Ftse Mib, i migliori e peggiori della settimana: Saipem in vetta, crolla Tim
Per i mercati finanziari globali è stata ancora una settimana di rialzi e di nuovi massimi. Una settimana che ha visto salire un po’ tutti gli asset in un generale contesto di “risk on” sui mercati, con la propensione al rischio in crescita. Oltre ai listini azionari, è proseguita la corsa del bitcoin che ha sorpassato il suo record storico raggiunto nel 2021. Ma ha raggiunto anche il suo massimo storico l’oro, il bene rifugio d’eccellenza.
“La situazione attuale – suggerisce Hans-Jörg Naumer, director global capital markets & thematic research, nel consueto weekly outlook di Allianz Global Investors -. potrebbe dipendere da una liquidità ancora abbondante, anche se la rapida inversione di rotta della politica monetaria e dei mercati obbligazionari nasconde questo fenomeno”.
In una settimana che è stata densa di importanti appuntamenti economici, ma anche politici come il Super Tuesday negli Stati Uniti e il quattordicesimo Congresso del Partito Popolare cinese. Ma è stata ancora una volta l’ottava delle banche centrali: con il doppio appuntamento del presidente della Fed, Jerome Powell, di dronte al Congresso, ma anche la riunione della Banca centrale europea (Bce). Su quest’ultimo fronte nessuno cambio di passo sui tassi che restano fermi (non è stato discusso di un taglio da parte del consiglio direttivo) ma l’ammissione che è cominciata la discussione sul ridimensionamento dell’attuale posizione restrittiva. E per finire la settimana si è chiusa con il consueto aggiornamento mensile con i dati del mercato del lavoro Usa, che saranno ulteriore spunto per Powell & Co. in vista della riunione della prossima settimana (meeting Fomc in calendario il 12-13 marzo).
Guardando a Piazza Affari, si chiude un’altra settimana all’insegna dei rialzi: il Ftse Mib registra un +1,4%. A Milano, ci sono state alcune equity story che hanno catturato l’attenzione. Una su tutte è stata quella di Tim che all’indomani della presentazione del nuovo piano “Free to run” ha ceduto quasi il 24% (per poi rimbalzare nella seduta odierna), con il mercato in cerca di chiarimenti sulle indicazioni e numeri dati sul fronte debito.
Ecco quali sono stati i titoli migliori e peggiori del Ftse Mib della settimana.
I titoli migliori della settimana
Classifica | Migliori 5 | Var% 1 weekly | Ultimo prezzo |
1 | SAIPEM | 9,70% | 2 |
2 | AMPLIFON | 7,30% | 33,67 |
3 | TENARIS | 5,10% | 17,31 |
4 | ITALGAS | 4,90% | 5,35 |
5 | DIASORIN | 4,90% | 97 |
Con un rialzo del 9,7% è Saipem il miglior titolo della settimana del Ftse Mib. Il titolo del gruppo attivo nel settore dei servizi petroliferi ha continuato a cavalcare il trend rialzista scattato in occasione della pubblicazione dei conti, del piano e delle novità in termini di dividendi. Saipem è anche nella top five dei migliori titoli da inizio anno del Ftse Mib, con un guadagno di circa il 37%.
Come detto, la trimestrale migliore delle attese e l’annuncio del ritorno del dividendo a partire dal 2025 hanno innescato la corsa del titolo che ha anche raccolto le valutazioni positive degli analisti, che in diversi casi hanno rivisto al rialzo il target price.
Tra i più recenti c’è Citigroup che ha portato il target price a 3,1 da 2,4 euro. Secondo gli analisti, il titolo resta ancora Saipem “ancora sottovalutato dal mercato”. Nel complesso, guardando alla view degli analisti, emerge che in media il consensus raccolto da Bloomberg indica per Saipem un prezzo obiettivo a 2,40 euro con potenziale upside di circa il 20,6%. Per il “rating consenso” Bloomberg segnala l’81,8% di giudizi Buy e il 18,2% Hold, nessun analista dice Sell.
Anche Amplifon si è messa in luce, registrando in settimana un saldo positivo del 7,3%. A sostenere l’azione i risultati per il 2023 e le positive indicazioni della società sull’avvio d’anno. Nella seduta di giovedì, giorno della pubblicazione dei conti, Amplifon ha registrato in Borsa una crescita di quasi il 6% ed è balzato sopra quota 33 euro.
Amplifon ha sottolineato l’incremento dei ricavi “trainato da una significativa crescita organica (+8%), superiore al mercato di riferimento, e dalle acquisizioni, nonostante un mercato europeo più debole rispetto alle attese”. Focus anche sulla cedola: è stato proposto un dividendo di 29 centesimi di euro per azione, in linea con il dividendo distribuito nel 2022, con un pay-out pari al 41,9% dell’utile netto consolidato per azione.
Acquisti anche su Iveco che sul finire della settimana è stato trainato al rialzo dai rumors de “Il Sole 24 Ore”, secondo cui Leonardo starebbe valutando l’idea di acquisire la controllata Iveco Defence Vehicles (Idv). Si tratta della società che produce veicoli blindati, multiruolo, tattici e logistici per la difesa e protezione civile. “Non ci sono conferme né commenti ufficiali sull’ipotesi di acquisizione, che avrebbe un valore dell’ordine di 750 milioni di euro”, si legge sul quotidiano finanziario. Sarà interessante seguire il Capital Market Day del 14 marzo per vedere se emergeranno spunti su questo business.
I titoli peggiori della settimana
Classifica | Peggiori 5 | Var% 1 weekly | Ultimo prezzo |
1 | TELECOM ITALIA | -21,80% | 0,22 |
2 | AZIMUT | -8,20% | 24,36 |
3 | NEXI | -4,70% | 6,6 |
4 | PIRELLI & C | -4,70% | 5,37 |
5 | FERRARI | -1,30% | 387,3 |
Tra i titoli peggiori della settimana spicca, senza ombra di dubbio, Tim (-21,8%). In una sola seduta, quella di giovedì 7 marzo, è stato travolto dalle vendite e ha chiuso la giornata a -23,8%. Il rimbalzo di venerdì non è stato evidentemente sufficiente colmare le forti perdite della vigilia. Movimenti in Borsa su cui vuol vedere chiaro naturalmente anche la Consob. A far scattare i pesanti cali le perplessità degli analisti sul fronte debito. All’indomani della presentazione ufficiale del nuovo piano al 2026, il primo senza la Rete, il mercato si è, infatti, mostrato scettico di fronte all’outlook sul debito.
“Un profilo di debito iniziale e di deleverage inferiore alle attese, che ci porta a ridurre il target a 0,35 da 0,40 euro “, segnalano gli analisti di Equita.
Dalle indicazioni diffuse mercoledì, la società indica una riduzione dell’indebitamento di gruppo, con un rapporto Debito/Ebitda After Lease in calo a 1,6-1,7 volte rispetto a 3,8 volte dei pro-forma al 2023.
Segno meno nella prima settimana di marzo per Azimut (-8,2%). Secondo alcuni operatori, a non convincere appieno il mercato sarebbe stata la distribuzione del dividendo per il 2023.