano in ogni caso a sovraperformare Wall Street. Le performance di marzo, mese che chiude ufficialmente il primo trimestre dell’anno, sono state influenzate dai numerosi annunci sui dazi da parte del presidente Usa, Donald Trump. Il Ftse Mib, tra i migliori in Europa, ha provato a tenere la barra dritta e ad oggi mantiene un saldo positivo (seppur di misura), in un contesto incerto per l’azionario europeo e mondiale.
Vediamo cosa è successo nell’ultimo mese e quali sono stati i titoli migliori e peggiori di Piazza Affari (dati del 28 marzo aggiornati alle ore 15:30).
Marzo, prevalgono le vendite (soprattutto a Wall Street)
Nell’ultimo mese, i mercati azionari a livello globali sono finiti nel complesso sotto pressione, con l’Eurostoxx 50 in flessione di circa il 2,5%, l’S&P 500 a -5% e il Nasdaq a -7,3%. Uno scenario che è stato dominato dai timori legati a un’escalation delle tensioni commerciali in scia ai numerosi annunci dell’amministrazione (da ultimo quello sull’entrata in vigore di dazi del 25% sulle auto e i componenti importati).
In questo clima d’incertezza gli investitori si interrogano sulle tariffe in arrivo la prossima settimana. Il 2 aprile è, infatti, prevista l’entrata in vigore delle tariffe reciproche, mentre il 3 aprile toccherà alle nuove imposte sulle auto. Di fronte alle crescenti preoccupazioni, gli investitori hanno trovato rifugio nell’oro che ha messo a segno nuovi massimi storici sopra la soglia dei 3mila$.
Tra i grandi temi del mese in Europa da una parte l’aumento della spesa per la difesa con il cosiddetto ReArm Europe e dall’altra la riforma del “freno del debito” in Germania, con il via libera a un maxipacchetto di misure che permetterà di finanziare l’aumento della spesa per la difesa e le infrastrutture.
Tutto come da attese sul fronte banche centrali. Nella riunione di marzo la Bce ha tagliato i tassi di 25 punti base, pausa per la Fed che non ha toccato il costo del denato ma ha rivisto le stime di crescita e inflazione.
I titoli migliori di Piazza Affari ad marzo
Classifica | Migliori 5 | Var% |
1 | LEONARDO | 16,5% |
2 | TELECOM ITALIA | 15,7% |
3 | BANCA MEDIOLANUM | 11,6% |
4 | BANCA MPS | 9,5% |
5 | HERA | 7,3% |
Leonardo, Telecom Italia e Banca Mediolanum. Questo il terzetto dei migliori titoli del Ftse Mib del mese di marzo.
Per l’ex Finmeccanica (miglior titolo da inizio anno con un rialzo del 74% circa) il boost principale è arrivato dal newsflow relativo alle prospettive di un aumento delle spese militari in Europa. Nel corso del mese Leonardo ha incassato anche la valutazione di Morgan Stanley, con gli analisti che hanno rivisto al rialzo il target price che balza da 35 a 60 euro. “Le azioni Leonardo potrebbero raddoppiare nei prossimi tre anni, spinte dal crescita e dal miglioramento dei margini derivanti da una maggiore spesa per la difesa europea”, suggeriscono gli esperti della banca d’affari Usa che mantengono la raccomandazione overweight.
Per Tim il mese di marzo è iniziato con le positive indicazioni dai conti 2024. Confermando i dati preliminari, la società ha registrato un ritorno all’utile pari a 139 milioni di euro nel secondo semestre dell’anno. Telecom Italia resta poi al centro della speculazione dopo le ultime mosse di Vivendi (ha ceduto una quota pari a circa il 5% di Tim) e alle manovre di Poste Italiane (dallo scorso febbraio secondo maggiore azionista con il 9,81% di Tim).
A sostenere l’azione del gruppo bancario guidato dalla famiglia Doris, le valutazioni arrivate a fine marzo da alcuni analisti, tra cui JPMorgan che ha avviato la raccomandazione con rating overweight e un target price di 17,4 euro.
I peggiori del Ftse Mib ad aprile
Classifica | Peggiori 5 | Var% |
1 | AMPLIFON | -21% |
2 | BRUNELLO CUCINELLI | -15% |
3 | MONCLER | -14,5% |
4 | STELLANTIS | -13,5% |
5 | STM | -13% |
In fondo alla classifica troviamo, invece, Amplifon penalizzata dai conti 2024 inferiori alle attese, seguita dalle due big del lusso di Piazza Affari Brunello Cucinelli e Moncler.