Notizie Notizie Italia Ftse Mib, i migliori e peggiori di febbraio: bene Leonardo e le banche, giù Interpump

Ftse Mib, i migliori e peggiori di febbraio: bene Leonardo e le banche, giù Interpump

28 Febbraio 2025 17:41

Nel mese di febbraio sono gli indici europei a mostrare i muscoli rispetto a Wall Street che arranca. Nell’ultimo mese di contrattazioni quasi tutti i principali indici del Vecchio Continente hanno, infatti, registrato decisi rialzi, con l’Ibex di Madrid e il Ftse Mib che hanno mostrato le migliori performance con aumenti rispettivamente del 8,6% e del 6,3%.

Discorso diverso a Wall Street, dove hanno prevalso i cali: il mese viene archiviato con l’S&P500 a -2,5% e il Nasdaq (il peggiore dei tre indici Usa) che ha lasciato sul terreno il 3,6%. Un mese che ha visto di pari passo un aumento della volatilità, come dimostra l’andamento dell’indice Vix che si muove sopra quota 20, con un bilancio mensile di +24% circa. Sui mercati gli annunci e le dichiarazioni di Donald Trump in tema di politica commerciale hanno creato una certa incertezza e sollevato alcune preoccupazioni anche per i riflessi sull’inflazione.

Grande spazio in Europa così come a Piazza Affari al tema delle trimestrali, soprattutto nella seconda parte del mese. Stagione degli utili che si è chiusa ufficialmente a Wall Street con la pubblicazione lo scorso 26 febbraio dei conti di Nvidia. Le vendite di chip AI danno ancora sprint a ricavi e profitti del colosso Usa dell’intelligenza artificiale che vanno oltre le attese. Ma dalla reazione del titolo, che ieri ha chiuso con un calo di oltre l’8%, sembra che il mercato continui ad alzare l’asticella delle attese. Con gli investitori che continuano a guardare con incertezza alle sfide future per il big di Santa Clara.

C’è poi l’attesa per le prossime mosse delle banche centrali, con la Bce e Fed che si preparano ai meeting di marzo. La prima a pronunciarsi, la prossima settimana, sarà l’istituto guidato da Lagarde che, secondo le attese, dovrebbe annunciare un nuovo taglio dei tassi (il sesto da giugno 2024).

Torniamo su Piazza Affari e vediamo quali sono i titoli che si sono mossi maggiormente (al rialzo o al ribasso) sul Ftse Mib nell’ultimo mese.

Piazza Affari, le migliori del Ftse Mib a febbraio

Classifica Migliori 5 Var% 1 mese
1 IVECO GROUP 27,8%
2 LEONARDO 27,5%
3 BANCA POP DI SONDRIO 22,2%
4 UNICREDIT 13,3%
5 INTESA SANPAOLO 12,9%

Tra i migliori del listino milanese nel mese di febbraio c’è Leonardo. Il titolo dell’ex Finmeccanica ha corso con alcuni messaggi chiave per il settore europeo in tema di spesa per la difesa. Supporto anche dalle recenti indicazioni riportate da Bloomberg secondo cui la Germania starebbe discutendo circa uno stanziamento di spesa straordinario per la difesa da 200 miliardi di euro.

Intonazione positiva per tutto il comparto bancario italiano alle prese nel corso del mese con il risiko bancario e con la presentazione dei risultati finanziari. La migliore del settore a febbraio è stata Banca Popolare di Sondrio. A inizio mese Bper Banca ha lanciato un’Ops sulla banca valtellinese. “Fermo restando che BP Sondrio si esprimerà sull’offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge, il Consiglio di amministrazione precisa che, come già comunicato in data 7 febbraio, l’Offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata con la banca”, rimarca l’istituto lombardo riferendosi all’Ops di Bper.

Le peggiori del Ftse Mib a febbraio

Classifica Peggiori 5 Var% 1 mese
1 INTERPUMP -20,3%
2 PRYSMIAN -14,6%
3 RECORDATI -7,4%
4 SAIPEM -7,1%
5 ERG -6,4%

Il podio dei peggiori titoli del Ftse Mib è formato a febbraio da: Interpump, Prysmian e Recordati. In particolare, il titolo Interpump ha pagato la pubblicazione dei conti, soprattutto quelli dell’ultimo scorcio del 2024 che hanno deluso le attese. Nei giorni successivi alla pubblicazione dei risultati, il titolo è finito nel radar di Equita che ha abbassato il rating a hold e l’ha rimosso dal portafoglio raccomandato. Rivisto al ribasso anche il prezzo obiettivo che scende da 48 a 42 euro dopo i conti 2024.