Ftse Mib, i migliori e peggiori della settimana: Unipol e Leonardo le migliori, giù Banco Bpm
Ancora una settimana all’insegna degli acquisti per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che ha chiuso con un rialzo settimanale dell’1,85%, stazionando sui massimi da giugno 2008. L’unico scossone negativo dell’ottava è arrivato martedì, quando è stato annunciato il dato sull’inflazione Usa inferiore alle attese. Ma l’effetto inflazione Usa è stato di breve durata, con i mercati che sono tornati a macinare record in Europa come a Wall Street.
Resta sotto la lente la stagione delle trimestrali (il calendario completo delle big del Ftse Mib): dopo la carrellata di conti della passata settimana con i numeri delle principali banche italiane quotate sul Ftse Mib (come UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM), negli ultimi giorni sono stati pubblicati i conti di Tim, Stellantis e Unipol.
Sotto la lente anche le parole di alcuni funzionari della Banca centrale europea (Bce), tra cui Christine Lagarde che davanti al Parlamento europeo è tornata a parlare del tema inflazione. “Il processo in atto di disinflazione dovrebbe continuare – ha detto Lagarde – ma il consiglio direttivo ha bisogno di essere sicuro che ci porti al target (dell’inflazione) pari al 2% in modo sostenibile”. “Manterremo un approccio data-dependent per determinare il livello e la durata appropriati dei tagli, tenendo conto delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza di trasmissione della politica monetaria”, ha aggiunto l’ex numero uno dell’FMI.
Come detto, è stata una nuova settimana di rialzi per l’EuroStoxx 50 e per i principali listini a stelle e strisce (S&P500, Nasdaq 100eDow Jones Industrial) che hanno aggiornato ulteriormente i rispettivi massimi storici; mentre il Nikkei si trova ad un passo dal suo precedente massimo storico del dicembre 1989.
Ecco quali sono stati i titoli migliori e peggiori del Ftse Mib della settimana.
I titoli migliori della settimana
Sul listino principale di Piazza Affari, la maglia di migliore titolo della settimana l’ha indossata Unipol che ha chiuso con un rialzo del 20,7%. Proprio sul finire dell’ottava il big assicurativo è finito sotto i riflettori per l’annuncio del progetto di razionalizzazione del gruppo. Un progetto da realizzarsi mediante la fusione per incorporazione della controllata UnipolSai, che prevede il lancio di un’offerta pubblica di acquisto (Opa). Più nel dettaglio, Unipol riconoscerà un corrispettivo pari a 2,7 euro per ciascuna azione portata in adesione all’offerta. Il prezzo è da intendersi cum dividendo, ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi distribuiti da UnipolSai.
Un podio completato da Leonardo (+10,3%) e Saipem (+9,2%). In particolare, il titolo dell’ex Finmeccanica è stato sostenuto nel corso dell’ottava dalle dichiarazioni della Nato secondo cui la maggior parte dei membri raggiungerà i target di spesa per la difesa.
I titoli peggiori della settimana
Sul fronte opposto, quello delle vendite, il peggiore della settimana è stato Banco BPM, che ha messo a segno un saldo di – 5,3%. Ribassi seppure contenuti per il comparto energetico, con Erg (-1,3%) ed Eni (-1%) tra le peggiori.
Tra le big oil, da segnalare stamattina la pubblicazione dei conti 2023 di Eni. Prima dell’avvio dei mercati il Cane a Sei zampe ha annunciato di avere chiuso il 2023 con un utile netto in flessione del 66% a 4,74 miliardi e un utile netto adjusted, ossia al netto delle poste non ricorrenti, in calo del 38% a 8,3 miliardi. In uno scenario caratterizzato dalla flessione dei prezzi del petrolio Brent (-5% rispetto al quarto trimestre 2022) e del gas (diminuiti del 57% nel mercato europeo).