Ftse Mib, i migliori e peggiori di febbraio: spicca Unipol, sottotono le utilities
I mercati azionari archiviano un mese di febbraio all’insegna di nuovi record, negli Usa, in Europa e in Giappone. A trainare i listini hanno contribuito le trimestrali, in particolare quella di Nvidia che ha alimentato il rally dei titoli legati all’intelligenza artificiale. Positivi anche i segnali di disinflazione nei Paesi occidentali, anche se non ancora sufficienti per ipotizzare tagli dei tassi in tempi brevi.
Le performance dei principali indici azionari a febbraio
Nel dettaglio, a febbraio hanno registrato nuovi massimi storici l’S&P 500 (+5,2% nel mese) e il Nasdaq (+6,1%) a Wall Street, grazie anche alla miglior performance mensile da maggio 2023 da parte dei Magnifici 7. Record anche per il Dax (+4,6%) e il Cac 40 (+3,5%) in Europa e per il Nikkei (+7,9%) a Tokyo.
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A Piazza Affari, il Ftse Mib (+6%) ha ritoccato i livelli del 2008, sostenuto da un set di risultati positivi. Vediamo allora quali sono stati i titoli migliori e peggiori del paniere principale di Borsa Italiana nel mese di febbraio.
I titoli migliori di febbraio del Ftse Mib
Classifica | Migliori 5 | Var % |
1 | UNIPOL | 29,0% |
2 | SAIPEM | 26,0% |
3 | LEONARDO | 21,9% |
4 | FERRARI | 20,5% |
5 | BRUNELLO CUCINELLI | 20,3% |
A registrare la miglior performance nel mese di febbraio è Unipol, con un rialzo del 29%. Il titolo ha beneficiato della razionalizzazione della struttura societaria annunciata il 16 febbraio, che prevede una fusione con UnipolSai. Nel contesto dell’operazione è prevista un’Opa volontaria totalitaria sulla controllata, ad un corrispettivo di 2,7 euro per ogni azione portata in adesione.
Al secondo posto Saipem (+26%), che ha chiuso il mese con il botto mettendo a segno un +13,3% il 29 febbraio in scia ai conti. I risultati, superiori agli obiettivi del piano, hanno visto un ritorno all’utile con un risultato netto di 179 milioni di euro. Inoltre, la società ha rivisto al rialzo i target del 2024 e prevede la distribuzione di un dividendo nel 2025.
Il terzo gradino del podio di febbraio è occupato da Leonardo (+21,9%), sostenuta in parte dal contesto di tensioni geopolitiche, con due conflitti in corso in Medio Oriente e in Ucraina. Il titolo è stato favorito anche dalle aspettative della Nato su un aumento della spesa per la difesa e da alcune dichiarazioni di Draghi sugli investimenti necessari per la difesa europea.
In evidenza anche Ferrari (+20,5%), che ha riportato un quarto trimestre in linea con le aspettative e ha fornito una guidance conservativa, che secondo gli analisti lascia spazio per revisioni al rialzo nel corso dell’anno.
Chiude in quinta posizione Brunello Cucinelli, con un guadagno del 20,3%.
I titoli peggiori del mese di febbraio a Piazza Affari
Classifica | Peggiori 5 | Var % |
1 | INWIT | -9,0% |
2 | A2A | -8,7% |
3 | TERNA | -7,5% |
4 | ERG | -7,4% |
5 | ENEL | -7,2% |
In fondo alla graduatoria scivolano perlopiù le utilities, oltre a Inwit. La società delle torri ha chiuso il mese di febbraio con un ribasso del 9%, seguita da A2a (-8,7%), Terna (-7,5%), Erg (-7,4%) ed Enel (-7,2%).
Tutte queste società devono ancora pubblicare i conti del 2023 e sono state penalizzate in un contesto che frena i titoli difensivi. In particolare, pesa il rialzo dei rendimenti obbligazionari, che si è esteso dagli Usa all’Europa. Ricordiamo che le aziende strutturalmente indebitate a lungo termine, come le utilities e le imprese infrastrutturali, soffrono maggiormente l’aumento dei tassi, che aumenta gli oneri finanziari.
Gli ultimi dati macroeconomici e le dichiarazioni prudenti dei responsabili di politica monetaria, sia della Fed, sia della Bce, hanno ridotto le probabilità di tagli dei tassi in primavera. I mercati monetari hanno ridotto le scommesse sulla riduzione complessiva dei costi di finanziamento nel corso del 2024 e propendono per giugno-luglio come date probabili per le prime mosse.